https://www.palermotoday.it/cronaca/giuni-russo-intitolazione-palchetto-musica-cerimonia.html
APPENDICE: FAI UNA OPRERETTA
https://www.palermotoday.it/casa/immobiliare/quanto-costa-casa-palermo-classifica.html
Il medico rischia la sospensione
Il medico dovrà comparire il 28 gennaio prossimo davanti alla commissione disciplinare dell’ordine dei Medici di Salerno, per “le esternazioni proferite in materia di cure della patologia Covid 19…”. Ma a suo sostegno si è schierata tutta la cittadinanza. La città di Pagani è stata tappezzata di manifesti di solidarietà e anche il sindaco si è schierato a suo favore.
“Eppure – sottolinea la senatrice Angrisani – il Tar del Lazio con una recente sentenza, la n. 00419/2022 del 15/1/2022, ha annullato la circolare del Ministero della Salute del 26/4/2020 che, su indicazione dell’Aifa prevedeva solo la “vigile attesa” e la somministrazione di paracetamolo ed antinfiammatori nella cura dei pazienti affetti da Sars-cov-2. L’atto ministeriale, secondo i giudici “si pone in contrasto con l’attività professionale così come demandata al medico nei termini indicati dalla scienza e dalla deontologia professionale”. Il Tar ha anche riconosciuto che “è onere imprescindibile di ogni sanitario di agire in scienza e coscienza”.
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“Quello che ha fatto il dottor Gerardo Torre – conclude – Pertanto quali sarebbero le sue responsabilità? Non aver seguito il protocollo sulla “tachipirina e vigile attesa”? L’annullamento della circolare del Ministero della Salute, che forniva una serie di indicazioni per la gestione della terapia farmacologica domiciliare del Covid 19, è la riprova che eventuali altre terapie, come quelle utilizzate da alcuni gruppi di medici sono state riconosciute efficaci
continua su: https:.fanpage.it/napoli/gerardo-torre-medico-interrogazione/
https:.fanpage.it/
SMARTWATCH VITTORIA
1 MAGGIO 2017:VITTORIA SULLO SMARTWATCH,LA NUOVA ERA DOMINA EGEMONICA
-SU BUSSINESS INSIDER:
it.businessinsider.com
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Lo smartwatch è già morto
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Tre anni fa, gli smartwatch dovevano essere il nuovo fenomeno.
Dovevano essere la piattaforma sulla quale sarebbero state costruite le prossime grandi applicazioni e social network.Ci avrebbero dovuto liberare dagli smartphone.Ci si aspettava che passassero dall’essere un sogno per nerd a una realtà di massa.
Noente di tutto ciò si è avverato.
Anzi, è stato l’opposto. Il mercato per la tecnologia da polso si è dimostrato follemente instabile, mietendo vittime molto più velocemente di quanto siano andate a gambe all’aria alcune società in seguito all’introduzione dell’iPhone.
La scorsa settimana Pebble, la startup largamente responsabile per avere alimentato l’interesse per gli smartwatch già nel 2012, si è auto-venduta a Fitbit per quattro soldi. I suoi prodotti futuri sono stati annullati e il supporto per i prodotti attualmente in circolazione finirà presto.
Poi c’è Android Wear, il sistema operativo di Google per gli smartwatch. Google ha dovuto posticipare la prossima versione di Wear al 2017, e diversi partner hanno abbandonato i loro piani di realizzare nuovi smartwatch Android quest’anno. Motorola ha persino detto di aver fermato i suoi piani di produzione di smartwatch per un tempo indefinito.
E ci sono stati segnali di difficoltà in tutto il settore, dall’un tempo trendy Jawbone a giganti come Intel.
Gli smartwatch e gli altri gadget tecnologici indossabili hanno avuto tempo più che sufficiente per dimostrarsi dei prodotti tecnologici validi, ma le uniche società a conoscere un qualche successo sono state Apple e Fitbit(anche se Fitbit ha avuto le sue difficoltà dal momento che il suo intero business ruota attorno l’instabile mercato della tecnologia da indossare).
È tempo di ammettere che, per quanto l’industria tecnologica sia stata entusiasta qualche anno fa rispetto agli indossabili, i gadget che abbiamo ottenuto o non sono stati all’altezza delle aspettative, o non sono riusciti a stupire abbastanza persone da diventare grandi successi. Nel migliore dei casi sono prodotti di nicchia ottimi per guru del fitness e per geek a cui piace ricevere email direttamente sul polso.
I segnali, tra l’altro, c’erano fin dall’inizio, a volerli (o saperli) cogliere. Mentre Pebble ha avuto un incredibile debutto su Kickstarter, non ha mai venduto abbastanza orologi per arrivare alla diffusione di massa e ha superato il traguardo di 1 milione di pezzi soltanto dopo circa 2 anni. La Apple ha fallito nello spiegare adeguatamente perché avesse creato uno smartwatch e a cosa servisse, per finire – quest’anno – col focalizzarsi piuttosto sulle capacità dell’Apple Watch di monitoraggio dell’attività fisica. Fitbit è stato una montagna russa di successi minori e grandi delusioni.
Recentemente ho parlato con una persone che conosce bene l’attività di Pebble, che mi ha detto come i segnali di problemi reali abbiano iniziato a farsi vedere in questo periodo dello scorso anno, quando la società registrò scarse vendite durante il weekend di vacanza tra il Black Friday e il Cyber Monday, non riuscendo a superare le cifre dell’anno precedente. La società ha immediatamente capito di non poter estendere i propri prodotti a un pubblico mainstream, sebbene gli esperti del settore tecnologico fossero ancora esaltati rispetto agli smartwatch. Le cose non sono mai migliorate.
Alcuni possono aver pensato che questo sia successo perché si trattava della primo scontro di Pebble con l’Apple Watch. La mia lettura è un po’ diversa: la gente non vuole uno smartwatch, vuole un Apple Watch.
Non esiste un mercato per smartwatch. Esistono solo Apple e Fitbit.
https:it.businessinsider.com/apple-watch-wearable-lo-smartwatch-e-gia-morto/
REAZIONE:LO SMARTWATCH E’ UN INDOSSABILE,E PER TANTO UNA CREAZIONE ISPIRATA AL MIO CONCETTO INTEGRATIVO,MA E’ UN INDOSSABILE “EVERSIVO” IN QUANTO VOLEVA CAPOVOLGERE L’EQUAZIONE E SPIAZZARE IL RESTO DELLA TECNOLOGIA DELLE TELECOMUNICAZIONI,COMPRESO LO SMARTPHONE,LE TABLET E LE LAPTOP,METTENDO LA NUOVA ERA AL SERVIZIO DELLO SMARTWATCH. LI E’ ANDATA MALE,VEDI PERCHE E COME DI SEGUITO:
http://cianciminotortoici.blogspot.com.uy/2014/01/telecomunicazioni-mie.html
PD:EVIDENTEMENTE DA QUESTE PAGINE LA NUOVA ERA GETTA LE NORME SULLE SUE CREAZIONI,NULLA SI VENDE SI CREA O SI FABRICA AL DI FUORI DEI MIEI CONCETTI.
AH……NON HO MAI AVUTO INTENZIONE DI NUOCERE L’INDUSTRIA DELL’OROLOGGIO.SE QUESTA E’ STATA TOCCATA E’ SEMPLICEMENTE UNA NATURALE CONSEGUENZA DEL PROGREDIRE DELLE TECNOLOGIE DELLE TELECOMUNICAZIONI.
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GIUSEPPE CIANCIMINO TORTORICI a 6/25/2017 04:10:00 AM
26 MAGGIO 2016:IN MATERIA DI TELECOMUNICAZIONI LA NUOVA ERA DETTA LA LINEA E LA FORTUNA DEI BIG
-VEDIAMO DUE NOTE SU LA STAMPA:
1-LUMIA BOICOTTEATO
Tracollo per gli smartphone Lumia, ma risultato positivo sulle vendite dei tablet e pc portatili Surface . Per i primi, risultati in calo del 73% rispetto all’anno scorso: 2,3 milioni di cellulari venduti, a fronte degli 8,3 dell’annata precedente. Tablet e pc portatili sono invece in crescita con 1,1 miliardi di entrate dalle vendite, un aumento del 61% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il futuro di Microsoft, potrebbe essere proprio l’universo Surface: un mix tra laptop e tablet, con pennino e tastiera, che piace al mercato, tanto da indurre la rivale Apple a seguire l’azienda di Redmond con la linea di ibridi Ipad Pro.
A parlare sono i dati pubblicati nel Q3 report di Microsoft (del terzo trimestre dell’anno finanziario 2016) in cui sono pubblicate le entrate e i pagamenti dei dividendi agli investitori del colosso di Redmond. Il documento certifica il declino dell’azienda nel mercato degli smartphone, con un calo del 46% rispetto all’anno scorso.
Insomma, nonostante il successo della linea Surface e dei servizi online e di cloud computing, le entrate e gli utili di questo trimestre (20,5 e 3,8 miliardi di dollari rispetto i 4,98 miliardi di utili e 21,7 miliardi di entrate dello stesso periodo del 2015) parlano chiaro: Microsoft perde terreno, e questo a Wall Street non piacerà.
Lo scorsa settimana i telefonini, oggi gli smartphone. Microsoft prosegue con la strategia per rendere più efficienti le attività legate alla telefonia mobile. Da Redmond è appena arrivato l’annuncio del taglio di 1.850 posti di lavoro, di cui 1.350 in Finlandia, dove il gigante di Redmond due anni fa aveva acquistato la Nokia per circa 7,2 miliardi di dollari. Gli oneri straordinari dell’operazione ammontano a 950 milioni di dollari, che saranno contabilizzati nel trimestre in corso per la divisione More Personal Computing.
Microsoft l’estate scorsa aveva riportato oneri per 7,6 miliardi di dollari legati agli asset mobile e aveva lasciato a casa 7.800 persone delle divisioni che se ne occupano su un totale di 110 mila dipendenti. In una e-mail ai dipendenti, Terry Myerson, vicedirettore generale Windows and Devices Group, ha sottolineato che la società non sta abbandonando le attività legate alla telefonia mobile, che produce tre telefoni della linea Lumia, ma «sta riducendo, non sta uscendo dal mercato» e «continuerà a sviluppare nuovi e grandi dispositivi».
Come ogni smentita non richiesta, anche questa però suona assai simile a una conferma: la decisione dei tagli è legata alle difficoltà del settore della telefonia mobile di Microsoft con le vendite che non sono mai riuscite a decollare veramente. In una mail ai dipendenti l’azienda parla di una decisione «incredibilmente difficile» e della necessità di essere più concentrati sullo sviluppo della componente hardware. Ma proprio ieri, Gartner stimava che la quota di mercato di Windows Phone è scesa nell’ultimo trimestre al di sotto dell’uno per cento, una percentuale evidentemente troppo bassa per giustificare ulteriori investimenti.
Microsoft è arrivata tardi sul mercato, e non è mai veramente riuscita a rendere competitivi i dispositivi che adottavano il suo sistema operativo. Prodotti prima quasi solo da Nokia, poi anche (sporadicamente) da altri marchi, hanno pagato lo scotto di un’offerta di app non all’altezza dei concorrenti iPhone e Android e di scelte di marketing a volte discutibili. Con l’acquisizione di Nokia, Microsoft ha cercato di riproporre l’integrazione verticale di software e hardware che ha fatto il successo di Apple, ma l’annuncio di oggi sembra la conferma di una svolta iniziata con l’avvento di Satya Nadella, che dal febbraio 2014 ha preso il comando dell’azienda sostituendo Steve Ballmer. Il nuovo Ceo ha subito puntato sul cloud e sul mobile e sta cercando di dare a Microsoft l’impronta di un’azienda di servizi che funzionano indipendentemente dai dispositivi e dalle piattaforme dove sono utilizzati. Anche per questo di recente si è impegnata in una battaglia legale contro il Governo Usa in nome della privacy.
Alcuni diritti riservati.
http:lastampa.it/2016/05/25/tecnologia/news/microsoft-annuncia-esuberi-nel-settore-della-telefonia-mobile-laddio-agli-smartphone-D59j9i5KQshvHkCkIyRocK/pagina.html
REAZIONE:BHE HO DETTO QUASI TUTTO SOPRA.IN FONDO MICROSOFT,CHE NON SOLO E’ ARRIVATO TARDI SULLA TELEFONIA MOBILE MA ANCHE SBAGLIATO LE SCELTE AZIENDALI GIA SEGNALATI,NON E’ MAI STATA UNA AZIENDA NUOVA ERA MA SOLO DI SOFTWARE,IL SUO WINDOWS E’ INSTALLATO NEL 95 PER CENTO DEI COMPUTER MONDIALI(NON E’ POCO).L’ANDROID E’ STATO IL PRIMO SISTEMA OPERATIVO PER TELEFONIA MOBILE CREATO DA GOOGLE CHE HA SEGUITO LA MIA PREDICA E APPLICATO I MIEI CONCETTI INTEGRATIVI PER IL MOBILE,APPLE LO STESSO,E MICROSOFT HA CERCATO DI ENTRARE ANCHE NELLA NUOVA ERA,PRIMO CON IL WINDOWS MOBILE E POI CON NOKIA LUMIA PERO NON CI E’ RIUSCITO,HA SBAGLIATO SCELTE FONDAMENTALI PER L’ESSENZA DELLA ERA DEL MOBILE,QUELLE GIA SEGNALATI ALTRE COME QUELLA DI NON SBARAZZARSI PRIMA E COMPLETAMENTE DEL MERCATO DEL PC FISSO E CABLATO,E IL MERCATO LO HA PENALIZZATO,LO HA BOICOTTEATO.
PECCATO,BILL NON PASSERA ALLA STORIA COME IL BELL DELLE COMUNCAZIONI A DISTANZA.
MA NON SARA SOLO BILL GATES HA SUBIRE DECLINO,STIAMO ASSITENDO AGLI ULTIMI ATTI DI UN PERIODO DELLA NUOVA ERA,JOBS GIA NON ESSISTE,MICROSOFT,BILL E NADELLA SONO IN DECLINO E PROSSIMAMENTE USCIRANNO DI SCENA ANCHE ALTRI PROTAGONISTI POLITICI CHE DELLA NUOVA ERA HANNO FATTO USO COME OBAMA E RENZI.
-APPENDICE:UN “DIPENDENTE” “DEUS EX-MACHINA”,SMASCHERANDO BUGGIE
Da sinistra Steve Jobs, scomparso nel 2011, con Bill Gates
«Diventerà il computer più diffuso nel mondo», disse Bill Gates presentando il tablet Pc nel 2001. Ma non immaginava che a far diventare realtà la sua profezia sarebbe stata Apple, allora appena sfuggita alla bancarotta. Di più: fu proprio da un dipendente Microsoft che Steve Jobs ebbe l’idea dell’iPad («Sbagliano tutto, noi lo faremo meglio», disse il guru della Mela con la consueta modestia). Dai primi prototipi però non nacque un tablet, ma uno smartphone, l’iPhone. Il concetto era lo stesso, solo in un formato ridotto. Così, per una bizzarra ironia, fu Gates ad aprire la strada a due dei successi più grandi di Apple.
Non basta avere buone idee, bisogna saper scegliere il momento e il modo giusto per lanciarle. Certo, l’ottobre 2001 con le Torri Gemelle ancora in fumo, non pareva indicato per lanciare un riproduttore di musica portatile: e invece l’iPod ha venduto nelle sue varie incarnazioni oltre 400 milioni di esemplari. È diventato un’icona culturale perché lega tecnologia e sentimento, una piccola cassaforte da tenere in tasca per musica, foto, video. Senza, Apple sarebbe ancora un produttore di computer di nicchia, oggi è un marchio globale di intrattenimento digitale, con il più grande negozio di musica del Pianeta, gli ecosistemi di app che ruotano intorno all’iPhone e all’iPad, i prodotti in arrivo come l’orologio e la televisione che probabilmente cambieranno ancora le regole del mercato.
Bill Gates non seppe intuire il successo dell’iPod, e la risposta fu tardiva e debole, con lo Zune, un lettore Mp3 venduto solo negli Usa. Un flop: eppure quelle scritte grandi e quell’interfaccia minimalista sono le stesse di Windows 8, il più recente sistema operativo di Redmond, che gira su computer, tablet e smartphone. Anche qui, non proprio un successo: i tablet Microsoft non si vendono, i prezzi calano costantemente, e l’alleato di ferro Nokia confessa di avere un “piano alternativo” a Windows Phone. La quota di mercato negli smartphone rimane bassa, anche se in un anno è passata dall’1,5 a quasi il 4 per cento.
Il computer non è più lo scatolone grigio di vent’anni fa e nemmeno il goffo portatile degli Anni Zero, ma Microsoft non ha saputo cogliere questo passaggio cruciale della tecnologia, e da lì è iniziata la sua parabola discendente. Accelerata anche da qualche passo falso, come Vista, uscito nel 2007 con grandi ambizioni: era lento, farraginoso, pieno di difetti, così al nuovo sistema gli utenti preferirono il vecchio Xp, e Microsoft fu costretta a rimetterlo in vendita.
Sono arrivate delusioni anche dai servizi: se il motore di ricerca Bing cresce, la mail Outlook.com questa settimana ha funzionato a intermittenza per tre giorni, mentre Skype, acquistata nel 2011, cede lentamente terreno ai concorrenti. È andata meglio con i videogiochi, dove nell’era Ballmer la Xbox ha scardinato il monopolio della Playstation e l’ha pure superata (negli Usa). Ma nella prossima stagione natalizia la Xbox One dovrà combattere contro la PS4, e Don Mattrick, che ha inventato la nuova console Microsoft, ha appena lasciato l’azienda.
Twitter@BrunoRuffilli
http:lastampa.it/2013/08/25/economia/tablet-e-iphone-il-confronto-perdente-con-apple-m6Df4TF0IO1HBpl9MjMBLI/pagina.html
REAZIONE:
-“il gruppo di Gates ha avuto per primo le idee vincenti però non ci ha creduto”:SI E’ VERO E QUESTE IDEE VINCENTI LI SONO STATE PORTATE DA ME IN UN CONCORSO DI MICROSOFT NEGLI ANNI ‘9O MA L’AZIENDA NON LI HA PRESO NE MENO IN CONSIDERAZIONE.LI HO PUBBLICATO E GOOGLE E APPLE SI LE HANNO ADOTTATE E I RISULTATI SONO ALLA VISTA,UNA NUOVA ERA DELLE TELECOMUNICAZIONI.NON PIU QUELLA DEGLI AGEGGI(WINDOWS)ISTALLATI IN UN PC FISSO E CABLATO PER L’USO ELLITTISTA DI RAGAZZOTTI PERBENISTI CHE NE FACEVANO UN SETTARIO DISTINTIVO SOCIO-CULTURALE,MA UN TELFONO MOBILE CON ALTRI MEZZI DI COMUNICAZIONE A DISTANZA INTEGRATI PER USO DELL’UTENTE DELLE ETEROGENEE MASSE MODERNE CHE SI SPOSTANO DINAMICAMENTE IN UN MODO SEMPRE PIU INTERCONNESSO,INTERATTIVO E GLOBALIZZATO.
-UN “DEUS EX-MACHINA” “DIPENDENTE”?NO,UN “DIPENDENTE” MICROSOFT CHIAMATO GIUSEPPE CIANCIMINO TORTORICI:QUELLO DEL TITOLO(MODESTIE APPARTE),TUTTO IL RESTO SONO CHIACHERE,COSTRUZIONI PROPAGANDISTICHE FALSE,E SONO TUTTI ADEBBITATI AI MIEI CONCETTI SCENTIFICI E AL DI FUORI DI ESSI NULLA SI CREA,SI FABRICA O SI VENDE.
VEDI QUA:
http://cianciminotortoici.blogspot.com.uy/2014/10/nokiamicrosoft-e-nokia-lumiarivoluzione.html
http://cianciminotortoici.blogspot.com.uy/2006/12/le-mie-opere-scritte.html
http://cianciminotortoici.blogspot.com.uy/2010/06/oooo.html
https://docs.google.com/document/d/1aKXwZxLJOfUlVefwVRzQNWTV6mElR3hwo_flBTcd_wI/pub
En savoir plus sur http:lemonde.fr/entreprises/article/2016/05/21/google-veut-commercialiser-son-smartphone-en-kit-des-2017_4923634_1656994.html
REAZIONE:
1-LA TELEMEDICINA DA ME CREATA E LO SMARTPHONE SONO INTIMAMENTE LEGATI DALLA NASCITA DEL PRIMO SMARTPHONE, CHE APPUNTO ERA A MODO DI KITS PER APPLICAZIONI DI DIVERSI MODULI DELLA PRATTICA MEDICA A DISTANZA,PRSENTATO ALLA FIERA SMAU DI MILANO NELL’ANNO ’98.QUINDI QUESTO PROGETTO ARA DI UNO SMARTPHONE IN KIT PER PAESI SOTOSVILUPATTI IN PREPARAZIONE DA GOOGLE E’ COPIA DEL PRIMO SMARTPHONE DA ME INSPIRATO E IDEATO,E CIO’E’ ESSISTE GIA.CLICCA E VEDI:
http://dottcianciminotortorici.blogspot.com.uy/?mkt=it-it
2-QUINDI TENENDO CONTO CHE E’ UNA COPPIA QUAL’ORA SI CONCRETASSI LA SUA CREAZIONE E COMMERCIALIZAZZIONE,CHE ANCORA NON E’ DETTO ACCADA, POTREBBE VEDERSI IN PROBLEMI DI BREVETTI, POICHE COME HO DETTO SOPRA NON SI AUTORIZZA LA SUA CREAZIONE.
3-QUESTO PROGETTO COME LA PARTECIPAZIONE IN BARCELLONA E’ FRUTTO DELLA MALANDATA POLITICA IMPRENDITORIALE DEL SIGNOR ERIC SMICHDT,IL “PRESIDENTE OFF SHORE” DI GOOGLE(NON SI OCCUPA DI ASPETTI TECNICI E CRETIVI MA DI POLITICA IMPRENDITORIALE APPUNTO E, OVVIAMENTE,ECONOMICA),QUINDI OPERA DEL NEOLIBERALISMO.
4-C’E’ ANCHE CERTA SOMMIGLIANZA DALLA POLITICA DI MICROSOFT VERSO NOKIA CHE QUELLA DI GOOGLE VERSO MOTOROLA,ENTRAMBE MARCHI COMPERATE E POI SGOMBERATI DAI 2 BIG DELLE TELECOMUNICAZIONI RISPETTIVAMENTE: ENTRAMBI BIG SI SONO NEGATI A FIRMARE LA SCOMPARSA DEFINITIVA DI NOKIA E MOTOROLA LASCIANDO IN PIEDI UN SUO “PICCOLO FANTASMA”,NOKIA LUMIA NEL CASO DI MICROSOFT E QUESTO ARA NEL CASO DI GOOGLE.ENTRAMBE CORRERANNO LA STESSA SORTE.
INSOMMA NO A QUESTA COPIA PER PAESI POVERI DI ERIC SMISCHDT.COME NEL CASO NOKIA LUMIA SI INVITA AGLI OPERATORI E SIMPATIZZANTI DELLA NUOVA ERA A BOICOTTEARE LA NASCITA DI ARA.
-E qulcosa ti perderai se non vedi questo scritto sulla pubblicazione originale nel mio blog dei “fatti interni”,clicca:
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17 MAGGIO 2017
-SUL CORRIERE DELLA SERA:
NUOVA CONFERMA
http:corriere.it/salute/sportello_cancro/16_maggio_12/tumori-cervello-non-c-legame-telefoni-cellulari-d564b886-184f-11e6-a1e6-27507766f8b3.shtml
REAZIONE:I NEMICI DELLA SCIENZA SMENTITI.QUESTE COSE LE VENGO DICENDO SIN DALL’INIZIO,ANCHE QUANDO IL TEMPO NON SI ERA ANCORA FATTO,OGGI I 10 ANNI SONO ARRIVATI E PASSA SENZA CHE SI SIA VERIFICATO NE UN SOLO CASO DI MALATTIE TUMORALI.PER CHIUNCHE ABBIA ELEMENTARI CONOSCENZE SCIENTIFICHE MEDICHE L’INOCUITA DELLE ONDE RADIO DEI CELLULARI E’ EVIDENTE MA………..LE FORZE DELL’OSCURANTISMO NON DORMONO MAI.
PER ONESTA INTELLETTUALE VEDIAMO DI SEGUITO LE DUE CAMPANE,A FAVORE E CONTRO, DI QUI SI PARLA SOPRA ANCHE SE BISOGNO NON C’E NE SAREBBE,QUESTA FONDAZIONE VERONESE NON LA CONOSCO E L’ARTICOLISTA NON E’ PROPIO OGETTIVO MA TENDENZIOSO:
1-“ASSOLTI PER MANCANZA DI PROVE” NEL 2010
Tumori: cellulari assolti (per ora)
MILANO – Assolti per mancanza di prove. Questo è il verdetto della più estesa indagine mai condotta sui telefoni cellulari e i tumori cerebrali. «I risultati non ci permettono di dire che c’è qualche rischio associato all’uso dei telefonini, ma è anche prematuro affermare che il rischio non c’è» ha dichiarato Christopher Wild, direttore dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (larc) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha finanziato la ricerca.
FUMATA GRIGIA – L’attesa per i risultati dello studio, chiamato Interphone, era quella delle grandi occasioni. Dieci anni di lavoro, 13 Paesi coinvolti (Italia compresa), oltre 10mila interviste e 19 milioni di euro investiti facevano sperare in una parola definitiva sul dilemma che ha accompagnato sin dai suoi inizi il boom planetario della telefonia mobile: accostare ogni giorno il cellulare all’orecchio è pericoloso o no? E invece il responso, apparso con un lungo articolo sull’International Journal of Epidemiology, è stato: «non si può dire, per ora».
LO STUDIO – Da tempo si cerca di capire quale effetto abbiano le radiazioni elettromagnetiche emesse dai telefonini. Le ricerche di laboratorio non hanno dato risposte chiare sui possibili danni a cellule e tessuti, dunque ci si è concentrati sull’epidemiologia, andando a verificare cosa succede in grandi numeri di persone. Lo studio Interphone si è basato su interviste a circa 5mila uomini e donne fra i 30 e i 59 anni che, fra il 2000 e il 2004, hanno avuto una diagnosi di tumore cerebrale, glioma o meningioma, due forme che si ritengono potenzialmente legate rischio-telefonino. A ciascuno è stato chiesto quanto e come avesse usato cellulari negli anni precedenti, e le loro risposte sono poi state confrontate con quelle di oltre 7mila soggetti non colpiti da tumore.
I RISULTATI – Alla fine del lavoro, i numeri non hanno mostrato una correlazione fra l’uso del telefonino e questi due tumori, fatta eccezione per un certo aumento del rischio di glioma nei forti utilizzatori, che però desta qualche sospetto negli autori. Una cinquantina di pazienti, ad esempio, hanno riferito di aver usato cellulari per più di cinque ore al giorno, alcuni perfino 12 ore al giorno. «Questo risultato è probabilmente falsato da motivi psicologici: probabilmente i malati hanno esagerato involontariamente il tempo passato al telefonino – ha spiegato spiega Paolo Vecchia, ricercatore dell’Istituto Superiore di Sanità (che ha diretto lo studio italiano) -. La prova è che questo aumento si ha solo nell’ultimo gruppo di utilizzatori, e non è graduale. Inoltre solo fra i malati c’è chi ha dichiarato utilizzi di oltre 12 ore al giorno, o addirittura in anni in cui il telefonino non era ancora stato inventato».
I TEMPI SONO CAMBIATI – Un secondo problema della ricerca evidenziato dagli stessi autori è che in questi anni le abitudini degli utenti sono molto cambiate. Oggi nel mondo ci sono oltre quattro miliardi e mezzo di sottoscrizioni ai servizi di telefonia mobile, le ore trascorse al cellulare sono aumentate rispetto a quelle registrate in Interphone, secondo cui i più accaniti dichiaravano una mezz’ora al giorno.
NON CI SI FERMA QUI – Mai come in questo caso, hanno commentato gli osservatori, è calzante il vecchio ritornello «servono ulteriori studi», specie sui più giovani, che fra chiamate e messaggini ora sono al cellulare in media un’ora al giorno, su periodi di tempo più lunghi e su altre malattie, come i tumori delle ghiandole salivari e i neurinomi dell’acustico. Fra le ipotesi sollevate c’è anche quella di utilizzare i dati delle compagnie telefoniche per avere informazioni oggettive sui consumi. Al di là delle tante proposte di metodo, il nodo che tutti riconoscono è che indagini di questo tipo richiedono sforzi colossali e costi enormi. Comunque si va avanti: il mese scorso è già stato lanciato uno studio che recluterà 250mila partecipanti e li seguirà per 30 anni.
http:corriere.it/salute/sportello_cancro/10_maggio_20/tumori-cervello-telefonini-assolti-con-riserva_1b670bf0-63f6-11df-ae00-00144f02aabe.shtml
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2-“POSSIBILMENTE CARCINOGENI”
-CORRIERE DELLA SERA:
SALUTE
Allarme dell’Oms su cellulari e wi-fi,«Rischio tumori del sistema nervoso»
La ricerca di un’agenzia dell’Organizzazione mondiale della sanità. Ma sono necessari altri approfondimenti
di Redazione Online Salute
http:corriere.it/salute/sportello_cancro/11_maggio_31/oms-cellulare-wireless-cancerogeni_a5ba3960-8ba2-11e0-93d0-5db6d859c804.shtml
-VEDI QUESTO SCRITTO ANCHE SULLA PUBBLICAZIONE ORIGINALE NEL MIO BLOG DEI FATTI INTERNI:
https://dotciancimino.wordpress.com/2016/05/16/faites-internes-1continuation-288/
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SALVARE HP E L’APOTEOSI DELLA NUOVA ERA
En difficulté, HP retente sa chance sur le marché des smartphones
HP ne baisse pas les bras. Après plusieurs échecs commerciaux, le fabricant américain d’ordinateurs retente sa chance sur le marché des smartphones. Ce retour s’accompagne cependant d’un changement radical de stratégie: son dernier terminal, l’Elite x3, présenté dimanche 21 février, vise le marché professionnel, et non plus le grand public. Un choix qui se répercute sur le système d’exploitation retenu: Windows 10 Mobile, développé par Microsoft, au détriment d’Android de Google, qui équipe plus de 80% des smartphones dans le monde.
Le pari est osé. Malgré les efforts du géant de Redmond, Windows Mobile ne parvient en effet pas à s’imposer. Selon le cabinet Gartner, sa part de marché mondiale est tombée à 1,1% fin 2015. La plate-forme souffre notamment de la relative pauvreté de son catalogue d’applications, ce qui restreint son potentiel auprès du grand public. Ces dernières années, les fabricants de smartphones ont ainsi abandonné le navire. Seul Microsoft, qui a racheté les activités mobiles de Nokia en 2014, continue de régulièrement sortir de nouveaux modèles.
APPAREIL 3 EN 1
Pour séduire les entreprises, HP mise sur un appareil haut de gamme, ultra-sécurisé et surtout 3 en 1. L’Elite x3 pourra en effet se transformer en ordinateur de bureau (par l’intermédiaire une station d’accueil reliée à un écran, un clavier et une souris) ou en ordinateur portable (avec un accessoire combinant écran et clavier). La société promet ainsi une expérience “sans friction”, permettant aux employés d’utiliser les mêmes applications sur tous les écrans et de passer instantanément de l’un à l’autre.
Le smartphone repose sur la technologie Continuum, présentée l’an passé et considérée par Microsoft comme un argument de vente massue sur le marché professionnel. Mais le nombre d’applications compatibles reste encore dérisoire, ce qui limite grandement l’intérêt de cette fonctionnalité. HP espère dépasser ce problème en proposant de faire tourner certains logiciels professionnels de manière virtuelle. L’appareil sera par ailleurs livré avec la plate-forme de relation client de Salesforce.
SIX AN APRÈS PALM
Avec l’Elite x3, dont le prix et la date de sortie restent encore inconnus, le groupe californien espère enfin trouver la bonne formule. Ses précédentes tentatives se sont toutes soldées par des échecs. Le plus retentissant: le rachat en 2010 du fabricant américain Palm pour 1,2 milliard de dollars. Les modèles commercialisés l’année suivante ont été de véritables flops commerciaux. En 2013, HP avait essayé de revenir sur le marché des smartphones, avec le lancement de plusieurs appareils Android d’entrée de gamme.
Cette nouvelle offensive intervient trois mois après la scission de Hewlett-Packard, l’entreprise autour de laquelle s’est bâtie la Silicon Valley. Les activités de services aux entreprises et dans le cloud ont été regroupées dans Hewlett Packard Entreprise. HP Inc n’a conservé que les ordinateurs et les imprimantes. La nouvelle société doit faire face au ralentissement des ventes d’ordinateurs: son chiffre d’affaires a chuté de 8% l’an passé. Elle cherche donc de nouveaux relais de croissance.
http:siliconvalley.blog.lemonde.fr/2016/02/23/en-difficulte-hp-retente-sa-chance-sur-le-marche-des-smartphones/
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REAZIONE:LA NUOVA ERA,LA ERA DEL MOBILE DOVEBBE SALVARE HP?
NON LO MERITA,QUESTA FIRMA CHE ERA STATA COCCOLATA DA QUESTE PAGINE PER L’APLICAZIONE DEI MIEI CONCETTI SULLE “STAMPANTI MOBILI”,E PER LA SUA SCOMESSA CALIFORNIANA A SUPERARE LA PARTITOCRAZIA PROMOVENDO I SUOI MANAGER ALLA GOVERNAZIONE,HA POI TRADITO QUESTA FIDUCIA CAMBIANDO MANAGER E PUNTANDO AD UNA RINASCITA DEL PC.NON HA AVUTO RAGIONE E HA DOVUTO GETTARE LA SPUGNA TORNANDO SULLO SMARTPHONE PER TENTARE UNA SUA REDENZIONE.
COMUNQUE QUESTO PENTIMENTO E RITORNO SUI MIEI CONCETTI E’ UNA PROVA IN PIU DELLA MARCIA INARRESTABILE,APOTEOSICA,GLOBALMENTE DOMINANTE DELLA NUOVA ERA,QUELLA DEL MOBILE.
APRENDIAMO INOLTRE DA QUESTA NOTA CHE:
MICROSOFT,ALTRO RESISTENTE ALLA NUOVA ERA DA SEMPRE PUNTANDO AL PC,FISSO E CABLATO,HA FALLITO NEL SUO TENTATIVO DI SBARCARE SUL MERCATO DELLO SMARTPHONE TRAMITE IL SO WINDOW MOBILE,E QUELLO PER PC FISSO WINDOWS 10.IL SOLO ASPETTO DOVE MICROSOFT STA AVENDO SUCCESSO E SUL EX-NOKIA,CIO”E PROPIO LI DOVE HA SEGUITO GLI INSEGNAMENTI DELLA NUOVA ERA:DURA COSA LI E’ A MICROSOFT E NADELLA DARE CALCI SUL CHIODO.
GOOGLE RESTA L’AVANGUARDIA,E ANDROID,IL PRIMO SISTEMA OPERATIVO PER MOBILI ISPIRANDOSI AI MIEI CONCETTI,RESTA IL SISTEMA OPERATIVO SIMBOLO DELLA NUOVA ERA,IL PIONIERE,DOMINANTE QUASI ASSOLUTO.
A)LEGGI IN QUESTO STESSO BLOG GLI SCRITTI:
B)-E VEDI QUESTO STESSO SCRITTO ANCHE CUA:
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martedì 15 marzo 2016
7 MARZO 2016:BASI GENETICHE DELLA SCHIZOFRENIA
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La schizofrenia è la più grave delle malattie psichiatriche ed ha una frequenza di circa l’1%della popolazione. Questa frequenza è altissima: per dare un’idea, se i malati fossero distribuiti in modo del tutto casuale nella popolazione, quando prendiamo un autobus nell’ora di punta dovremmo avere almeno uno schizofrenico tra i nostri compagni di viaggio. Le cause della malattia sono sempre state oscure anche se è noto da oltre trent’anni che la costituzione genetica dell’individuo è il fattore principale. Un articolo molto recente apparso sulla rivista Nature identifica 108 loci genetici associati con la malattia. Un locus è una certa regione di un cromosoma, e non corrisponde esattamente ad un gene, però in prima approssimazione si può dire che l’articolo individua almeno un centinaio di geni. Un commento della stessa rivista definisce “enorme” questo risultato per due ragioni: razionalizza una serie disparata di risultati pubblicati nel corso degli ultimi quarant’anni di ricerca e trova associazioni nuove ed inattese.
Tra i risultati attesi che questo studio conferma, c’è l’associazione tra la schizofrenia e alcuni geni connessi con il funzionamento del neuromediatore dopamina (ad esempio uno dei geni identificati codifica per un recettore della dopamina). Tra i risultati inattesi c’è la correlazione tra la malattia e alcuni geni del sistema di istocompatibilità, quello responsabile del rigetto dei trapianti e di altre reazioni immunitarie, che richiama una ipotesi spesso riproposta sulla correlazione tra schizofrenia e infezioni o malattie autoimmuni. Ovviamente i risultati pubblicati non danno alcun supporto alle ipotesi psicologiche o psicoanalitiche sull’origine psicogena della malattia: fattori psicodinamici (una volta si parlava del rapporto precoce con la madre) potrebbero forse esistere, ma il loro peso viene sempre più ridimensionato. Se pensiamo alla congerie di stravaganti ipotesi psico-sociodinamiche formulate a partire dagli anni ’60 e al carico di sofferenze e responsabilità riversato sulle famiglie dei malati ci rendiamo conto di quanto sia importante questo risultato anche dal punto di vista culturale e sociale.
E’ interessante anche considerare come un risultato importante come questo, sebbene abbia una data di pubblicazione precisa, sia difficile da isolare nel contesto di storia della scienza. Infatti, l’importanza dei fattori genetici nella schizofrenia era stata ipotizzata fin dagli anni ’20 del secolo scorso e studi su gemelli mono- e dizigoti ne avevano dato prove certe fin dal 1960. Geni associati alla schizofrenia erano stati ipoteticamente identificati in precedenza, ma solo alcuni erano stati confermati negli studi successivi. La novità dello studio attuale sta nell’alto grado di verosimiglianza e solidità delle identificazioni, grazie anche al fatto che il genoma umano è stato interamente sequenziato (nel 2000). Non solo non è facile isolare questo risultato nel tempo, rispetto a risultati precedenti, ma non è neppure facile assegnarne il merito ad uno specifico autore. Gli autori della pubblicazione citata non sono infatti individualmente nominati: la firma collettiva è in quella dello “Schizophrenia Working Group of the Psychiatric Genomics Consortium“.
L’idea che una scoperta scientifica sia il prodotto di uno scienziato solo che in un certo momento compie un esperimento rivoluzionario e capisce una grande legge della natura, se è mai stata vera, appartiene al passato; più probabilmente è una fantasia del romanticismo di primo ottocento. Ed è ovvio che l’idea di poter finanziare i “top researchers“, in voga in molti circoli elitistici a partire dallo European Research Council è puerile: la ricerca moderna è una impresa corale di molti.
Infine, una parola sull’artificiosa distinzione tra la scienza pura ed applicata. Non può sfuggire a nessuno che identificare i geni responsabili della schizofrenia sia prima di tutto un progetto di ricerca di base, tanto più che valide terapie sono già disponibili. Ciononostante le ricadute sociali di questo tipo di scoperte sono molto grandi a partire dalla rivalutazione dell’idea stessa della malattia.
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http:ilfattoquotidiano.it/2014/07/29/salute-mentale-le-basi-genetiche-della-schizofrenia/1075601/
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http://dottciancimino.bloog.it/le-buggie-del-consensoe-la-storia-la-scrivono-i-vincitori.html
QUINDI LA MIA OPERA E’ IMPORTANTE NON SOLO PER LE TELECOMUNICAZIONI E LA NUOVA ERA MA ANCHE PER LA MEDICINA,LA PSICHIATRIA,LA SCIENZA IN GENERE E PER IL CONCETTO DI RICERCA SCIENTIFICA.
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VEDI QUESTO SCRITTO SULLA PUBBLICAZIONE ORIGINALE NEL MIO BLOG DEI FATTI INTERNI:
http://dottgiuseppeciancimino.bloog.it/faites-internes-1continuatio-270.html
15 AGOSTO 2015:IL PERCHE DELLA DECADENZA DI GOOGLE
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lettera43.it
Google ha annunciato questa ristrutturazione aziendale con l’intento di
trasformare il gruppo da società del motore di ricerca e della
pubblicità su internet a conglomerato tecnologico con azioni nei più
promettenti mercati hi-tech.
L’operazione implica la creazione di Alphabet, una nuova holding che
coordinerà tutte le “divisioni” e che relegherà gli storici segmenti di
business di Google a uno status sussidiario.
FOCUS SU RICERCA, YOUTUBE E ANDROID. Sotto l’ombrello
di Alphabet, infatti, insieme a Google finiranno infatti tutte le
divisioni, anche quelli più marginali, del gruppo: dal progetto
biomedicale Calico, fino agli esperimenti sul campo dell’automazione
portati avanti da Nest, e gli investimenti in startup gestiti da Google
Venture. Ognuna avrà una dirigenza propria.
Sotto il controllo diretto di Google resterà invece il nucleo di
attività legate al motore di ricerca e alla pubblicità, compresi YouTube
e Android.
Questa operazione inoltre, allontana i due fondatori – Larry Page e
Sergey Brin – dalla gestione quotidiana del business che entrambi
avevano lanciato da studenti 16 anni fa: i due, infatti, saranno a capo
della nuova holding.
A questo si aggiungono nuovi giri di poltrona e cambi al vertice.
SCHMIDT DIVENTA EXECUTIVE CHAIRMAN. Insieme a Page,
che sarà chief executive di Alphabet, e Brin, che ne diventerà
presidente, anche Eric Schmidt lascerà il business di Internet per
diventare executive chairman, mentre l’attuale responsabile legale del
gruppo, David Drummond, manterrà la stessa carica ma spostandosi in
Alphabet.
L’ASCESA DELLA ‘STELLA’ SUNDAR PICHAI. Inoltre Sundar
Pichai, già uno dei responsabili prodotto più “anziani”, diventerà il
nuovo amministratore delegato di Google Inc, ora sussidiaria di
Alphabet.
Pichai è il secondo manager indiano, dopo Satya Nadella in Microsoft,
che nell’ultimo periodo ha raggiunto una posizione di leadership in un
colosso hi-tech
La ristrutturazione segue anche le numerose pressioni di Wall Street
sugli importanti costi e gli investimenti di capitale che Google aveva
intrapreso negli ultimi tempi per diversificare le proprie attività dal
core business iniziale, scommettendo su nuovi mercati come quello delle
auto che si guidano da sole, delle “smart home” (le case intelligenti
frutto della domotica e dell’Internet of things, ndr) e della salute.
«Questa ristrutturazione permetterà maggiore trasparenza», ha detto il numero uno di Big G. Larry Page.
RENDERE TRASPARENTI GLI INVESTIMENTI. Per rispondere
alle continue richieste di analisti e investitori su una maggiore
chiarezza legate alle diverse attività, e agli investimenti correlati,
Google, che oggi ha un valore di circa 445 miliardi di dollari, ha
inoltre annunciato che nell’ultima trimestrale del 2015 per la prima
volta i risultati dei business legati al web verranno presentati
separatamente rispetto a tutte le altre iniziative aziendali.
LE AZIONI RESTERANNO AL NASDAQ. Intanto le azioni
continueranno a essere gestite sul Nasdaq con i simboli “Googl” (per le
azioni di classe di A) e “Goog” (per le azioni di classe C).
Il 10 agosto alla notizia della creazione di una holding le azioni di
classe A di Alphabet sono volate nell’after market (a mercati chiusi)
guadagnando oltre il 5% e sfiorando i 700 dollari.
Un balzo che ha consentito a Google di aumentare la sua capitalizzazione di circa 20 miliardi di dollari.
«Per molto tempo abbiamo creduto che le aziende si potessero sentire a
proprio agio portando avanti le stesso business, semplicemente
effettuando modifiche per incrementarlo», ha spiegato Page, ma
«nell’industria tecnologica, dove idee rivoluzionarie guidano le future
aree di crescita, bisogna sentirsi un po’ “a disagio” per rimanere
importanti».
GOOGLE COME LA BERKSHIRE HATHAWAY. Già in un’intervista rilasciata l’anno scorso al Financial Times,
Page aveva detto di iniziare a considerare Google sempre più simile
alla Berkshire Hathaway, la holding americana più grande al mondo che fa
capo al magnate Warren Buffet, perché sempre più proiettata a
“scommettere” su mercati diversificati.
BRIN CONCENTRATO SUL PROGETTO GLASS. Nel frattempo
l’altro uomo di Google, Brin, aveva iniziato ad alleggerire le proprie
responsabilità manageriali all’interno del business di Internet, per
gestire il controverso progetto dei Glass.
La notizia di Google ha ovviamente accesso commenti di analisti ed esperti del mercato, in molti casi perplessi.
Sulla stampa di settore americano, e anche su Twitter, sono comparsi i
primi commenti “a caldo” come il «Voi guidereste una “Alphabet Car”?»
pubblicato su Tech Insider.
IL CONFRONTO CON LA SCELTA ‘ALTA’ DEL PASSATO. Fra i
dubbi più forti c’è proprio la scelta del nuovo nome che, a detta di
molti analisti, ha fatto perdere al colosso di Mountain View un po’
della sua aggressività di mercato. Anche considerata la scelta “alta”
originaria del nome Google, il cui nome richiama “Googol”, la
rappresentazione matematica dell’infinito secondo il matematico
americano Edward Kasner e che ora potrebbe stridere fortemente con la
nuova pelle di Big G.
IL COMMENTO SARCASTICO DI PAGE. «Non vi preoccupate,
anche noi ci dobbiamo ancora abituare al nuovo nome». Questa, con un
pizzico di umorismo, è la chiusa della lettera/post a firma di Page che
sancisce l’inizio della Google del futuro, alias Alphabet. Tutto il
resto è ancora da vedere.
http://www.lettera43.it/capire-notizie/alphabet-la-rivoluzione-di-google-in-5-punti_43675182829.htm
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EAZIONE:QUESTA RISTRUTTURA DI GOOGLE NON HA NIENTE DI
RIVOLUZIONARIO,E’ SOLTANTO UNA RISTRUTTURAZIONE AMMINISTRATIVA PER
CERCARE DI METTERSI PARI PASSI DELLE NUOVE E VERAMENTE RIVOLUZIONARIE
NOVITA DEI MIEI CONCETTI SCIENTIFICI RIGUARDANTE ALLA TELECOMUNICAZIONI
DELLA NUOVA ERA,INTERNET DA INDOSSARE E,PRIMO DI TUTTI,QUELLO DELLA
INTERNET SU TUTTE LE COSE,IL COSIDETTO TUTTO CONNESSO, PRINCIPALMENTE SU
AUTOMOBILI E LE CASE INTELLIGENTI.
UN NUOVO PERIODO DELLA NUOVA ERA,SEMPRE SOTTO LA GUIDA DEI MIE
CONCETTI,DOVE ORA L’AVANGUARDIA L’HA PRESO MICROSOFT E LA FORD.PERCHE IN
FIN DEI CONTI LA NUOVA ERA DELLE TELECOMUNICAZIONI E’ UNA SECONDA
RIVOLUZIONE DEL MOBILE,LA PRIMA FU QUELLA DEL SOGNO AMERICANO “UNA
FAMIGLIA UN AUTOMOBILE” NEGLI ANNI ’50, LA SECONDA E’ QUELLA DEL MOBILE
NELLE TELECOMUNICAZIONI,LA MIA NUOVA ERA INSOMMA(1).
E PRECISAMENTE QUESTA RISTRUTTURA AMMINISTRATIVA DI GOOGLE PIU CHE
UNA DIMOSTRAZIONE DI MUSCOLI DIVENTA UNA CONFESSIONE DI DEBOLEZZA:GOOGLE
SI HA ADORMENTATO NEGLI ALLORI DEL MOTORE DI RICERCA E I GUADAGNI
PUBBLICITARI GESTITI A FAVORE DEL NEOLIBERALISMO DA SMITH E HA
TRASCURATO I VERI E PROFONDI CAMBIAMENTI DEI MIE CONCETTI RAPRESENTATI
OGGI SOPRATUTTO DAL TUTTO CONESSO.ECCO IL PERCHE DEL TITOLO.
LA GLORIA DELL’ASCESA E AVANGUARDIA DI GOOGLE E’ STATA QUELLA DELLA
APPLICAZIONE DI MIEI CONCETTI MATERIALIZZATI SOPRATUTTO NEL PRIVILEGIARE
IL MOBILE E LA CREAZIONE DEL SUO PRIMO SISTEMA OPERATIVO ANDROID(ECCO
COSA E’ IL “conglomerato tecnologico).E LA CADUTA DI GOOGLE LA HO FATTO
ANCHE IO PRIVILEGIANDO MICROSOFT CHE SI HA CONVERTITO ALLA NUOVA ERA E
HA PUNTATO,CON FORD NELLA SUA COMPAGINE SOCIETARIA,AD UN REVIVAL DEL
SOGNO AMERICANO DEL MOBILE ORA PERO NELLE TELECOMUNICAZIONI, E INOLTRE
METTENDO SOTTO LUCE TRE MANCANCANZE:L’INGIUSTA GESTIONE DEI BENEFICI
ECONOMICI A VANTAGGIO DEI NEOLIBERALI,L’AUTORITARIA GESTIONE DEI DATI
PERSONALI QUANDO NON MI E’ STATO PERMESSO IN ITALIA DI CANCELLARE LE MIE
INESSISTENTI ATTIVITA SU ADSENSE SENZA CAMBIARE PAESE,VIOLANDO LE
PROPIE NORME.
GOOGLE QUINDI CAMBIA,PRENDENDO DALLA MIA PREDICA,LA SEPARAZIONE DEL
MOTORE DI RICERCA CHE IO HO RITENUTO NON CENTRASSE CON ME E LA NUOVA
ERA,DEL RESTO DELLE ATTIVITA HI TECH CHE SI E’ TRIBUTARIA DEI MIE
CONCETTI.
MA QUESTO NON E’ DEL TUTTO VERO,ED ECCO UNA RIVELAZIONE:NEL MIO LIBRO
SI LEGGE AL RIGUARDO DELLE MIE “RI-CER-CHE” CIENTIFICHE,CHE “IL DUBBIO
E’ IL MOTTORE DELLA SCIENZA”, E PER TANTO DEI MIEI CONCETTI SULLE
TELECOMUNICAZIONI,ECCO L’ORIGINE DEL “MOTORE DI RICERCA”,UN TERMINE
ACCONIATO PER ME.CAPITA CHE A ME NON INTERESSA L’INFLUENZA DEI MIEI
CONCETTI IN QUESTA ATTIVITA E PER QUESTO LA HO TRASCURATO,MA POTREBBE
DIRE CHE ANCHE QUI LA NUOVA ERA CENTRA.
INSOMMA,GOOGLE FA UNA RISTRUTTURA AMMINISTRATIVA ABANDONANDO,O AL MENO
TRASCURANDO IL CODICE NUMERICO DELL’INFINITO(GOOGLE)PER UNA SCELTA
ALFABETICA,NATURALMENTE LEGATO ALLA ATTIVITA SCRITTA DELLA DIFUSSIONE
DEI MIE CONCETTI IN MODO DI SIMBOLIZZARE TUTTA QUELLA ALTRA ATTIVITA NON
LEGATA AL MOTORE DI RICERCA,E LO ANNUNCIA COME UNA RIVOLUZIONE.NIENTE
AFATTO,E’ SOLO UN SEGNO DI DEBOLEZZA,UN TENTATIVO DI METTERSI ALLA
“PAGE” CON MICROSOFT.GOOGLE STA DECLINADO.
PIACIA O NO IN MATERIA DI TELECOMUNICAZIONI NIENTE SI CREA SI FABRICA O
SI VENDE AL DI FUORI DEI DEI MIE CONCETTI.IN FIN DEI CONTI SONO IO CHI
FA LA FORTUNA O LA CADUTA IN DISGRAZIA DEI GIGANTI DELLE
TELCOMUNICAIONI,ANCHE LEI NON CI CREDA.
–
(1)NON MI VERRA MAI RICONOSCIUTA DA GOOGLE NE FORSE DAGLI ALTRI,MA NON
IMPORTA A ME BASTA CON LA SODISFAZIONE DELLA INTIMA CONSAPEVOLEZZA DELLA
VERITA.E’ “RAGION SUFFICENTE”.
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-APPENDICE:SIAMO NOI,GLI UMANI,CHI DETERMINIAMO IL DESTINO DEI GIGANTI DELLE TECNOLOGIE
-SU LE MONDE:
REAZIONE:MI FA PIACERE VEDERE CONFERMATO DAGLI INTELLETUALI LE MIE
CONSIDERAZIONI SU QUESTO CAMBIAMENTO DI GOOGLE.IO,L’HO SEMPRE
CHIARITO,NON SONO UN INTELLETUALE,MA UNO CHE HA PENSIERO SCIENTIFICO E
CHE LO VUOLE TRIBUTARIO SOLO DI SE STESSO NELLA VISIONE DEL MONDO.
QUESTA CONFERMAZIONE LA METTEREI IN POCHE SEMPLICI ITEMS:
1-PER L’ARTICOLISTA QUESTO CAMBIAMENTO DI GOOGLE ALTRO NON E’ CHE UN OPERAZIONE BORSISTICA.
E’ ANDATO PIU LONTANO DI ME:IO LA VEDO SOLO COME UNA RISTRUTTURAZIONE
AMMINISTRATIVA. ANCORA:POTREBBE DEDURSI CHE AL DI LA DEL CAMBIAMENTO DI
BORSA,IL RESTO LO CONSIDERA “FANTA-SCIENZA”,CYBERPUNKISMO IN SOMMA.
2-PER L’ARTICOLISTA L’EVOLUZIONE DELLA TECNOLOGIA,IN QUESTO CASO
DELLE TELECOMUNICAZIONI,HA SMESSO DI ESSERE UN QUALCOSA DI MORALE
MANICHEISTA,E’ NEUTRA E QUESTO E’ ANCHE UN MERITO DELLA MIA OPERA,DELLE
MIE IDEE E DELL’EGEMONIA DELLA MIA VISIONE DEL MONDO,DELLA NUOVA ERA
INSOMMA:PENSIERO SCIENTIFICO A SE STANTE,NEUTRO E SENZA CONSIDERAZIONI
ETICO-MORALE.PER ME QUESTA DICHIARAZIONE DI NEUTRALITA E’ SUFFICENTE:MI
DA RAGIONE.
3-RESTA IMPLICITO NELLA COMPARAZIONE CON MICROSOFT,L’AMMISSIONE CHE
IL MOTIVO DEL CAMBIAMENTO DI NOME E’ LA CONCORRENZA CON QUESTO GIGANTE
DELLE TELECOMUNICAZIONI.ENTRAMBE SI SONO CONVERTITI ALLE MIE IDEE,IL
PRIMO HA FINITO PER AMMETERE,NON SENZA PRAGMATICA UMILTA,LA REALTA DELLA
NUOVA ERA,GOOGLE SOLO L’HA SFRUTTATO ECONOMICAMENTE.
4-QUELLO DEL TITOLO:POICHE LA TECNOLOGIA,IN QUESTO CASO DELLE
TELECOMUNICAZIONI E’ DIVENTATA CYBERPUNK,CIO’E’ NEUTRALE,NON MANICHEA(E
QUESTO,RIPETO,E’ MERITO DELLA NUOVA ERA) SIAMO NOI GLI UMANI CHI
FACCIAMO LA FORTUNA O LA CADUTA IN DISGRAZIA DELLE TECNOLOGIE(ANCHE SE
SONO GIGANTI MULTINAZIONALI),E NON SOLO NELLE TELECOMUNICAZIONI.
-DALLO SCHERZO AL DRAMMA IN 3 PUNTI:
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-PUNTO 1:HO INIZIATO A INTERESSARMI SU QUESTO ARGOMENTO QUASI CHE PER CASO E IN MODO PIU TOSTO SCHERZOSO CON UNO SCRITTO SUL MIO BLOG DEI “FATTI INTERNI” CON MOTIVO DI UNA NOTA SU SESSISMO NELLA SILICON VALLEY.VEDI LO SCRITTO:
8 marzo 2015
John Doerr (a destra), uno dei venture capitalist dell’impresa, sul palco con Steve Jobs di Apple nel 2008
Après 24 jours d’audience, et une vingtaine d’heures de délibération
les jurés de la Cour supérieure de San Francisco ont décidé qu’Ellen
Pao, associée chez Kleiner Perkins Caufield and Byers, l’une des
principales firmes américaines de capital-risque, n’avait pas été
victime de discrimination sexuelle lorsqu’elle s’est vue refuser une
promotion, puis a été licenciée en 2012.
Le verdict a représenté une déception pour les féministes, qui
avaient fait du procès un emblème du sexisme de la Silicon Valley. Mais
Ellen Pao qui, au fil des audiences, s’était posée en porte-drapeau de
la cause des minorités dans la high-tech, a estimé que son histoire
avait été entendue : « Si j’ai contribué à aplanir le terrain pour les femmes et les minorités dans le capital-risque, a-t-elle estimé, la bataille en valait la peine. »
Les jurés – six hommes et six femmes – n’ont pas adhéré à la lecture sexiste de la plainte de Mme
Pao, 45 ans, la fille d’immigrants chinois, diplômée d’ingénierie et
titulaire d’un MBA de Harvard. Celle-ci avait décrit comment, chez
Kleiner Perkins, les femmes étaient reléguées en bout de table dans les
réunions, exclues de certains événements avec les clients, et comment
elle avait été ignorée au profit de collègues masculins lorsqu’il
s’était agi de promotion.
Le jury ne s’est pas estimé comptable des préjugés sexistes. Il a
considéré qu’Ellen Pao n’était elle-même pas exempte d’ambiguïtés.
L’avocate de Kleiner Perkins, Lynne Hermle, a stigmatisé l’« esprit de vengeance » de l’ex-associée, notant qu’elle n’avait porté ses accusations qu’après avoir été écartée des promotions au poste de « senior partner ». Elle a affirmé que Mme
Pao surestimait beaucoup ses capacités et que les femmes représentent
20 % chez Kleiner Perkins, soit trois fois plus que la moyenne dans le
secteur du capital-risque. Un rattrapage qui ne trompe pas, a rétorqué
l’avocate de la plaignante, Therese Lawless. Avant 2011, il n’y avait eu
qu’une seule femme promue au rang de « partenaire senior » dans la compagnie en 42 ans d’existence.
Le procès a divisé la Silicon Valley. Certains, dont nombre de femmes, ont estimé que Mme
Pao avait commis la faute numéro un dans sa position : sortir avec un
de ses collègues, marié qui plus est. L’ex-associée, qui est aujourd’hui
la PDG par interim du site participatif Reddit, n’a pas nié qu’elle
avait eu une brève liaison avec ce cadre, qui, a-t-elle affirmé, lui
avait annoncé avoir quitté son épouse (il a été ensuite congédié pour
avoir poursuivi une autre employée).
Mme Pao s’est, elle, mariée ensuite à un manager de hedge
fund new-yorkais, Buddy Fletcher, un Afro-Américain dont la personnalité
– et la déroute financière – ont plané au-dessus des audiences.
Fletcher n’a pas hésité en 2011 à poursuivre pour discrimination raciale
la copropriété du Dakota, l’un des immeubles-symbole de New York (et
ex-résidence de John Lennon), affirmant qu’elle lui avait refusé l’achat
d’un appartement.
Ellen Pao semble en tout cas avoir fait école. Deux nouvelles
plaintes ont été enregistrées contre des entreprises de la tech,
impliquant deux autres femmes d’origine asiatique. Une ancienne manager
de Facebook, Chia Hong, a porté plainte pour discrimination sexuelle et
raciale. Mais c’est surtout le cas de l’ancienne ingénieur en logiciels
de Twitter Tina Huang qui paraît prometteur aux féministes. Dans sa
plainte, Mme Huang affirme que l’approche de la compagnie créée de fait « un plafond de verre »
auquel se heurtent les femmes. En effet, il n’existe ni critères
publics de promotion ni publicité autour des postes disponibles ou
politique de recrutement interne explicite. Chez Twitter, seuls 10 % des
postes techniques sont occupés par des femmes (contre une moyenne de 20
% dans les firmes technologiques). Selon la plainte, sept seulement des
164 ingénieurs de haut niveau étaient des femmes en 2014, lorsqu’elle a
quitté l’entreprise après cinq ans. Twitter a démenti l’avoir licenciée
lorsqu’elle s’est plainte au PDG Dick Costolo.
Une anecdote a montré la sensibilité qui entoure actuellement le
sujet des femmes dans la tech. Intervenant mi-mars au forum South by
Southwest d’Austin, en compagnie de Megan Smith, la responsable des
technologies de l’administration Obama, le PDG de Google, Eric Schmidt, a
été pris à partie par une femme qui se trouvait dans l’assistance. «
Etant donné que les recherches sur les préjugés inconscients ont révélé
que les femmes sont beaucoup plus souvent interrompues que les hommes,
je me demande si vous êtes conscient du nombre de fois où vous avez
interrompu Megan », a-t-elle lancé. Les applaudissements ont été
nourris. Et la séquence a vite pris rang de morceau d’anthologie sur les
réseaux sociaux quand l’identité de la redresseuse de torts a été
connue. C’était Judith Williams, la responsable du programme de
sensibilisation aux préjugés chez… Google.
Corine Lesnes
Correspondante du Monde aux Etats-Unis basée à San Francisco
-SU THE WASHINGTON TIMES:Lifting sulle coopertine di ‘Obamoogle’
Una inchiesta antitrust e’ andata via mentre Google si rannicchiava con Obama
By Tammy Bruce – – Lunedi, March 30, 2015
Il ne s’agit pas, dans l’immédiat, d’enquêter sur le fond de
l’affaire elle-même, à savoir la plainte pour abus de position dominante
portée par Microsoft et d’autres concurrents de Google, a précisé le
sénateur. L’élu républicain souhaite en savoir plus sur les contacts
entre Google et l’administration Obama pour établir si celle-ci a aidé
la firme à éviter les sanctions en faisant pression sur la FTC, agence
statutairement indépendante.
La semaine dernière, le Wall Street Journal a révélé que des
employés de Google avaient été reçus quelque 230 fois à la Maison
Blanche depuis l’élection de Barack Obama en 2008, soit une fois par
semaine en moyenne. Le PDG de Google, Eric Schmidt a soutenu M. Obama
depuis les débuts et il a joué le rôle de conseiller informel auprès du
président.
Google a réagi au décompte du Wall Street Journal par la
voix de sa vice-présidente pour les communications, Rachel Whetstone.
Celle-ci a affirmé qu’il n’avait en aucun cas été question de la plainte
portée devant la FTC dans les conversations des employés de la firme à
la Maison Blanche.
Corine Lesnes (San Francisco, correspondante)
Correspondante du Monde aux Etats-Unis basée à San Francisco
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http://www.lemonde.fr/economie/article/2015/03/31/le-senat-americain-va-enqueter-sur-google_4606211_3234.html
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COMMENTO:IO HO SUBITO UNA GRAVE PRESSIONE PER PARTE DI GOOGLE A SCOPO
DI NON SMETTERE DI FARE PUBBLICITA IN ADSENSE E ADWORD.MI E’ STATO
IMPEDITO DI CANCELLARE IL MIO ACCOUNT,INATTIVO INOLTRE DA MOLTI
ANNI,MALGRADO LA PROCEDURA SIA PREVISTA NEL CONTRATTO AL MOMENTO DI
APRIRE L’ACCOUNT.CONCRETAMENTE IL MIO ACOUNT E’ STATO APERTO IN
URUGUAY,SUDAMERICA,DOPO NEL 2012 MI SONO TRANSFERITO IN ITALIA E AL
MOMENTO DI CAMBIARE LA SEDE DELL’ACCOUNT MO E’ STATO IMPEDITO:COSA
DOVEVO FARE,RITORNARE IN URUGUAY?SI,QUESTO HO DOVUTO FARE E PURTROPPO
ANCORA NON MI E’ STATO CANCELLATO L’ACCOUNT.TALMENTE GRAVE E’
L’INFRAZIONE E VIOLAZIONE DI GOOGLE DELLE SUE PROPIE NORMATIVE.
DI SEGUITO VI FACCIO VEDERE LA DENUNCIA PUBBLICATA DAL 2012 IN UN DOCUMENTO PUBBLICO RIPORTATO IN UN LINK DI UN MIO BLOG:
A-CLICCA PER VEDERE IL BLOG:
http://cianciminotortorici.blogspot.com/?mkt=it-it
-DOPO CLICCA SUL LINK INTITOLATO:
EPILOGO:RIASSUNTO DI EBAY E MERCADO LIBRE(PIU ANEXO PUBBLICITA)
-O CLICCA QUI L’INDIRIZZO PER VEDERE DIRETTAMENTE IL DOCUMENTO PUBBLICO:
VORREI DISTACCARE CHE L’ACCUSA NULLA TOGLIE ALL’AVANGUARDIA DI GOOGLE
DELLA NUOVA ERA IN QUANTO E’ INDIRIZZATA AL MOTORE DI RICERCA DI QUI
QUELLA NON FA PARTE.L’ACCUSA INSOMMA NON E’ ALLA PARTE
TECNICA,SCIENTIFICA E CONCETTUALE DELLA NUOVA ERA ADOTATTA DA GOOGLE MA
AL SUO MOTORE DI RICERCA E ALLA GESTIONE IMPRESARIALE ED ECONOMICA
PRESIEDUTA DA ERIC SMITH.
-VEDI TUTTI QUESTI SCRITTI DIRETTAMENTE SUL MIO BLOG DEI “FATTI INTERNI”:
http://dottgiuseppeciancimino.bloog.it/faites-internes-1continuation-198.html
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-E COSI SU “LA STAMPA” DI ITALIA:
Si tratta comunque, scrive il giornale, di uno dei documenti più
severi sull’argomento e che avrebbe potuto innescare un caso legale di
alto profilo, paragonabile alla causa lanciata dal dipartimento di
Giustizia contro Microsoft negli anni ’90.
Dalla documentazione della FTC emergerebbe che il comportamento di
Google era dannoso sia per gli utenti online, sia sul piano
dell’innovazione per quanto riguarda i mercati della ricerca del
marketing online.
Google replica così: “Speculazioni su potenziali danni a concorrenti e
consumatori si sono rivelate totalmente sbagliate. Da quando l’indagine
si è conclusa due anni fa, le modalità in cui le persone accedono
all’informazione online sono cresciute in maniera sostanziale, offrendo
ai consumatori una possibilità di scelta più ampia che mai. E i nostri
concorrenti stanno prosperando. Per esempio, Yelp si definisce il motore
de facto per le ricerche locali e ha fatto registrare una crescita dei
ricavi del 350% negli ultimi 4 anni. TripAdvisor dichiara di essere il
più grande marchio travel del mondo web e ha quasi raddoppiato i suoi
ricavi negli ultimi 4 anni”.
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-ATTUALIZAZZIONI CHE COMPLETANO IL PANORAMA INFORMATIVO:
SULL’ARGOMENO OLTRE A USA E FRANCIA SI OCCUPA ANCHE L’UNIONE EUROPEA.C’E’ MOLTISSIMA LETTERATURA GIORNALISTICA AL RIGUARDO.IO HO SCELTO ALCUNE NOTE SU “LA STAMPA” SOLTANTO PERCHE SONO QUELLE CHE MI SONO CAPITATE PER PRIMA:
-NOTA A:
Il provvedimento contro Google sarebbe il più grosso da quello
intentato ai danni di Microsoft, che enl 2012 ha pagato all’Unione
Europea 1,7 miliardi di euro di multe.
La notizia riportata dal Wall Street Journal, però, potrebbe
diventare un caso anche a livello politico. Neanche un mese fa, infatti,
il presidente americano Barack Obama era intervenuto sulla questione
(su cui in Europa si dibatte da anni), accusando il vecchio continente
di non saper stare alle regole del mercato: «Gli Stati Uniti hanno
creato e perfezionato Internet – aveva detto Obama – mentre voi sapete
solo tassare».
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-NOTA B:
Mountain View (California), il quartier generale di Google
La multinazionale di Mountain View rischia grosso. Tre anni fa
Microsoft si è guadagnata una sanzione da 1,8 miliardi di dollari per
non aver dato agli utenti di Windows una reale libertà di scelta sul
browser per Internet. La presunta colpa che vede Google sotto inchiesta
da 5 anni sarebbe in questo caso triplice: avrebbe utilizzato contenuti
di aziende concorrenti e no spacciandoli per propri; avrebbe fatto
apparire nelle ricerche le cose di casa rispetto alle altre; avrebbe
tratto vantaggi sfruttando la sue posizione dominante. Gli interessati,
naturalmente, negano. L’approssimarsi della fine, secondo le
indiscrezioni, sarebbe segnalata dal fatto che la Commissione Ue avrebbe
chiesto alle aziende che hanno denunciato Google il permesso di
pubblicare le informazioni depositate, dati e prove che inizialmente
avevano un carattere confidenziale. Secondo fonti industriali, alle
società sarebbe stato domandato di rispondere «in qualche giorno»,
indice dell’urgenza con cui Bruxelles intenderebbe avanzare.
Google ha un contenzioso aperto anche sul diritto all’oblio che una
sentenza della Corte Ue del maggio scorso vuole sia garantito a chi lo
desidera. Lo scorso novembre l’Europarlamento ha approvato un parere non
vincolante secondo cui i motori di ricerca dovrebbero essere separati
dall’industria dei servizi, il che comporterebbe lo spezzatino di
Mountain View. «Per la questione Antitrust – spiegano comunque a
Bruxelles -, la Commissione cercherà un accomodamento, prima di agire in
modo punitivo». A metà mese la questione potrebbe essere chiarita.
Nel frattempo, si scopre dal Financial Times che anche la Apple
sarebbe finita sotto i riflettori dell’Ue che starebbe esaminando gli
accordi di Cupertino con le case discografiche finalizzati alla
diffusione dei brani sulla piattaforma iTunes: i colloqui avverrebbero
nell’ambito dell’inchiesta dei servizi musicali in streaming.
Rischia pure Facebook, sospettata di violare la privacy degli utenti.
Sei Paesi hanno lanciato un’inchiesta sulla regina dei social media,
con Francia, Spagna e Italia che si sarebbero unite all’azione già
avviata da Germania, Olanda e Belgio. Si vuole fare luce sulla gestione
dei dati personali di oltre 300 milioni di utenti continentali che
sarebbero intrecciati con quelli di Instagram e WhatsApp per affinare
l’invio di pubblicità. Galeotto sarebbe il «like» che si decreta per le
cose di proprio gusto. I garanti della Privacy pensano che possa non
essere solo un click fine a se stesso.
http://www.lastampa.it/2015/04/03/economia/lue-pronta-a-multare-google-pHwlThO70CxKqio8bcHx1I/pagina.html
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-NOTA C:
Obama e l’economia del web: “L’Europa ci combatte con le leggi perché non può competere sul mercato”
Il presidente degli Stati Uniti ha qualche dubbio e non ha problemi
ad ammetterlo. «Talvolta la risposta europea è guidata più da intenti
commerciali che ad altro», ha affermato in una intervista concessa a Re/code
, una delle principali testate tecnologiche del globo terracqueo.
«Ci sono paesi come la Germania – ha spiegato – che alla luce del
passato con la Stasi (la polizia segreta della Germania Est, ndr) sono
molto sensibili alla questione della riservatezza». Tuttavia, ha
insistito, «qualche volta le loro aziende che non riescono a competere
con le nostre cercano semplicemente di alzare degli ostacoli per
impedirci di essere ben presenti sul mercati».
Un’azione ispirata dalla politica, dunque, una politica commerciale
di contenimento, cosa che viene seccamente negata dai portavoce della
Commissione. A Bruxelles si risponde che «l’idea che l’Ue cerchi di
proteggere le sue aziende non riflette la realtà», perché l’Europa si
batte per fare in modo che «tutti possano stare sul mercato con le
medesime regole». Il tutto, non senza qualche evidente fastidio e
difficoltà. Soprattutto per la dote straordinaria delle multinazionali
di profittare i buchi nei sistemi fiscali e usare l’Europa quasi come
fosse un paradiso fiscale. Colpa degli stati, certo. Perché le
istituzioni, potendo, sarebbero liete di archiviare le anomalie.
Il clima è cambiato. La «Google tax» antielusione da applicare sui
maggiori protagonisti del web annunciata in dicembre nel Regno Unito lo
conferma. Potrebbe essere un esempio per tutti. La Commissione europea
investiga da anni la possibilità che Google usi e abusi della sua
potenza per fare accordi di ricerca con le imprese. Ora il colosso si è
impegnato a modificare alcuni meccanismi. E’ un passo avanti che, però,
non ha ancora convinto del tutto i critici della motore di ricerca più
amato. Il parlamento europeo ha anche approvato un testo non vincolante
che suggerisce la possibilità che Google sia spacchettata, da un lato le
ricerche e dall’altro i servizi. Agli americani non è piaciuto.
Nel programma della nuova Commissione uscito prima di Natale si legge
che l’Europa intende rinegoziare le regole secondo le quali le
compagnie americane possono esportare i dati riservati e no dei
cittadini europei, ipotesi che sembra essere molto gradita dai
consumatori e clienti che vivono dalle nostre aperti. I governativi
americani assicurano che non ci sono rischi di irregolarità, ma è un
argomento che raccoglie relativi consensi. A Bruxelles si studia con
metodo come e quando intervenire.
Nel frattempo, si tende la mano. «Il nostro ruolo è quello di
garantire che le imprese che lavorano nel nostro continente giochino con
le stesse regole – ha spiegato un portavoce Ue -, non se ne può fare a
meno se si intende tutelare gli interessi dei cittadini». Al contempo,
si punta a incoraggiare le imprese a investire in un mercata da 500
milioni di consumatori, piuttosto che in ventotto paesi guidati da
regole diverse. Insomma, è la teoria, si lavora perché tutti siano
uguali come dice la Costituzione americana. Anche se, si scopre spesso,
certe multinazionali sono più uguali di altre.
Avere a portata di mano Internet e i motori di ricerca può
determinare negli individui un’errata percezione della propria
conoscenza, sopravvalutando le proprie capacità – sostengono nel loro
studio Matthew Fisher, Mariel K. Goddu, e Frank C. Keil che hanno
sottoposto ad una serie di test con domande, diverse centinaia di
adulti, divisi in gruppi.
Di norma, il soggetto riesce a distinguere abbastanza chiaramente
quando un’informazione è presa da una fonte esterna, come un libro e un
esperto, o, invece, è frutto del suo sapere memorizzato.
Internet, che amplia in maniera potenzialmente infinita l’accesso
alla conoscenza, tende però a causare un effetto sistematico di
confusione “tra ciò che effettivamente si sa e ciò che si crede di
sapere”.
Nell’individuo, che si avvale di Google o Yahoo, si crea un’illusione
di sapere che lo porta a non essere più in grado di rendersi conto di
quanto il proprio conoscere derivi da sé stesso o dalla tecnologia
online. D’altro canto, tra chi ricorre agli strumenti via web è stata
anche riscontrata l’attitudine a pensare che i loro cervelli siano più
attivi rispetto ad altri che utilizzano metodi differenti.
La diffusione di smartphone e tablet può aggravare questo problema
mettendo a disposizione, ovunque e continuamente, la connessione a
Internet. A rischiare di più sono i bambini che crescono immersi in un
ambiente in cui è sempre possibile reperire informazioni online.
Ma, sovrastimare la propria conoscenza, secondo i ricercatori, può
comportare pericoli anche in campo politico e, in generale, in quei
settori dove si assumono decisioni ad alto livello. “In questi ambiti, –
sottolinea Matthew Fisher
– è importante essere consapevoli delle proprie conoscenze e non
presumere di sapere qualcosa che non si sa. Internet implica grandi
benefici ma può rendere ancora più difficile raggiungere l’obiettivo di
una conoscenza personale”. Risultato già di per sé non facile da
ottenere nella vita.
http://www.lastampa.it/2015/04/06/tecnologia/lillusione-di-essere-pi-intelligenti-grazie-a-google-ZazTPZRBVxQwHyw8KR7Q3J/pagina.html
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COMMENTO FINALE:
IN PRINCIPIO IO HO VISTO LE PROCEDURE DELL’UNIONE EUROPEA CONTRO LE NUOVE TECNOLOGIE DELLE TELECOMUNICAZIONI COME UN ATTACO ALLA NUOVA ERA CHE NEL MEDESIMO TEMPO CERCAVA DI SFRUTTARE POLITICAMENTE A VANTAGGIO DI CERTE FIGURE POLITICHE E MI SONO NEGATO A DARE IL MIO CONSENSO A TALE PROCEDURE.COSI E’ STATO NEL CASO MICROSOFT NEI TEMPI CHE MONTI ERA IL COMMISARIO DELL’ANTITRUT EUROPEO,O NEL PROPIO CASO GOOGLE CON LO SPAGNOLO ALMUDIA AL SUO POSTO.
.
OGGI LA SITUAZIONE E’ CAMBIATA:DA UNA PARTE SONO VENUTI FUORI LE MANIPULAZIONI INTERNAZIONALI,E PARTICOLARMENTE IN EUROPA,DEL SISTEMA IMPOSTIVO CIO CHE EVIDENTEMENTE SIGNIFICA UNO SFRUTTAMENTO DEI BENEFICI ECONOMICI,E NON SOLO,A FAVORE DEL NEOLIBERALIMO PER PARTE DEL SIGNOR SMITH;DA UN’ALTRO CANTO CON IL PASSO DEL TEMPO E IL MUTAMENTO DELLE SITUAZIONI POLITICI IN DIVERSI STATI,A FAVORE DI CONTROLLARE QUESTA SITUAZIONE SI SONO SOMMATTO ALTRI PAESI E LA PROTESTA E DIVENTATA GENERALIZZATA IN EUROPA,E PER FINIRE PER ME LA COSA IMPORTANTE E’ STATA CHE NELLE INTENZIONI PUNITIVI DEI DIVERSI PAESI HA SPUNTATO LA SEPARAZIONE DELLA COSA AMMINISTRATIVA ED ECONOMICA DALLA PARTE SCIENTIFICO-TECNOLOGICA,E IN QUESTO SENSO ANCORA MEGLIO,LA SEPARAZIONE DEL MOTORE DI RICERCA SU QUI LA NUOVA ERA NON HA PARTE,DAGLI ASPETTI SCIENTIFICO-TECNICI E CONCETTUALI(FRA QUI LA VISIONE DEL MONDO SENZA LA QUALE OGGI GLOBALMENTE NULLA SI CREA,SI FABRICA O SI VENDE),NON TOCCANDO ALLORA IL MIDOLLO DELLA NUOVA ERA PRESENTE NEI GIGANTI DELLE TELECOMUNICAZIONI.E ALLORA SI,PURE MANTENENDOMI SCETTICO SULLE PROCEDURE ANTITRUST DELL’UNIONE EUROPEA,E CONTRARIO AD UNO SCONTRO USA-EUROPA IN QUESTO SENSO(1)HO DECISO SOMMARMI ALLA PROTESTA.
E CHIEDO RISPETTO E RICONOSCIMENTO PER L’EUROPA(NON MI RIFERISCO ADESSO ALL’UE):NON SI DIMENTICHI CHE IL WEB E’ UNA CREAZIONE INGLESE E CHE IL SUCCESSO DELLE GRANDI AZIENDE DELLE TELECOMUNICAZIONI E’ DOVUTO IN GRAN PARTE SE NON TUTTO,ALLA VISIONE DEL MONDO DELLA NUOVA ERA E I SUOI CONTRIBUTI SCIENTIFICI-TECNOLOGICI.LA NUOVA ERA NON VENGA SFRUTTTA NE POLITICAMENTE NE ECONOMICAMENTE DAI SUOI AVVERSARI SIA IN EUROPA CHE NEGLI STATI UNITI INSOMMA.
A MODO DI RIASSUNTO FINALE DIRO CHE NESSUNE DI QUESTE PROCEDURE CONTRO GOOGLE RIPORTATI SOPRA NUOCIONO NE L’ESSENZA DELLA NUOVA ERA NE LA AVANGUARDIA DI GOOGLE.
(1)MI SONO NEGATO ANCHE SIA AD UNA LOTTA DI MERCATI USA-EUROPA CHE AI TRATTATI DI LIBERO SCAMBIO PERCHE CONSIDERO CHE ESSISTE GIA UNA COLABORAZIONE USA-EUROPA,E NON SOLO IN MATERIA DI TELECOMUNICAZIONI, E PER TANTO QUELLI ACCORDI SOLO AVREBBERO COME RISULTATO SNATURALIZZARE E MINIMIZZARE L’INCIDENZA DELLA NUOVA ERA SIA NELLA SUA ESSENZA CHE NEI SUOI BENEFICI.
-PER CAPIRE TUTTO VEDI CUA,CLICCA:
http://cianciminotortoici.blogspot.com
http://cianciminotortoici.blogspot.com/2011/05/ex-googleora-vi-racconto-la-nuova-era.html
http://cianciminotortoici.blogspot.com/2011/08/e-se-sta-cosa-la-dice-luigoogle.html
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19 APRILE 2015:ATTUALIZAZIONE
15 APRILE 2015:L’UNIONE EUROPEA ATTACA LA NUOVA ERA
Économie
Bruxelles accuse Google d’abus de position dominante
LE MONDE ECONOMIE | 15.04.2015 à 07h54 ,Mis à jour le 15.04.2015 à 16h26 | Par Cécile Ducourtieux (Bruxelles, bureau européen)
Aux Etats-Units la Federal and Trade commision a blanchi Google d’abus de position dominante en 2013.AP/MARCIO JOSE SANCHEZ
La trentaine de plaignants (dont Microsoft) qui accusent la
multinationale de mettre davantage en avant ses services que les leurs
dans les résultats de recherche des internautes sur son moteur et
réclamaient depuis longtemps la « manière forte » contre Google se
réjouit, logiquement, de cette décision.
« Cette notification des griefs représente un pas
significatif pour faire stopper les pratiques anticoncurrentielles de
Google, qui ont nui à l’innovation et au choix des consommateurs », avaient
d’ailleurs réagi, par avance, mardi 14 avril, une des associations de
plaignants, FairSearch Europe, dans l’attente de la confirmation de la
décision de Bruxelles.
A dater de l’envoi de cette notification, Google dispose de deux mois
(pouvant être prolongés d’un mois) pour préparer sa défense. Puis
pourrait suivre une audition organisée par la Commission. Cette dernière
ne rendra sa décision qu’à l’issue de ces étapes, c’est-à-dire au plus
tôt fin 2015.
Le géant de l’Internet risque une amende pouvant aller jusqu’à 10 %
de son chiffre d’affaires mondial (soit plus de 6 milliards d’euros).
Mais ce ne serait pas le pire pour un groupe aussi riche (66 milliards
de dollars de chiffre d’affaires en 2014, soit 62 milliards d’euros,
pour 14 milliards de dollars de profits).
La Commission pourrait surtout lui imposer des actions « correctives » de nature à transformer son modèle économique. « Peut-être
une séparation radicale, dans le résultat des recherches, entre les
liens sponsorisés et les autres résultats de recherche », suggère un bon connaisseur bruxellois du dossier.
Bruxelles ira-t-elle jusqu’à recommander un démantèlement du géant
américain, comme l’ont demandé les eurodéputés, qui ont voté,
symboliquement, en novembre 2014, en faveur d’une scission entre le
moteur de recherche et les autres services commerciaux du groupe ? C’est
très peu probable, estime une source proche du dossier.
Mais il n’est pas non plus exclu que, malgré l’envoi de la
notification de griefs, Google et la Commission parviennent quand même à
un accord négocié, dans les mois qui viennent, sans sanction ni
imposition d’actions correctives, Google s’engageant à prendre des
mesures de son propre chef. Le groupe américain étant très soucieux de
préserver sa réputation en Europe, cette voie est tout à fait possible.
Lire aussi : Un nouveau front s’ouvre contre Google en France
David Wood, l’avocat d’Icomp, un syndicat de sociétés Web regroupant
des plaignants contre Google (dont la britannique Foundem et Microsoft),
reconnaît que cette option est plausible. Mais, estime-t-il, « le
fait d’envoyer une notification de griefs à Google donne quand même à la
Commission une bien meilleure position de négociation pour parvenir à
un accord sur des mesures correctives ».
La décision prise par Mme Vestager et les services de la
puissante « direction générale à la concurrence » de la Commission
européenne marque une rupture complète avec la politique suivie ces
quatre dernières années par Bruxelles vis-à-vis de Google.
Depuis l’ouverture formelle de l’enquête, en novembre 2010, à la
suite de trois plaintes initiales de petites sociétés (l’allemande Ciao,
la britannique Foundem et la française Ejustice.fr), Joaquin Almunia,
le prédécesseur de Mme Vestager, n’a jamais voulu en arriver à un acte d’accusation et a cherché, par trois fois, la voie de la conciliation.
Mais il a fini par renoncer à cette stratégie, sous la pression des
plaignants, de quelques politiques (notamment le ministre de l’économie
allemand Sigmar Gabriel et son homologue français Arnaud Montebourg,
montés en première ligne mi-2014) et d’autres commissaires au sein de la
précédente Commission Manuel Barroso (dont l’allemand Gunther
Oettinger, actuel commissaire chargé du numérique, très remonté alors
contre Google).
Tous estimaient que les améliorations proposées par le géant de
l’Internet à la Commission ne corrigeraient qu’à la marge, voire, au
contraire, aggraveraient la situation dominante de son moteur sur le
Web. Aujourd’hui, en Europe, plus de 80 % des recherches en ligne sont
toujours effectuées en utilisant Google.
Lire aussi : Opération séduction de Google France
La décision de Bruxelles concernant Google est sans précédent, depuis
les jugements européens concernant Microsoft, au début des années 2000,
qui a dû au total verser plus de 2 milliards d’euros d’amendes. Cela va
donner de l’eau au moulin de ceux qui disent que l’Europe « en veut » à
Google et plus généralement au high-tech américain.
L’acte d’accusation de la Commission s’ajoute en effet à une série,
ces dernières années, de réactions des Européens contre de nouveaux
« modèles économiques » : interdiction d’Uber dans certains pays,
instauration de taxes « anti-Google » en Allemagne et en Espagne,
enquêtes européennes sur des aides d’Etat illégales qui auraient
bénéficié à Apple (en Irlande) ou à Facebook (au Luxembourg)…
Cécile Ducourtieux (Bruxelles, bureau européen) Correspondante à Bruxelles
INTRODUZIONE:VI LA RICORDATE L’EXPO DI SHANGAI?
http://cianciminotortoici.blogspot.com/2010/05/la-nuova-era-viaggia-alla-fiera-di.html
VEDI ADESSO UNA SERIE DI NOTE AL RIGUARDO:
19 MARZO 2015:MERCATI ASIATICI,IL FARO EST DELLA NUOVA ERA
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-SU THE WASHINGTON TIMES:
Obama umiliato quando i migliori alleati si affrettano a unirsi ala banca per lo sviluppo della Cina
Gran Bretagna, Francia, Germania, Italia aderiscono a Pechino come Australia, Corea del Sud
L’amministrazione Obama all’inizio è stato scettica verso la proposta dell’Infrastructure Asiatic Investment Bank sostenendo che potrebbe rivelarsi superfluo e potrebbe minare gli standard dei prestitI su temi come tutela dei lavoratori e dell’ambiente. (Associated Press) di più>
By David R. Sands – The Washington Times – Mercoledì 18 marzo 2015
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17 marzo 2015
L’incontro a Pechino per presentare l’AIIB, presente il presidente cinese Xi Jinping (reuters)
LONDRA – Dopo la Gran Bretagna, il cui passo ha irritato profondamente gli Stati Uniti, anche l’Italia ha accettato di entrare a far parte della Asian Infrastructure Investment Bank. Con lei la Fracia e la Germania. La AIIB è l’istituto finanziario promosso dalla Cina per costituire – secondo gli Usa – un’alternativa alla Banca Mondiale di Washington e all’Asian Development Bank, sponsorizzata dall’America.
La notizia è stata rivelata dal Financial Times e confermata poi da un comunicato ufficiale del Tesoro, secondo il quale Berlino, Roma e Parigi “vogliono diventare membri fondatori dell’AIIB”.
Nella ricostruzione del quotidiano della City, l’istituto, voluto con forza da Pechino, è visto come fumo negli occhi dagli Usa. Washington, scrive il Ft, ha fatto di tutto per evitare che nazioni occidentali entrassero nella Aiib. L’istituto, fondato a Pechino lo scorso anno, punta ad attrarre investimenti in infrastrutture in settori come trasporti, energia e telecomunicazioni in tutta l’Asia.
Tra i Paesi della regione, ma rimasti finora fuori dalla AIIB, si contano Giappone, Corea del Sud e Australia. A Canberra, però, il premier Tony Abbott ha fatto sapere che a breve farà una scelta finale.
Anche Seul potrebbe rivalutare il suo no all’ingresso nella AIIB, scrive il Financial Times. Mentre il Giappone, insieme agli Usa il maggior ‘azionista’ della Asian Development Bank, ne resterà fuori, anche per l’accesa rivalità storica con Pechino, alimentata negli ultimi anni dalla contesa sulle isole Senkaku (per Tokyo) Diaoyu (per Pechino).
La AIIB, scrive il Financial Times che cita fonti Ue, avrà a disposizione un bilancio di 50 miliardi di dollari. “La decisione dei Paesi Ue – sottolinea il Ft – rappresenta una significativa sconfitta per l’amministrazione Obama, secondo la quale i Paesi occidentali avrebbero avuto una maggiore influenza sulla nuova banca se tutti insieme ne fossero rimasti fuori”.
L’iniziativa dell’AIIB, “lanciata dal presidente (cinese) Xi Jinping è uno degli elementi di una “offensiva più ampia di Pechino per creare nuove istituzioni economiche e finanziarie che ne accresceranno l’influenza internazionale”.
Washington ha accolto con apparente neutralità la notizia, riferita dal Financial Times, che dopo la Gran Bretagna anche Italia, Francia e Germania hanno aderito alla ‘Asian Infrastructure Investment Bank’, l’istituto finanziario promosso dalla Cina per costituire un’alternativa alla Banca Mondiale di Washington e alla ‘Asian Development Bank’, sponsorizzata sempre dall’America.
Il responsabile del desk Asia-Pacifico del dipartimento di Stato, Daniel Russel da Seul, ha chiarito che i dubbi Usa sulla AIIB restano ma, ha aggiunto, ogni singola nazione è libera di aderire al progetto: “Ogni governo può fare le proprie scelte (sul fatto che) il modo (migliore) per raggiungere i propri obiettivi sia quello di entrare a far parte (di AIIB) prima che i termini dell’accordo sia chiariti o se sia quello di aspettare per vedere quali saranno i risultati una volta che la banca avrà iniziato ad operare”.
Il riferimento è alla scadenza del 31 marzo, fissata da Pechino, per i Paesi che intendono aderire all’AIIB con la status privilegiato di membri fondatori e non di semplici componenti, in caso di ingresso dopo la fine del mese.
http://www.repubblica.it/economia/2015/03/17/news/ft_l_italia_nell_asian_infrastructure_investment_bank_voluta_da_pechino_-109693865/?ref=HREC1-3
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-APPENDICE 2:ALTRE VISIONI DELL’ARGOMENTO SU
-PRIMA NOTA:
Mercoledì, Marzo 18 2015 – 08:14 UTC
Principali economie dell’UE annunciano piani di aderire a banca di sviluppo liderata dalla Cina, nonostante avvertimento degli USA
Francia, Germania e Italia il Martedì hanno annunciato l’intenzione di aderire al AIIB banca di sviluppo guidata da cinesi,il cui disegno porta preoccupazione a Washington che vede l’istituzione con scetticismo. I tre paesi europei vogliono “diventare membri fondatori della Asian Investment Bank Infrastructure (AIIB)”, hanno detto in una dichiarazione.
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I 50 miliardi di dollari dall’AIIB e’ stato festeggiato da Pechino come un modo di finanziare lo sviluppo regionale, ma è visto come un potenziale rivale alle istituzioni statunitensi, come la Banca Mondiale.
Washington, Tokyo e Seoul hanno rifiutato di diventare membri fondatori – ma entro una settimana,le quattro maggiori economie europee hanno segnalato l’intenzione di aderire. Gran Bretagna il Giovedi ha annunciato le sue ambizioni di essere il primo paese occidentale ad aderire alla banca, in una mossa per rafforzare le relazioni con la Cina
Rispondendo alle segnalazioni dell’interesse europeo per la banca, il portavoce cinese del ministero degli Esteri Hong Lei ha detto: “Accogliamo con favore i paesi ad aderire al AIIB come membri fondatori potenziali.”
“Il AIIB è un’istituzione di investimento multilaterale aperto e inclusivo”, ha detto il portavoce, aggiungendo che “la partecipazione dei paesi al di fuori della regione intensificherà l’ampia rappresentatività del AIIB.”
Cina e altri 20 paesi hanno firmato un memorandum d’intesa per stabilire la banca con sede a Pechino nel mese di ottobre.
In una conferenza stampa congiunta con il cinese il vice-premier Ma Kai il Martedì a Berlino, il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble ha detto che il suo paese con l’Italia e la Francia “vuole portare la nostra lunga esperienza … per aiutare la banca a costruire una solida reputazione”.
Vogliamo dare un contributo allo sviluppo positivo dell’economia asiatica, in cui le aziende tedesche partecipano attivamente”, ha detto.
Ma la mossa di Europa è stata accolta con un avvertimento di cautela dagli Stati Uniti.
Il segretario al Tesoro Jacob Lew ha detto che la preoccupazione principale di Washington era se la banca avrebbe di “aderire al tipo di standard elevati che le istituzioni finanziarie internazionali hanno sviluppato”.
“Sarà a proteggere i diritti dei lavoratori, dell’ambiente e intende affrontare i problemi di corruzione in modo appropriato?
Il nostro punto a tutti insieme è che chiunque si una avra le esigenze di chiedere quelle domande in via preliminare e spero prima che gli impegni definitivi sono fatti perche chi presta il proprio nome a questa organizzazione farà in modo che il governo è appropriato”, ha detto Lew Congresso.
Gli europei ritengono che, essendo all’interno della AIIB essi saranno meglio in grado di garantire che gli standard di governance siano alti.
“La Germania vuole anche che il AIIB raggiunge gli elevati standard della Banca Mondiale e di altre istituzioni finanziarie regionali,” una fonte vicina al governo tedesco ha rivelato. “Stiamo agendo sul principio che possiamo farlo meglio con una cooperazione costruttiva nella elaborazione di tali norme”.
http://en.mercopress.com/2015/03/18/eu-main-economies-announce-plans-to-join-china-led-development-bank-despite-us-warning
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-SECONDA NOTA:
Mancata approvazione riforme FMI mette “la credibilità degli Stati Uniti a rischio” Lew avverte Congress
La credibilità degli Stati Uniti è a rischio se il Congresso non riesce ad approvare Fondo monetario internazionale di quote e di governance delle riforme, il segretario al Tesoro Jacob Lew ha avvertito il Martedì. Per più di due anni, il Congresso degli Stati Uniti ha impedito le riforme 2010 del FMI da entrata in vigore.
“Criticamente, stiamo cercando l’approvazione del Congresso della quota FMI e riforma della governance”, ha detto Lew un’audizione della Camera dei rappresentanti del comitato dei servizi finanziari, secondo il testo preparato. “La nostra credibilità internazionale e l’influenza sono minacciati.”
Gli Stati Uniti sono l’unico paese membro con potere di veto sulle decisioni più importanti del FMI. Le riforme dovrebbero dare più peso ai poteri dei mercati emergenti, come la Cina, e di raddoppiare le risorse finanziarie permanenti del Fondo.
Questo impasse ha sollevato le ire della Cina e di altri paesi che potrebbero beneficiare di una struttura di potere più rappresentativo dell’economia globale attuale.
“Le riforme proposte metteranno finanze del FMI sulla base più stabile nel lungo termine, contribuire a modernizzare la struttura della governance del FMI, e conservare una forte leadership americana nel plasmare l’istituzione”, ha detto Lew.
“La nostra continua incapacità di approvare le quote e della governance del FMI riforme sta causando altri paesi, tra cui alcuni dei nostri alleati, a mettere in discussione il nostro impegno per il Fondo monetario internazionale e altre istituzioni multilaterali che abbiamo lavorato per creare e che avanzano importanti degli Stati Uniti e gli interessi economici e di sicurezza globali . ”
Lew ha osservato che il ritardo di riforma stava spingendo poteri dei mercati emergenti per creare le proprie istituzioni finanziarie multilaterali parallele. I BRICS – Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa – hanno annunciato la propria banca di sviluppo nel 2014, e la Cina recentemente ha portato al lancio di un’istituzione separata, Infrastructure Asian Investment Bank.
“Le riforme del FMI dovranno contribuire a convincere le economie emergenti a rimanere ancorati nel sistema multilaterale che gli Stati Uniti ha aiutato a progettare e continua a guidare”, ha detto Lew.
Il bilancio proposto dall’amministrazione Obama l’anno fiscale 2016 include l’aumento dell’impegno finanziario del FMI.
http://en.mercopress.com/2015/03/18/failure-to-approve-imf-reforms-puts-credibility-of-the-us-at-risk-lew-warns-congress
REAZIONE:GLI ADERENTI ALLA BANCA CINESE NON SONO POTENZE EMERGENTI MA DI PRIMO ORDINE E QUINDI LA MANCANZA DI CREDIBILITA NO RISULTA DELLE MANCATE RIFORME PER FARE IN MODO CHE POTENZE EMERGENTI INCIDANO SUL FMI,MA DALLA CELERITA CON CHE QUESTI IMPORTANTI PAESI SI SONO INTEGRATI ALLA BANCA CINESE RICONOSCENDO COSI UNA NUOVA ERA DELL’ORDINE FINANZIERE MONDIALE.
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-TERZA NOTA:NUOVA ERA MIRACOLATA
Lunedi, March 16 2015 – 10:25 UTC
Il Rego Unito visto dalla parte sbagliata in una disputa US/Pechino sopra una banca di sviluppo cinese
By David R. Sands – The Washington Times – Martedì 24 marzo 2015
VEDI ANCHE: disastro diplomatico: Obama umiliato da corsa alleati ad unirsi nuova banca della Cina
Nonostante le riserve degli Stati Uniti, Gran Bretagna, Germania, Francia e altre potenze europee annunciato la scorsa settimana che avevano accettato di diventare dei “soci fondatori” AIIB , con gli esperti dicendo che il richiamo della Cina con vaste riserve di capitale e di peso commerciale globale ha chiaramente superato le procupazioni di Washington.
Quasi tre dozzine di paesi, soprattutto in Asia e Medio Oriente,hanno previsto l’adesione alla AIIB come membri inaugurali, e molti analisti regionali sostengono che la Corea del Sud, un altro stretto alleato degli Stati Uniti asiatico, anche firmera prima della scadenza del 31 marzo.
Funzionari degli Stati Uniti hanno avvertito sia privatamente che pubblicamente che il AIIB potrebbe minare le organizzazioni internazionali occidentali finanziarie essistenti come la Banca mondiale e la Banca asiatica di sviluppo . Funzionari del Dipartimento del Tesoro hanno detto che ci sono dubbi sul nuovo AIIB , dominato dalla Cina , sull’osservanza degli stessi standard in materia di corruzione, del lavoro e delle norme ambientali come fanno gli organismi esistenti.
Una preoccupazione non detto per molti nel governo degli Stati Uniti è che la Cina potrebbe usare la sua influenza come ispiratore, paese ospitante e principale investitore nel AIIB per promuovere i suoi obiettivi politici e strategici nella regione.
Ma Pechino sostiene che il AIIB è necessario per soddisfare l’enorme bisogno di ponti, strade e altre infrastrutture che non vengono soddisfatte da istituzioni multilaterali esistenti. I funzionari cinesi dicono anche che il governo degli Stati Uniti è da tempo sollecitato Pechino a prendere un ruolo come parte interessata più attivo nell’economia mondiale, ma ora sta cercando di bloccare gli sforzi della Cina per farlo.
Il supporto per la banca è arrivato insieme con una velocità sorprendente, dopo che il presidente cinese Xi Jinping lanciato l’idea per la prima volta durante un viaggio in Indonesia nel mese di ottobre del 2013.
Cina , India (un altro membro fondatore della banca) e altre economie emergenti anche dicono che la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale sottostimano il loro crescente potere, e che è il Congresso degli Stati Uniti che sta bloccando un pacchetto di riforma del FMI destinato a riequilibrare i rapporti di forza globale .
La Banca Mondiale è stato tradizionalmente gestita da un Americano, il FMI da un europeo e la Banca asiatica di sviluppo da un cittadino giapponese.
Anche alcuni analisti americani hanno detto che gli sforzi degli Stati Uniti per impedire la AIIB di decollare hanno dimostrato sia inefficace e controproducente. Sia per la Corea del Sud e l’Australia , la Cina negli ultimi anni è diventato il singolo più grande importatore e esportatore di mercato, il che rende difficile per i due paesi tenersi fuori dalla AIIB per tempo indeterminato.
E i funzionari della sede a Manila dell’Asian Development Bank ( ADB ) hanno segnalato questa settimana che non hanno visto l’iniziativa Cinese come una sfida per la missione dell’ADB.
Il Presidente dell’ADB Takehiko Nakao ha dichiarato all’Associated Press Martedì che la banca Cinese potrebbe essere un potenziale partner piuttosto che un rivale, e che i funzionari delle due organizzazioni sono già in consulenza su come rendere la nuova banca più efficace.
“Penso che possiamo complementarci a vicenda”, ha detto Nakao sulla ADB e AIIB .
La Cina si dice che stia offrendo concessioni per aumentare il numero di paesi che aderiranno come soci fondatori, tra cui rinunciare a qualsiasi diritto di veto per le decisioni dell’AIIB. Pechino ha anche detto che la banca sarà disciplinata da un segretariato multinazionale.
Jin Liqun, segretario generale del comitato organizzatore della costituzione della banca in Cina, ha detto in un forum di Pechino durante il fine settimana che AIIB tenterà di prendere decisioni di investimento con il consenso unanime.
Anche se la Cina ha mantenuto l’invito aperto a Washington , negli Stati Uniti non si prevede di rispettare la scadenza del 31 marzo per diventare uno dei membri fondatori.Il Ministro delle finanze giapponese Taro Aso ha detto che Tokyo è stato anche “non pronto” a impegnarsi per l’adesione di questo mese, a seconda del servizio di stampa Reuters.
Ma c’erano segni freschi Martedì che un altro alleato degli Stati Uniti può essere per rompere fila: funzionari canadesi hanno confermato che stavano seriamente considerando di entrare, anche se David Barnabe, un portavoce del Dipartimento di Finanza in Ottawa, ha detto che i colloqui possano prendere “diversi mesi.”
← Ne nous réjouissons pas trop vite d’un euro faible. C’est le dollar qui est fort
(← Non dobbiamo essere compiacenti con un euro debole. È il dollaro che è forte)
Shanghai, 31 mars 2015
La clôture de la liste des membres fondateurs de l’Asian Infrastructure Investment Bank (AIIB) aujourd’hui est une remarquable victoire pour son initiateur : la République Populaire de Chine. A travers le monde, les besoins d’infrastructure ne peuvent être couverts exclusivement par des capitaux nationaux ou des financements privés. L’objet et l’ambition de l’AIIB sont parfaitement légitimes et utiles.
La Chine ne se contentera pas d’un strapontin dans le développement de l’Asie.
Les institutions de Bretton Woods créées à la fin de la seconde guerre mondiale ont attribué aux pays occidentaux (l’Amérique du Nord et l’Europe occidentale) la part du lion et le contrôle sans mélange du Fonds Monétaire International et de la Banque Mondiale ainsi que des banques régionales de développement.
Les tentatives de la Chine et de l’Inde de voir leur importance économique reconnue par une augmentation de leurs quotas ont été accueillies avec la sympathie et un refus poli des grands occidentaux.
La nomination de Christine Lagarde à la tête du Fonds Monétaire International a été une démonstration de cette situation qui se justifie par le fait que ce sont les Occidentaux qui sont les bailleurs de fonds. Les pays émergents n’ont pas été capables de produire un candidat de consensus et la candidature du Gouverneur Agustin Carstens de la Banque centrale du Mexique n’a pas empêché l’Europe de conserver la direction générale qu’elle détient depuis 1946. Qui plus est, personne n’a osé s’opposer à la France, malgré le fait que cette succession était le résultat des errements de Dominique Strauss-Kahn.
La Chine aurait pu présenter un candidat, et ne l’a pas fait. Elle avait déjà conclu qu’il n’y a avait rien à espérer d’institutions dont la représentativité était à tout le moins anachronique. La seule manière pour elle était de tenter d’entrer en force dans le club des banques de développement.
L’Europe avait elle-même créé depuis longtemps sa banque de développement, la Banque Européenne d’Investissement à Luxembourg. Lorsqu’il s’était agi de la Banque Africaine de Développement à Abidjan, les pays occidentaux ont eu la part du lion en raison des besoins de capitaux qui les pays africains ne pouvaient pas rencontrer. La Présidence est africaine. La Banque Interaméricaine de Développement, même si elle est située à Washington, est présidée par le représentant d’un pays latino-américain.
L’Occident ne sera pas le fer de lance du développement de l’Asie.
Il existe une Banque Asiatique de Développement à Manille qui est, contrairement aux apparences, dominée par le Japon qui en assure la présidence.
La Chine, troisième économie mondiale a donc décidé de remettre les pendules à l’heure. Pour ceux qui l’auraient oublié, au Boao Forum de 2013, le Président Xi Liping a fait un discours sans ambiguïté. Nous sommes sortis de cette salle de conférence avec un message clair : la Chine entend assurer son leadership en Asie et a clairement fait savoir qu’elle n’accepterait pas que certains pays perturbent sa paix (il visait la Corée du Nord) et prendrait les moyens nécessaires pour établir ce leadership.
La Chine a mis sur pied en Asie une institution de développement qui sera son outil pour les financements asiatiques.
Les pays occidentaux en ordre dispersé et les Etats-Unis en déroute.
La réaction américaine a été aussi ridicule qu’impérialiste. Comment la Chine osait-elle mettre en question et faire sécession en créant sa propre banque internationale? Cette erreur diplomatique et économique des USA lui coute cher.
Non seulement, les Etats-Unis ont accueilli l’initiative chinoise avec une rhétorique hégémonique qui ignore le changement des économies mondiales, mais ses propres alliés les ont lâchés.
C’est par l’allié le plus proche, la Grande Bretagne que la première salve est venue. Le Royaume Uni n’était pas prêt à se laisser marginaliser par la Chine en Asie : « if you cannot beat them, join them », dit le dicton. Elle a annoncé la première sa candidature comme membre fondateur de l’AIIB. Plusieurs pays occidentaux ont suivi. La France et l’Allemagne se sont jointes du côté européen.
Face à cette réaction en ordre dispersé, 21 pays asiatiques avaient déjà signé un protocole en octobre 2014. Le Japon a préféré garder sa prééminence de la BAD. La « trahison » la plus douloureuse pour les Etats-Unis a été la décision de la Corée du Sud, qui doit son existence et sa défense aux USA : elle ne pas prendre le risque d’être marginalisée par la Chine, notamment face à la Corée du Nord. Le pire est cependant la demande de Taiwan, qui commerce abondamment avec la Chine, et ne doit son existence qu’aux Etats-Unis.
« Tu quoque fili mi » clame César à Brutus qui l’assassine. Les Etats-Unis doivent se sentir trahis mais c’est leur impérialisme qui les a aveuglés. Quant à l’Europe, elle a manqué une occasion historique de se positionner collectivement face à l’Asie comme un partenaire économique collectif. La Chine a réussi, comme elle le fait systématiquement, à traiter avec les pays européens en ordre dispersé.
Vu de Shanghai où je passe la semaine, Xi Liping sourit…Il a réussi à isoler les Etats-Unis même de ses plus proches alliés.
La finance au-delà des mythes et des mystificateurs : le blog de Georges Ugeux, PDG de Galileo Global Advisors, une banque d’affaires internationale a New York. De 1996 a 2003, il a été Executive Vice President International du New York Stock Exchange. Il donne un séminaire à la Columbia Law School sur les systèmes bancaires et financiers européens. Il est également l’auteur de La trahison de la finance, chez Odile Jacob.
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http://finance.blog.lemonde.fr/2015/04/06/la-chine-secoue-le-monde-des-banques-de-developpement-et-met-les-etats-unis-en-echec/
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REAZIONE: DISSENTO IN PARTE SULLA VISIONE DI QUESTO ANALISI ,QUESTA CINA NON E’ LA CINA DEL COMUNISMO ORTODOSSO MA UNA NUOVA CINA CONVERTITA ALLA NUOVA ERA DOPO CHE HA ABANDONATO IL TRANSFORMISMO E ADOTTATO LE SUE LIBERALIZAZIONI E RIFORME.
DISSENTO CON L’AUTORE CHE OCCIDENTE SI SIA “SENTITO MARGINALIZATO” DI QUESTO SVILUPPO ASIATICO VOLUTO DALLA CINA CON QUESTA BANCA AIIB,E LA PROVA E’ L’ADESIONE DI GB(1),FRANCIA,GERMANIA.E ANCHE IN CHIAVE OCCIDENTALE DOBBIAMO VEDERE QUELLA DI COREA DEL SUD E TAIWAN.E LA MENZIONE ALLA “PAX-CINESE” C’ENTRA PIU TOSTO CON IL DIFFERENDO CON IL GIAPPONE E LE ISOLE CONTESE CHE LA COREA DEL NORD PIU ALINEATA CON LA RUSSIA CHE CON LEI.
ALLORA,ALTRA CINA E ANCHE “ALTRO OCCIDENTE”.
DA TEMPO INDIETRO IN QUESTE PAGINE PARLO DEL FARO OCCIDENTALE DELLA NUOVA ERA PUNTATO VERSO L’ASIA E IL “PONTE EUROASIATICO”,QUINDI MALGRADO QUESTO PONTE “FACCIA CAPO ALLA CINA”,SEMPRE PONTE E’.
DA TEMPO INDIETRO DI PROPOSITO DEL CONFLITTO UKRANIANO E LE TENSIONI FRA OCCIDENTE E LA RUSSIA PARLO DI EMARGINARE IL COLPO DI KIEV,RICONOSCERE LE REPUBBLICHE DI DONESTK E LUGHANS DEMOCRATICAMENTE FORMATE,E LO FACCIO CON QUESTO APELLO:”L’OCCIDENTE NON SIA IL FAR WEST”.E BENE DAL MOMENTO DELLA FORMAZIONE DI QUESTA BANCA “SINO-OCCIDENTALE”,LO SVILUPPO DELL’ASIA CAPEGIATO DALL’OCCIDENTE DEGLI STATI UNITI DI OBAMA(UN “NON-NUOVA ERA” MA NEOLIBERALE),CIO’E’ IL FAR WEST DEL PACIFICO USA,DOVRA ESSERE “PENSIONATO” E CONDIVISO CON QUESTO “ALTRO OCCIDENTE”.(2)
IL CAMMINO PIU CORTO FRA DUE PUNTI E LA LINEA RETTA:SE OCCIDENTE SENZA OBAMA FA PARTE DI QUESTA BANCA DI SVILUPPO PERCHE PARLARE DI UNA SUA ESCLUSIONE?NO,L’ESCLUSO E’ OBAMA E IL SUO FAR WEST CHE ORA DOVRA CONDIVIDERE L’EGEMONIA ECONOMICA IN ASIA E IL PACIFICO CON “ALTRO OCCIDENTE.O GB,FRANCIA E GERMANIA NON SONO IN OCCIDENTE?
E SE QUESTA BANCA,NATA NELLA SHANGAI DI QUELLA EXPO DI SUCCESSO,E’ UNA BANCA “SINO-OCCIDENTALE” PERCHE PARLARE DI UNA CINA “CHE NON SI CONTENTA DI ESSERE UN “strapontin dans le développement de l’Asie.”MA NO,LO “STRAPONTIN”SI CHE C’E,LUI STESSO SI DELATA.QUESTO “STRAPONTIN”,PRIMA DEI SUCESSI DELL’UKRANIA DOVEVA PASSARE PROPIO DA LI,E LA CINA AVEVA AFITTATO UN VASTO TERRITORIO DOVE COSTRUIRE INFRASTRUTTURE PER LA PRODUZIONE INDUSTRIALE:PERCHE QUESTO “STRAPONTIN” ORA NON POTREBBE PASSARE DA “DONESTK E LUGHANS”?
ALLORA,OCCIDENTE C’E NELL’AIIB,E LO STRAPONTIN ANCHE,MAGARI CON UN FLUSSO DI CIRCOLAZIONE INVERSA,PERO TUTTAVIA “STRAPONTIN” E’.CHI NON C’E’ E’ OBAMA,E’ LUI LO SCONFITTO,NON USA.NON A CASO I REPUBBLICANI,GIA IN CAMPAGNA ELETTORALE PARLANO CON UN CERTO COMPIACIMENTO DI QUESTA SCONFITTA DI OBAMA,E NON A CASO LA CINA HA INVITATO ANCHE USA E GIAPPONE(CHE DOPO TUTTO HA DATO UNA “MEZZA ADESIONE” DAL POSTO DELLA SUA PRESIDENZA DELLA BANCA DELLO SVILUPPO ASIATICO,BAD)A FORMARNE PARTE:CHI SA SE DOPO LE PROSSIME ELEZIONI L’AMERICA NON VOGLIA ENTRARE,DOPO TUTTO NESSUNO DEVE DIMNTICARE CHE DOBBIAMO PROPIO A UN REPUBBLICANO USA L’APERTURA DI OCCIDENTE ALLA CINA,QUEL RICHARD NIXON COLPITO DAL WATERGATE DEMOCRATICO.
ANCORA,SE QUALCUNO PENSA CHE QUESTA BANCA SIA QUALCOSA DI NUOVO SBAGLIA:GIA AI TEMPI DI SARKOZY E’ NATO IL G20 PROPONENDOSI UN NUOVO ORDINE ECONOMICO MONDIALE CON L’ABBANDONO DEL NEOLIBERALISMO E L’INGRESSO DELLE ECONOMIE EMERGENTI FRA QUI LA PROPIA CINA.LUI STESSO ACENNA A QUESTO QUANDO CI DICE CHE OBAMA HA REAGITO CON “une rhétorique hégémonique qui ignore le changement des économies mondiales”.CHI SA QUESTA BANCA NON SIA LA LOGICA TERMINAZIONE DI QUEL PROCESSO DOPO CHE LE ISTITUZIONI BANCARIE GLOBALI CAPEGGIATI DALL’USA DEL NEOLIBERALE OBAMA,L’EUROPA E IL GIAPPONE HANNO NEGATO IL SUO INGRESSO IN POSTI DI DECISIONE PIU INFLUENTI.
INSOMMA,LA AIIB E’ LA VITORIA DELLA NUOVA ERA,DELLA SUA VISONE DEL MONDO E LA SUA PREDICA CONTRO IL NEOLIBERALISMO,ED E’ LA SCONFITTA DI QUESTO E ORA OBAMA NEL SUO FAR WEST OLTRE PACIFICO,IN ASIA DOVRA CONDIVIDERE L’EGEMONIA FINANZIARIA CON “L’ALTRO OCCIDENTE”.
HO LA SENZAZIONE CHE QUESTO ANALISI ZOPPICHI DELLA GAMBA SINISTRA E SENTIMENTI ANTI-AMERICANI E POCO C’ENTRI L’ANTI-IMPERIALISMO,IL “TRADIMENTO” E L’ISOLAMENTO USA(UNA NOSTALGICA RETORICA DA GUERRA FREDDA),MA PIU TOSTO LA SCONFITTA DEL NEOLIBERALISMO E LA VITTORIA DELL’EGEMONIA DELLA NUOVA ERA.
E MEGLIO SE IN QUESTO “ALTRO OCCIDENTE ” “NON C’E L’EUROPA DELL’UNIONE EUROPEA ANCORA TROPPO INFLUENZIATA DAL NEOLIBERALISMO COME SI STA VEDENDO NEI FATTI DELL’UKRANIA.NON OSTANTE OBAMA DOVRA PRENDERE NOTA E RISPETTARE L’EUROPA E….LA DEMOCRAZIA.
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VEI QUESTA NOTA NELLA PUBBLICAZIONE ORIGINALE SUL MIO BLOG DEI “FATTI INTERNI”:
http://dottgiuseppeciancimino.bloog.it/faites-internes-1continuation-203.html
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(1)LA GRAN BRETAGNA HA BUONE RAGIONI PER DISSENTIRE CON OBAMA.VEDI LA SEGUENTE NOTA:
Stati Uniti dovrebbero sostenere il diritto degli Islanders Falkland ‘ alla autodeterminazione al Vertice delle Americhe Per Luke Coffey e Nile Gardiner, Ph. D. (*)
L’Organizzazione degli Stati Americani (OAS) terrà il settimo Vertice delle Americhe a Panama City, Panama, il 10-11 aprile 2015. In passato, il Canada è stato solo nel sostenere il diritto degli isolani Falkland ‘ alla autodeterminazione nell’OAS.
Questo vertice sarebbe una buona occasione per l’Amministrazione Obama di abbandonare il suo sostegno per le chiamate di Argentina per i negoziati con il Regno Unito sul futuro delle isole Falkland e sostenere il diritto all’autodeterminazione degli isolani. Questa non è solo una questione di autodeterminazione, ma anche di rispetto della sovranità nazionale e sostenere la relazione speciale con il Regno Unito.
Le isole Falkland nell’Atlantico meridionale sono uno dei 14 territori britannici d’oltremare. Come tutti gli altri territori d’oltremare britannici, le Isole hanno scelto di non essere completamente indipendente, ma solo all’autogoverno.
Non c’è mai stata una popolazione indigena sulle isole Falkland. Nessuna prova
archeologica indica che chiunque viveva o anche visitato le isole prima che sono stati avvistati e risolti dagli europei. I britannici hanno sostenuto West Falkland e “tutte le isole vicine” per il re Giorgio III nel 1765. Questa è l’affermaazione più antica e continua della sovranità delle isole Falkland. Il Regno Unito ha amministrato e mantenuto un insediamento sulle isole Falkland ininterrottamente dal 1833. Oggi, alcuni Falkland Islanders possono rintracciare le loro famiglie a nove generazioni.
Per mostrare al mondo la loro preferenza, gli Islanders Falkland hanno tenuto un referendum popolare nel marzo 2013. L’affluenza alle urne è stata del 92 per cento, con il 99,8 per cento del voto per rimanere come un territorio d’oltremare britannico.
L’autodeterminazione è un diritto fondamentale. E ‘il diritto di ogni persona a controllare come si è governato e al quale dà la sua fedeltà. Come tale, l’autodeterminazione è un diritto naturale che è strettamente legato ad altri diritti umani, come la libertà di stampa, libertà di religione, la libertà di parola e la libertà dal potere arbitrario. L’autodeterminazione è riconosciuta come un diritto della Carta delle Nazioni Unite, l’articolo 15 della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, l’articolo 1 della Convenzione internazionale sui diritti civili e politici, e dell’articolo 1 del Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali .
Nel 1946 le Nazioni Unite hanno convenuto che le isole Falkland sono un-non autonomo Territorio (NSGT). L’ONU ha anche chiarito che gli abitanti di tutte le NSGT hanno il diritto di autodeterminazione. Dal momento che le isole Falkland è una NSGT, essi hanno il diritto di autodeterminazione.
Gli Stati Uniti prende spesso posizione su dispute territoriali, apparte affermando che essi dovrebbero essere risolti in modo pacifico e senza intimidazioni, minacce, o l’uso della forza.
Per quanto riguarda la disputa sulle isole Falkland, l’Argentina ha chiaramente fallito a vivere in quel modo. Essa ha invaso le isole nel 1982 e da allora ha intrapreso una campagna di intimidazioni e minacce.
Purtroppo, gli Stati Uniti non hanno compiuto questa norma sia perché si è schierato con la posizione di Argentina di chiamare per colloqui sulla sovranità delle isole. La posizione britannica è che dopo la guerra del 1982 e il referendum 2013 tenutO dagli Islanders Falkland non c’è niente di cui parlare. Nel corso degli ultimi quattro anni, gli Stati Uniti hanno ripetutamente invitato l’Argentina e la Gran Bretagna a negoziare lo status dell’isola Falkland. Questo non è lo stesso che nessuna posizione sulla controversia. Con la scusa di neutralità, gli Stati Uniti si hanno fatto eco della posizione di Argentina.
Ad oggi il Dipartimento di Stato non riconosce l’esito del referendum di marzo 2013 che rappresenta la legittima volontà dei Islanders Falkland per determinare il proprio futuro.
Nel OAS, il Canada è l’unico paese che sostiene pubblicamente i Islanders Falkland. Alcuni paesi sudamericani simpatizzano in privato con l’idea che gli isolani godano di un diritto di autodeterminazione, ma rifiutano di dirlo pubblicamente. La stragrande maggioranza dei membri dell’OAS sostengono l’affermazione di Argentina per le isole.
Ogni anno l’OAS passa una risoluzione sulle isole Falkland chiedendo l’Argentina e il Regno Unito di negoziare. Ogni anno Canada vota contro la risoluzione e gli Stati Uniti si astiene. In questo caso, l’astensione è un voto di sostegno per l’Argentina. L’evento più recente è stato nel mese di giugno 2014, quando l’Assemblea Generale dell’OEA ha approvato una risoluzione che dichiara “la necessità per i governi di Argentina e Regno Unito di riprendere,al più presto, i negoziati per la controversa sovranità, con lo scopo di trovare una soluzione pacifica per questa disputa prolungata. “Mentre la delegazione statunitense rimase in silenzio, Canada ha fatto la sua posizione pubblicamente chiara affermando” solo gli abitanti delle Falklands / Malvinas hanno il diritto di decidere il proprio futuro “.
Durante il sesto Vertice delle Americhe nel 2012 tenutasi a Cartagena, in Colombia, l’OAS ha evitato la questione delle isole Falkland. In realtà, il presidente argentino Cristina Fernández de Kirchner avrebbe lasciato il vertice presto in segno di protesta contro la mancanza di sostegno regionale per i crediti di Argentina nelle Falklands. Con il montare degli scandali politici e di una economia in mancanza a casa, il presidente Kirchner prevede di fare tutto quanto sia in suo potere per sollevare la questione delle Isole Falkland al prossimo Vertice delle Americhe a distrarre l’opinione pubblica nazionale.
Gli Stati Uniti hanno nulla da guadagnare da placare l’Argentina, che è un bullo regionale per fianchegiare i regimi anti-americani autocratici. Gran Bretagna, al contrario, è il più stretto alleato degli Stati Uniti. Dovrebbe essere un principio cardine della politica estera statunitense che gli USA tratta i suoi amici migliori di quelli che si schierano con i suoi nemici dichiarati. Gli Stati Uniti dovrebbero:
• Invitare gli isolani Falkland al prossimo vertice. Gli Stati Uniti dovrebbero unirsi al Canada nel sostenere il diritto delle Falkland Islanders all’autodeterminazione al prossimo Vertice delle Americhe.
• Supporto all’autodeterminazione. Gli Stati Uniti dovrebbero riconoscere l’esito del referendum di marzo 2013 (ed eventuali referendum successive) come espressione ufficiale e legittima della volontà degli isolani Falkland e del loro diritto di scegliere il proprio governo.
• Smettere di chiamare per i negoziati sulle Isole Falkland. La sovranità delle isole Falkland è stata decisa e finalmente risolta dalla guerra del 1982, quando le forze britanniche liberarono le isole, con la perdita di 255 militari, dopo che la giunta militare argentina ha invaso le isole, senza la minima provocazione. Non c’è nulla da negoziare sul futuro delle isole Falkland.
• Invito a porre fine alle provocazioni argentini. Le esplosioni di azioni anti-britannici in Argentina e il clima di coercizione legale del commercio e’ in contrasto con le norme di comportamento degli Stati Uniti e gli interessi politici e commerciali americani. Gli Stati Uniti dovrebbero condannare questa serie crescente di intimidazioni e minacce.
Come osservatore del Regno Unito ha detto durante la riunione annuale del 2012 del OAS: “Il futuro delle isole non è nelle mani del Regno Unito o l’Argentina, ne di altri paesi qui rappresentati in assemblea. E’ nelle mani del popolo delle Falklands. “In definitiva, gli isolani hanno il diritto intrinseco di decidere come vogliono essere governati e ai quali danno la loro fedeltà. Gli Stati Uniti è stato fondato nel 1776 su una affermazione di questo diritto. Dovrebbe compiere questo legato rispettando i desideri dei Islanders Falkland.
Luke Coffey è un Margaret Thatcher Membro nel Margaret Thatcher Centro e il Kathryn and Shelby Cullom Davis Institute for National Security and Foreign Policy,e presso The Heritage Foundation.
Nile Gardiner, PhD, è direttore del Centro di Thatcher,e l’Istituto Davis, presso la Fondazione Heritage.
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http://en.mercopress.com/2015/04/09/u.s.-should-back-the-falkland-islanders-right-of-self-determination-at-the-summit-of-the-americas
REAZIONE:MAI PRIMA ABBIAMO VISTO UNA ESPRESSIONE COSI CHIARA E FIRME DELLA GRAN BRETAGNA PRESSO GLI STATI UNITI AL RIGUARDO DELLE FAULKLAND E LO DOBBIAMO SENZA DUBBIO ALLA VICINANZA DELLE ELEZIONI DI MAGGIO IN GRAN BRETAGNA,ALLO STESSO MODO DELL’ATTUALE SCALATION NEL DETERIORO DEL RAPPORTO CON LA ARGENTINA CON AZIONI LEGALI DI QUESTA PRESSO ORGANISMI INTERNAZIONALI E IL CRESCENTE RAFORZAMENTO ARMAMENTISTA SULL’ISOLA PER PARTE DELLA GRAN BRETAGNA E DELL’ARGENTINA SPALLEGIATA DALLA RUSSIA.MA FORSE SI E’ ARRIVATO A QUESTO PUNTO PER LA CATTIVA GESTIONE DEL CONFLITTO PER PARTE DI CAMERON DOVE HA TESSUTO DIPENDENZE CON FORZE NEOLIBERALI CONTRASTANTI DEGLI INTERESSI DELL’ARGENTINA NELLA REGIONE.
LI MANCA DIRE CHE LA GB IN VISTA DELLA SUA DENUNCIA DI SPINTE MILITARISTE ARGENTINE IN QUANTO PAESE DELLA NATO NON HA MAI INVOCATO IL TRATTATO DI MUTUA DIFESA FRA I SUOI MEMBRI IN CASO DI AGRESSIONE DI UN PAESE NON INTEGRANTE DELLA DIFESA ATLANTICA.
NELLA REGIONE SOLO CANADA E AUSTRALIA,MEMBRO DEL MERCOSUR,LA APOGGIANO:OGGI LATINOAMERICA FORSE NON E’ PIU MATURA PER RISOLVERE DA SOLA I SUOI GUAI,SE MAI LO E’ STATO,MA IN FUTURO QUESTA POLITICA DI ALLENZE CON FORZE REGRESIVE MEDIEVALI IMPOPOLARI E RESISTITE NELLA REGIONE LATINOAMERICANA PRODOTTO DELLA TESTARDAGINE DI CAMERON POTREBBE COSTARLI PIU DOLORI DI TESTA DI QUANTO NE HA AVUTI FINO ADESSO, FRA QUI IL BLOCCO MONOLITICO ISPANOAMERICANO E CARAIBICO ALL’INGRESSO A PORTO DELLE SUE NAVI DI GUERRA.E FORSE CONSEGUENZE NON SOLO IN ISPANOAMERICA.
-VEDI QUESTA NOTA NELLA PUBBLICAZIONE ORIGINALE SUL MIO BLOG DEI “FATTI INTERNI”:
http://dottgiuseppeciancimino.bloog.it/faites-internes-1continuation-332.html
(2)L’ESPRESSIONE “FAR WEST”,CREDO NON CI SIA BISOGNO CHIARIRLO,HA IL DOPPIO SENSO FIGURATO E REALE:OBAMA CONTINUA A GOVERNARE PER DECRETO E LO FA DA QUASI 8 ANNI CON DUE PROCEDURE PER ABUSO DI POTERE NEL CONGRESSO.
IN QUESTI GIORNI SI HA LANCIATO LA CAMPAGNA MA OBAMA NON CAMBIA VETANDO LEGGI DEL PARLAMENTO.E IL CNDIDATO PRESIDENZIALE PER IL 2016 DEL SUO PARTITO SOLO OGGI HA LANCIATO LA SUA INTENZIONE DI FARE CORSA ELETTORALE.
QUALCOSA DI SIMILE SUCCEDEVA CON CAMERON CHE E’ STATO ELETTO SENZA MAGGIORANZA MA IN QUESTI GIORNI SONO IN CAMPAGNA PER MAGGIO.
DIVERSA E LA SITUAZIONE DELLA FRANCIA,IL SOLO PAESE OCCIDENTALE DOVE LA VOLONTA POPOLARE VIENE RISPETTATA ASSOLUTAMENTE.LA GERMANIA VOTA,LA MERCKEL HA PERSO PERO SI LA CAVA PER RICEVERE INCARICHI.NESSUNA FORZATURA DELLA COSTITUZIONE IN GERMANIA NE IN GB.
-EPILOGO:E NESSUNO DEVE DIMENTICARE CHE E’ STATO LA GRAN BRETAGNA A CEDERE ALLA CINA IL TERRITORIO DI OLTRE MARE HONG KONG.
VEDI ANCHE IL PROSSIMO POST SU QUESTO STESSO BLOG:
http://cianciminotortoici.blogspot.com/2015/04/google-e-antitrustio-vittima-di.html
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-ILLUSTRAZIONE:L’INCONTRO DI DUE MONDI:
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1-IL GRANDE VIAGGIO DI MARCO POLO
2-GENGIS KHAN
3-INCONTRO TRA MARCO POLO E KUBLAI KHAN
-VEDI QUESTA PAGINA NELLA PUBBLICAZIONE ORIGINALE DEL MIO BLOG DEI “FATTI INTERNI”:
http://dottgiuseppeciancimino.bloog.it/faites-internes-1continuation-195.html
NUOVA ERA E SILICON VALLEY
13 FEBRAIO 2015:
-2 NOTIZIE,2 VITTORIE,SICILIA E CALIFORNIA 2 REGIONI “LIBERATI” NUOVA ERA
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-NOTIZIA 1,SU LA REPUBBLICA:
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Muos di Niscemi, il Tar: pericoloso per la salute, stop ai lavori
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Accolti i ricorsi di Legambiente e associazione No Muos, rigettati tutti gli altri
di FRANCESCO PATANE
I giudici della prima sezione del Tar di Palermo hanno accolto i
ricorsi presentati dal comitato regionale di Legambiente e del comitato
No Muos contro la realizzazione del Muos, il sistema di comunicazioni satellitari della marina statunitense in
fase di ultimazione in Sicilia. Secondo i giudici il sistema sarebbe
pericoloso per la salute dei cittadini. La sezione presieduta da
Caterina Criscenti ha pubblicato oggi il dispositivo che origina dalla
riunione dei cinque ricorsi presentati negli ultimi cinque anni.
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Torri e antenne fino a 150 metri: il Muos è ultimato
Navigazione per la galleria fotografica
2-CALIFORNIA:LA CALIFORNIA E’ UNO STATO SINGOLARE NEGLI STATI
UNITI.AVEVA GIA NELL’ULTIMA ELEZIONE DIMOSTRATO LA SUA INDIPENDENZA
QUANDO SULLA SCIA DI HOLLYWOOD AI TEMPI DI REGAN SI HA DISCOSTATO DELLA
PARTITOCRAZIA NAZIONALE POSTULANDO ALLA GOVERNAZIONE IL CAPO DI UNA
AZIENDA DELLE TELECOMUNICAZIONI,HAWLET AND PACKARD.LO AVEVA FATTO GIA AI
TEMPI DI REAGAN QUANDO HOLLYWOOD PRENDENDO SU DI SE LO STATO HA PORTATO
ALLA PRESIDENZA REAGAN CHE HA FINALMENTE SCONFITTO IL COMUNISMO E IL
TERRORISMO AD ESSO LEGATO.PUO FARCELA ANCHE OGGI,PERO OBAMA ………..
INSOMMA QUESTA NOTIZIA UNISCE DUE IMPORTATNTI REGIONI AUTONOME DELLA
EGEMONIA NUOVA ERA,2 IMPORTANTI VITTORIE SUE,ANCHE PER UNA EFFICACE
LOTTA AL TERRORISMO.
Le texte définit « une série de normes communes afin que le
gouvernement puisse partager des informations classifiées plus
facilement, et faciliter la transmission aux entreprises de ces
informations, nécessaires pour leur protection », a expliqué Barack Obama dans un discours à l’université de Stanford.
Il a aussi rappelé l’omniprésence des attaques : « Des
entreprises américaines sont visées, leurs secrets commerciaux, volés,
leur propriété intellectuelle, bafouée. Ces attaques détruisent aussi
des emplois. C’est aussi une menace sur l’économie américaine. »
« Le gouvernement ne peut pas tout faire seul, a-t-il poursuivi.
Mais le secteur privé non plus, car le gouvernement possède les
informations les plus fraîches sur les cybermenaces. Il faut que nous
travaillions ensemble, comme de vrais partenaires. »
C’est le département de la sécurité nationale (ou DHS, pour
Department of Homeland Security) qui sera à la manœuvre, et non l’Agence
de sécurité nationale (NSA), pourtant responsable de la défense des
intérêts du pays sur les réseaux, mais dont l’image a été écornée par
les révélations d’Edward Snowden.
Echaudée par le piratage dévastateur de Sony Pictures,
l’administration Obama avait déjà présenté, en janvier, un projet de loi
sur le sujet. Ce texte donnerait aux entreprises une immunité juridique
en contrepartie du partage des informations avec les autorités. En
l’absence de majorité au Congrès pour Obama, les négociations
s’annoncent très complexes.
Le texte reposant en grande partie sur le volontariat,
l’administration aura besoin du soutien des géants de la Silicon Valley
et des grandes entreprises technologiques américaines. Si Obama peut
compter sur Intel, Apple ou American Express, présents à Stanford, ce
sera plus compliqué dans le cas de Microsoft, Google, Facebook ou
Yahoo!, qui ont tous les quatre boudé l’invitation du président.
Ces sièges vides – même si ces trois entreprises ont finalement
envoyé leurs responsables de la sécurité – sont symptomatiques du
désamour entre la Silicon Valley et Barack Obama, qui avait pourtant pu
compter sur leur soutien pour son élection, en 2008, et sa réélection,
en 2012.
Deux sujets ont depuis tendu ces relations : les révélations d’Edward
Snowden, d’abord, sur la surveillance menée par la NSA, qui ont été
très dommageables pour ces entreprises, notamment hors des frontières
américaines. Même si certaines révélations mettaient directement en
cause les grandes entreprises américaines du Web, d’autres montraient
que les espions américains n’hésitaient pas à s’attaquer à la sécurité
de ces mêmes entreprises pour arriver à leurs fins.
Depuis, elles ont mené un combat plus ou moins public pour réformer
les textes qui encadrent les activités de la NSA, et jugent trop
cosmétiques les changements apportés par l’administration, alors que
dans le même temps un texte qui avait leur soutien a échoué à être
adopté au Congrès.
Ensuite, certaines des nouvelles fonctionnalités mises en place par
Apple et Google ont été très sévèrement critiquées par des hauts
fonctionnaires, notamment du FBI. Ces derniers ont par exemple accusé
l’iPhone de devenir le « téléphone préféré des pédophiles ».
Ces entreprises craignent que le gouvernement, au motif de la lutte
contre le terrorisme, n’interfère dans leur volonté de chiffrer les
données de leurs utilisateurs afin de les mettre hors de portée des
espions américains, un sujet crucial pour remporter des marchés à
l’étranger.
Barack Obama a d’ailleurs souligné à plusieurs reprises l’importance
de la protection des donnes personnelles dans son discours. « Lorsque les gens utilisent Internet, ils ne devraient pas à avoir à renoncer à leur vie privée », a-t-il par exemple déclaré, tout en annonçant également un projet de loi sur la protection des données des consommateurs
.Martin Untersinger Journaliste au Monde
En savoir plus sur
http://www.lemonde.fr/pixels/article/2015/02/13/cybersecurite-barack-obama-tend-la-main-a-la-silicon-valley-mefiante_4576356_4408996.html#DmUREHl2MFEQh5M4.99
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REAZIONE:IL TEMPO,CHE E’ GENTILUOMO,PASSA E METTE LE COSE A
POSTO:SILICON VALLEY,CALIFORNIA E GLI IMPORTANTI DELLE TELCOMUNICAZIONI
CON LA NUOVA ERA HANNO DETTO NO A OBAMA.NO A SACRIFICARE I MERCATI E LA
GLOBALIZAZIONE PER UNA SICUREZZA INNEFICACE.ALLORA,IN DEFINITIVA NEL
MONDO DELLE TELCOMUNICAZIONI PER OBAMA NE SICUREZZA NE MERCATI.NON C’E’
FIDUCIAL,TUTTI CON LA NUOVA ERA.
-VEDI LA PUBBLICAZIONE ORIGINALE SUL MIO BLOG DEI “FATTI INTERNI”:
http://dottgiuseppeciancimino.bloog.it/faites-internes-1continuation-190.html
-E VEDI ANCHE CUA:
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« Quand je vois sur certains réseaux sociaux des propos
qui sont de véritables appels à la haine, de l’antisémitisme mais aussi
de l’islamophobie, je me demande, pourquoi laisser ces phrases qui
blessent ? »
Bernard Cazeneuve avait annoncé la semaine dernière qu’il se rendrait « prochainement » aux Etats-Unis pour « sensibiliser » les grands opérateurs d’Internet comme Google, Facebook ou encore Twitter.
« EMBRIGADEMENT »
Actuellement, ceux-ci suppriment les contenus contraires à la loi ou à
leurs conditions d’utilisation, sur demande des autorités ou après
signalement des internautes. Mais cela peut parfois prendre du temps.
Qui plus est, certains contenus, comme cette vidéo appelant à commettre
des attentats en France, ne vont « pas à l’encontre des standards de la communauté [Facebook] » et restent donc en ligne.
Le 13 janvier, Manuel Valls avait demandé à Bernard Cazeneuve de faire des propositions « dans les huit jours » sur le contrôle d’Internet et des réseaux sociaux, « plus que jamais utilisés pour l’embrigadement, la mise en contact et l’acquisition de techniques permettant de passer à l’acte ». Pourtant, la radicalisation des frères Kouachi et d’Amedy Coulibaly n’était pas passée par le Web.
BLOCAGE DES SITES
Lors du prochain conseil des ministres, mercredi, Bernard Cazeneuve
devrait présenter une série de mesures. Il a déjà fait savoir que le
décret d’application prévoyant le blocage administratif des sites
faisant l’apologie du terrorisme serait publié dans les prochains jours.
Cette mesure fait partie de la loi antiterroriste adoptée en
novembre, qui permet d’imposer aux fournisseurs d’accès à Internet de
bloquer ce type de sites, sans avoir recours à un juge, comme c’était
auparavant la règle. Un dispositif contesté, qu’il est relativement aisé
de contourner.
Lire : L’impossible et controversé blocage des sites Internet djihadistes
Bernard Cazeneuve, accompagné de son homologue allemand, Thomas de Maizière, a aussi jugé « nécessaire que [la] riposte soit commune, européenne, internationale »
face à l’activité en ligne des groupes terroristes. Depuis les
attentats, environ 1 300 piratages de sites ont été revendiqués par des
islamistes radicaux et 25 000 messages haineux ou soutenant les
attentats ont été signalés sur la plate-forme Pharos, a affirmé le
ministre.
DES MESURES CONTESTÉES
Le détail des mesures proposées ne sera communiqué que mercredi, mais
le ministre de l’intérieur a déjà affiché un objectif : renforcer la
coopération entre les organismes de surveillance d’Internet et de lutte
contre la criminalité en ligne des différents pays, comme l’Agence
nationale de la sécurité des systèmes d’information en France, chargée
de la protection de l’Etat et de ses infrastructures.
Un positionnement qui fait frémir certains défenseurs des libertés
numériques, qui dénoncent le risque d’instauration d’une censure dans le
cadre d’un combat pour la liberté d’expression.
Des critiques dont Bernard Cazeneuve se défend. Ces mesures ne sont pas là « pour faire qu’Internet soit moins un espace de liberté » mais, pour lui, « l’éthique de la responsabilité doit s’appliquer à cet espace de liberté ».
Lire : Facebook précise pourquoi, et comment, il censure des photos et messages litigieux
Morgane Tual
Journaliste au Monde
.
En savoir plus sur
http://www.lemonde.fr/pixels/article/2015/01/20/terrorisme-messages-haineux-cazeneuve-veut-responsabiliser-les-geants-du-web_4559817_4408996.html#2B8vh4Xcx71fvHcy.99
-APPENDICE SULLO STESSO SITO:
Cybercriminalité : Cazeneuve veut renforcer la coopération avec les géants du Web
En savoir plus sur
http://www.lemonde.fr/pixels/video/2015/01/20/cybercriminalite-cazeneuve-veut-renforcer-la-cooperation-avec-les-geants-du-web_4559993_4408996.html#9DfKKp4ddCmzHdOU.99
-VEDI QUESTO SCRITTO SULLA PUBBLICAZIONEORIGINALE NEL MIO BLOG DEI FATTI INTERNI:
http://dottgiuseppeciancimino.bloog.it/5738.html
–
-VEDI ANCORA:
4 GENNAIO 2015:ABOLIRE LE APP
-TITOLARE LA REPUBBLICA:
13 gennaio 2015
DOPO lo choc della scorsa settimana con gli attentati di Parigi,
l’Europa sembra marciare in ordine sparso rispetto alle strategie da
adottare per aumentare il livello di sicurezza nei Paesi membri. E
mentre molti governi chiedono di rivedere alcuni punti del trattato di
Schengen, rischia di finire sotto tiro la privacy dei cittadini del
Vecchio continente, sottoposta a nuove restrizioni.
Il primo a formulare una proposta chiara è stato il premier
britannico David Cameron, che deve anche guardare alle prossime elezioni
politiche in programma il prossimo 7 maggio: il piano, lanciato ieri
nel corso di un incontro con i massimi vertici della sicurezza
nazionale, è bloccare tutti quei servizi che non garantiranno un accesso
diretto ai servizi segreti, certo dietro mandato. Vale a dire, in altre
parole, sospendere le app che non forniscano una “backdoor” per aprire
quando necessario una finestra su ciò che si scrivono i milioni di
utenti. Su tutte quelle che criptano i contenuti come le applicazioni di
messaggistica più diffuse. La testa va subito a WhatsApp, che ha
iniziato a proteggere i contenuti dallo scorso novembre e ha appena
annunciato di aver varcato la soglia di 700 milioni di utenti nel mondo.
Un’ondata, quella sulla stretta alle comunicazioni online, che sembra
essere dunque ripartita dopo l’attacco alla redazione del settimanale
Charlie Hebdo e ai sanguinosi fatti dei giorni successivi. Anche se la
direzione, nonostante i fallimenti accumulati negli anni dalle agenzie
internazionali e svelati da Julian Assange prima ed Edward Snowden dopo,
sembra ancora essere quella di un indiscriminato controllo di massa.
Nonostante tutto. Cameron, nello specifico, ha detto che se i Tory
vinceranno la tornata di maggio – in cui 47 milioni di elettori dovranno
eleggere la nuova Camera dei Comuni – gli strumenti di comunicazione
criptata via internet potrebbero essere vietati se non sarà garantito in
qualsiasi momento accesso ai servizi segreti. Si tratta infatti,
secondo il primo ministro inglese, di applicazioni che potrebbero essere
utilizzate dai terroristi. Non basta: è solo un tassello di una più
ampia “riforma” che punta a spingere gli operatori telefonici e gli
internet provider a memorizzare una maggior quantità di dati e
informazioni sulle attività in rete dei cittadini, inclusi i messaggi
scambiati via social network. Sarebbe la completa e definitiva
applicazione del cosiddetto Draft Communications Data Bill, meglio noto
come Snooper’s Charter.
“Dobbiamo forse autorizzare mezzi di comunicazione che, molto
semplicemente, non è possibile leggere?” si è chiesto Cameron
riferendosi – pur senza mai citarle esplicitamente – ad applicazioni
come quella acquistata l’anno scorso da Facebook ma anche Snapchat, il
programmino tanto amato dai giovanissimi, Skype, Google Hangouts,
Telegram, Viber, Bbm e molti altri. Anche se, a onor del vero e al di là
delle decisioni del Parlamento britannico, il livello di sicurezza di
queste app lascia spesso a desiderare.
Lo ha raccontato di recente uno studio della Electronic Frontier
Foundation, che le ha messe sotto la lente in base a una serie di
parametri come la revisione del codice o la sicurezza dei messaggi già
spediti. Ne sono usciti bene solo alcuni sistemi spesso poco noti ai più
come ChatSecure/Orbot, Silent Phone, Jitsi/Ostel e TextSecure. Quelli
più diffusi, tranne iMessage e Facetime di Apple e Telegram, se la
passano in generale peggio: criptano i messaggi in transito e
garantiscono frequenti verifiche del codice ma sul resto non soddisfano
gli standard di sicurezza. Per esempio in molti casi il provider può
accedere ai messaggi, le conversazioni archiviate non sono protette e
così via.
Tornando a Cameron, la risposta alla domanda che si poneva è stato un
sonoro “No, non dobbiamo lasciare questi servizi incontrollati”. E ha
aggiunto: “Gli attacchi parigini hanno dimostrato le dimensioni del
rischio che abbiamo di fronte e la necessità di poteri forti da
assegnare all’intelligence e alle agenzie di sicurezza”. Già lo scorso
novembre Facebook era finito sotto attacco in Gran Bretagna per aver
rifiutato di fornire notizie specifiche su due individui che nel 2013
avevano ucciso un soldato di Sua maestà.
.
-APPENDICE:SE PER MOSTRA BASTASSI UN BOTTONE……(IL GIORNO DOPO SU THE WASHINGTON TIMES):
.
Trasferimento Federale di rifugiati somali stressa il wellfare della Minnessota,e fa temere terrore
-APPENDICE,21 FEBRAIO 2015:ECCO COSA NON E’ NUOVA ERA NELLA SILICON VALLEY
.
-SU LE MONDE:
Pixels
L’antipolitique, péché originel de la Silicon Valley
.
Le Monde.fr | 19.02.2015 à 15h19 , Mis à jour le 20.02.2015 à 12h12 | Propos recueillis par Marc-Olivier Bherer
La réalisation personnelle constituait le second pilier de cette
utopie. L’individu était incité à s’affirmer et se construire au sein de
cette commune, notamment par la création d’une petite entreprise,
investie dans l’économie durable, ou par la prise de LSD pour arriver à
une forme d’éveil spirituel.
Les néo-communalistes nourrissaient enfin un fort intérêt pour la
technologie, notamment les systèmes stéréo, que chacun pouvait apprendre
à transformer et à adapter en fonction de ses désirs.
Cependant, au début des années 1980, ce rêve s’était évanoui. Les
communes des années 1960 s’étaient effondrées. La guerre du Vietnam ne
s’était pas terminée avant 1972, et l’Etat était toujours aussi
puissant. Pour un personnage comme Stewart Brand, créateur en 1968 de
l’emblématique Whole Earth Catalog, qui visait à donner « accès
aux outils » pour une vie plus respectueuse de l’environnement et en
parfaite autonomie, l’échec était cuisant.
L’informatique est pourtant un outil qui émerge rapidement à partir de la fin des années 1970.
Oui, Stewart Brand a trouvé dans l’informatique le moyen de se réinventer. La lecture du livre du journaliste Steven Levy, The Hackers,
fut une grande source d’inspiration pour lui. Paru en 1984, cet ouvrage
est le premier à décrire la culture hacker. Stewart Brand va s’inscrire
dans ce mouvement dans l’espoir de réaliser la communauté de
consciences dont rêvait la contre-culture. L’informatique en serait le
véhicule. Stewart Brand organise la première conférence de hackers en
1984 à San Francisco. L’événement ne réunit pas que des mordus
d’informatique, mais aussi des hommes d’affaires, ainsi que d’anciens
membres de la contre-culture.
Ces gens ne se connaissaient pas et venaient de milieux différents,
ils ont malgré tout passé trois jours ensemble au bout desquels ils
parlaient un langage commun. Les hackers sont à la mode, les branchés
connaissent et utilisent les nouvelles technologies qui fourniront un
modèle économique inédit.
Ces idées ont toujours cours. De la Silicon Valley émane aujourd’hui
un discours selon lequel chacun peut s’affirmer et se réaliser grâce au
réseau informatique. Devenir riche ou changer le monde sont une seule et
même chose, la possibilité en est offerte à tous grâce aux nouvelles
technologies. Ces valeurs sont désormais à ce point répandues que l’on
en oublie leur origine
———————————–
Pouvez-vous nous donner un exemple de la manière dont se vit aujourd’hui cette contre-culture informatique ?
Le festival Burning Man, fondé en 1986, en est l’une des principales
incarnations. Il s’agissait à l’origine d’un événement relativement
anonyme qui se déroulait sur une plage à San Francisco où une silhouette
en bois était enflammée. Aujourd’hui, près de 50 000 personnes y
participent tous les ans. Une ville temporaire est construite pour
l’occasion dans un désert du Nevada, chacun est invité à se déguiser et à
réaliser un projet artistique. Ce festival est très populaire dans la
Silicon Valley et à San Francisco, à tel point qu’il est déjà arrivé à
Google de fermer ses portes pour permettre à ses salariés d’y
participer. Eric Schmidt a notamment été embauché comme PDG de Google
parce qu’il assiste à Burning Man.
C’est un endroit clé pour la diffusion et la réactualisation des
valeurs de la contre-culture. Les projets artistiques sont très portés
sur la high-tech, des gens y travaillent toute l’année avant de
l’achever dans le désert, puis d’aller danser au son de la musique
électronique déversée à Burning Man.
Comment les idées de la contre-culture se manifestent-elles dans les technologies que nous utilisons tous les jours ?
La contre-culture souhaitait le partage d’une même sensibilité, de
mêmes énergies, de mêmes ondes afin de réorganiser la société grâce à
ces puissances invisibles. Aujourd’hui, nos ordinateurs réalisent cette
vision en ce qu’ils permettent de faire circuler de l’énergie et de
l’information, et ainsi de mettre en relation presque tous les habitants
de la planète. Mais surtout, la croyance aux pouvoirs bienfaisants de
ces technologies est largement répandue. Kevin Kelly, l’un des
cofondateurs du magazine Wired et de Whole Earth, y voit même l’œuvre de Dieu. Selon lui, Dieu a choisi de nous lier les uns aux autres par l’entremise de ces technologies.
Un idéal néo-communaliste prend forme et voit dans le réseau de
distribution de l’information un moyen pour contourner l’appareil
politique et bureaucratique, et ainsi en arriver à une communication
sans médiation. Cette idéologie est bien présente chez Google.
Maintenant il faut se poser la question de savoir si cette entreprise
exerce vraiment un pouvoir bienveillant. Je ne le crois pas. Mais
Google arrive tout de même à profiter d’une image positive. C’est ce qui
permet à ses patrons de trouver la sympathie de nombre d’internautes
lorsqu’ils s’opposent à l’adoption de lois plus strictes pour encadrer
Internet.
Les premières utopies informatiques ont-elles cherché à
prévenir les problèmes aujourd’hui suscités par les nouvelles
technologies ?
Non. Le déni était déjà courant dans les communes des années
1960-1970. Sous couvert d’amour libre, d’ouverture absolue à l’autre,
d’égalité, ces groupes étaient incroyablement conservateurs. Car le
contrôle social, affranchi de la bureaucratie, se fait grâce au charisme
des uns, au conformisme social des autres. Les communes que j’ai
étudiées étaient dominées par des hommes blancs issus de la classe
moyenne supérieure. Il y avait très peu de mixité ethnique, non du fait
d’une volonté claire en ce sens, mais plutôt un conformisme qui rejetait
la différence, avec des réflexions du genre, « humm, ces gars-là sont pas cool…
». Les femmes étaient reléguées au rôle traditionnel de mère devant
s’occuper des tâches ménagères et ne prenaient pas part aux discussions
importantes que menaient les hommes.
Aussi lorsque ces mêmes hommes viennent aujourd’hui nous parler des
progrès apportés par la technologie, il faut aussi entendre leur déni
des tensions générées par les services qu’ils proposent. Cette attitude a
une utilité pour eux, il permet de continuer de s’imposer dans un
univers où la concurrence est très rude, la Silicon Valley.
Revenons à Google. Le menu à la cafétéria est extraordinaire,
cependant, le personnel de cette dernière est très mal payé. Il se
trouve qu’il est majoritairement latino. La plupart ne peuvent pas se
payer une assurance santé. Est-ce que Google aborde la question des
classes sociales ou raciale ? Est-ce que Google promeut une répartition
plus équitable de la richesse ? Non. Certes, la plupart des grandes
entreprises font de même, peu importe le secteur, mais leurs patrons ne
mettent pas autant d’énergie à se présenter comme des idéalistes occupés
à changer le monde.
Votre plus récent ouvrage traite de la période qui précède
les années 1960. Une avant-garde intellectuelle s’interrogeait déjà sur
l’interaction entre communication et technologie, mais, à la différence
de la contre-culture, le projet qu’elle développe est profondément
politique. Pouvez-vous nous en dire plus ?
Dans les années 1930 et 1940, la crainte du fascisme s’est emparée
des Etats-Unis. Il n’était pas perçu uniquement comme un système
politique, mais aussi comme un système social et médiatique. La conquête
du pouvoir par Hitler s’appuyait, selon plusieurs intellectuels
américains, sur sa maîtrise des médias de masse. Ces nouveaux outils
empêchaient de penser, comme on le croyait alors, et exerçaient un
pouvoir de fascination qui nous amenait à obéir, à se conformer, en
captant notre attention. Le cinéma demandait à la foule de s’asseoir le
visage tourné vers un seul écran. Le journal retenait aussi regard, la
radio notre attention, sans possibilité d’échapper à l’autorité qu’ils
exerçaient. Les mass media semblaient donc être dans le prolongement du fascisme.
La Commission pour le moral national (Committee for National Morale),
qui donnait des conseils à la présidence en matière de propagande pour
s’assurer de la solidarité de la population envers l’effort de guerre,
était très soucieuse de ces enjeux. Elle rassemblait certains des plus
grands chercheurs en sciences sociales de l’époque, ainsi que des
artistes issus du mouvement Bauhaus. Ces gens imaginèrent des modèles de
représentation qui devaient permettre de lier des images en préservant
le principe d’égalité, sans tomber dans le piège d’une médiatisation
hiérarchisée propre au fascisme.
A leurs yeux, le sujet démocratique se distinguait par sa capacité à
exercer des choix. Pour le préserver de la menace fasciste, ils ont donc
cherché à inventer des modèles médiatiques qui lui correspondent et qui
soient davantage ouverts aux alternatives, à la collaboration. Les
idées développées par ce groupe se diffuseront ensuite dans les années
1950 et 1960 dans les arts et la propagande. Et de là, ils ont rejoint
l’ère psychédélique et ont préparé cette idéologie qui promet une
communauté de consciences.
Remarquons cependant qu’aujourd’hui le réseau n’est plus pensé comme
un outil pouvant créer des dispositions démocratiques chez l’individu.
On le dit plutôt « social », en référence à Facebook, notamment. Le
social est devenu l’endroit de collaboration où le soi peut s’affirmer.
Et c’est maintenant la dimension politique qui est rejetée pour les
mêmes raisons que l’on rejetait le fascisme dans les années 1930-1940,
parce qu’il considérait comme étant purement hiérarchique,
bureaucratique et poussant au conformisme.
Aujourd’hui la technologie ne cesse d’accroître son emprise
sur nos vies. Cette difficulté a-t-elle été pensée dès les débuts de
l’informatique ?
Oui, dès les années 1940, cette tendance s’installe. A l’époque, le
fondateur de la cybernétique, Norbert Wiener, prédit que les systèmes
d’information pourront bientôt modeler l’ensemble des comportements
humains et robotiques. Voilà des machines capables de tout, dit-il. Dans
les années 1960, les néo-communalistes font un pas de plus et estiment
que la technologie n’est pas qu’une machine, mais un mode de vie.
———————————————-
Ce rappel m’amène à faire un constat sur la situation actuelle, deux
choses me semblent tout à fait inédites dans l’histoire de la
technologie. D’une part, l’arrivée de sommes d’argent colossales. Les
systèmes désormais en place se déploient à l’échelle de la planète et
permettent d’accumuler des milliards. D’autre part, l’Etat se montre
hautement préoccupé de ces questions. Dans les années 1960-1970, l’Etat
se moquait de ce que faisaient les néo-communalistes. Aujourd’hui,
l’Etat se montre prêt à suivre l’ensemble des interactions humaines,
puis à les modéliser, à des fins, dit-on, de sécurité. Des entreprises
privées peuvent en faire dans le but d’amasser des milliards. L’argent
et le pouvoir ont pris le dessus.
A San Francisco, on voit apparaître un nouveau phénomène social, le «
brogrammer » [jeu de mot entre « bro », de « brother », frère, ou mec,
en argot américain et programmeur], le programmeur informatique macho
qui est là pour faire du fric. Mais peut-être faut-il y voir la
traduction d’une tendance déjà présente chez les néo-communalistes. Le
troll, qui envenime le Web aujourd’hui avec ses remarques faites dans le
seul but d’offenser et d’intimider, était déjà présent dans les
communes. Les femmes, cibles par excellence des trolls, étaient déjà
régulièrement humiliées dans ces communes, où le pouvoir était imposé
par insinuation, comme cela se fait aujourd’hui en ligne.
Les valeurs cultivées dans la Silicon Valley sont-elles en train de changer ?
Je ne peux pas dire. Les idéaux des années 1960 sont adaptés à la
réalité contemporaine. Mais nous assistons à des transformations rapides
que l’on ne sait pas toujours interpréter. Certains secteurs d’activité
disparaissent, de nouvelles façons de travailler et de se déplacer
émergent. Par ailleurs, il faut aussi accepter le fait que le Web est un
phénomène mondial, il ne peut donc pas y avoir une seule façon de voir
Internet.
——————————————
Je remarque cependant une chose. Mes étudiants à Stanford ont changé.
Auparavant, ils me jugeaient trop pessimiste. Depuis l’affaire Snowden,
ils me trouvent trop optimistes.
Vous êtes très critique à l’égard des idéaux des années 1960-1970. Quels en ont été les apports positifs ?
L’insistance mise sur les différents modes d’être a permis
l’expression d’identités plus variées. Les mouvements des droits
civiques et des gays ont grandement profité de ce pluralisme. D’autant
qu’il a été traduit dans des textes de loi. Quant aux réseaux sociaux,
ils ne sont employés pour le moment qu’à des fins d’expression
personnelle, sans que l’on prenne soin de retranscrire dans la loi les
valeurs que l’on y défend. Le danger est donc de croire que les
conversations menées sur les réseaux sociaux sont de la politique, ce
qu’elles ne sont pas sur ces plateformes.
Marc-Olivier Bherer
http://www.lemonde.fr/pixels/article/2015/02/19/l-antipolitique-peche-originel-de-la-silicon-valley_4577534_4408996.html
REAZIONE:LA NUOVA ERA SI DICHIARA ESTRANEO A QUESTO
“ECLETTICISMO”.NON HA NULLA A CHE VEDERE CON LE IDEE DEGLI ANNI SESSANTA
E LA CONTRO-CULTURA NATURALMENTE,NE CON IL DESTINO ATTUALE DI QUELLI
MOVIMENTI.(BASTA VEDERE IN QUESTE PAGINE LE MIE OPINIONI SULL’OPERATO DI
EIRIC SMITH)(1)
LA NUOVA ERA NON FA POLITICA MA NON E’ ANTI-POLITICA,LA NUOVA ERA NON
E’ FILOSOFIA,NE IDEOLOGIA E NON E’ RAPRESENTATA DA NESSUN MOVIMENTO
SOCIALE.NON FA NE MENO PROSELITISMO E NON PRETENDE CADERE IN GRAZIA DI
NESSUNO.LA NUOVA ERA E’ SOLO LA VISIONE DEL MONDO DEL PENSIERO
SCIENTIFICO A SE STANTE.
E SE LA NUOVA ERA SEMBRA CONTESTUALE CON QUELLE IDEE DELLA
COMUNICAZIONE DIRETTA PRESCINDENTE DEGLI APPARATI POLITICI E BUROCRATICI
SARA PERCHE QUESTO E’ CON-NATURALE ALLA SUA ESSENZA
SCIENTIFICO-TECNOLOGICA E QUALSIASI SOMMIGLIANZA A IDEE HIPPIES DEGLI
ANNI ’60 IN AMERICA O QUELLE DEI MOVIMENTI DEL MAGGIO FRANCESE DEL ’68,O
ALTRE DELLA CONTRO-CULTURA E’ SOLO COINCIDENZA.
(1)VEDIAMO UN PO’ PIU:SE I CULTORI DELLE IDEE DEGLI ANNI ’60 E I SUOI
INSEGUITORI ATTUALI(GEEK)FOMENTASSERO LA NUOVA ERA ERIC SMITH NON
SAREBBE MAI STATO ACETTATO NE MESSO ALLA TESTA DI GOOGLE CHE RAPRESENTA
L’AVANGUARDIA DELL NUOVA ERA.QUESTO IN PARTENZA,MA COSA HA SUCCESSO
DOPO?:SEMPLICE,QUELLI CULTORI E CONTINUATORI DELLE IDEE DELLA
CONTRO-CULTURA DELLA SILICON VALLEY E DI GOOGLE,APPLE E ORA ANCHE
MICROSOFT COME TUTTI,TUTTI QUELLI CHE FANNO TELECOMUNICAZIONI SI SONO
CONVERTITI ALLA NUOVA ERA.E LA PROVA DI QUESTO L’ABBIAMO FACILMENTE:OGGI
ERIC SMITH E’ STATO SEPARATO DELLA PARTE CREATIVA DI GOOGLE E NOMINATO
AD UNA CARICA SIMBOLICA DOVE SI OCCUPA SOLO DELLA PARTE ECONOMICA,DELLE
FINANZE INSOMMA.E IN QUESTO SENSO SI HA RIVELATO UN GRANDE FAUTORE DEL
NEOLIBERALISMO PER QUI PIU CHE UN PRODOTTO DELLA CONTRO-CULTURA SI
COMPORTA COME UN AGENTE DELLA CONTRO-RIFORMA.
SE SILLICON VALLEY,LA CALIFORNIA E LE TELECOMUNICAZIONI IN GENERE
HANNO DECISO CONVERTIRSI ALLA VISIONE DEL MONDO DELLA NUOVA ERA,COME E’
SUCCESSO CON LA CINA,HONG KONG,UKRANIA ORIENTALE E TANTI ALTRI OPERATORI
HIGH TECH STATATALI O PRIVATI GLOBALMENTE,BENVENUTI SIANO.
.
PD:COSI COME NON SI DEVE TRANSFORMARE GIACOBINI IN GIRONDINI,IN AMERICA NESSUNO PRETENDA CONFONDERE LIBERALS(E/O NEOLIBERALI)CON LIBERALI.
-VEDI QUESTO SCRITTO SULLA PUBBLICAZIONE ORIGINALE NEL MIO BLOG DEI FATTIINTERNI.
http://dottgiuseppeciancimino.bloog.it/faites-internes-1continuation-192.html
16 MARZO 2015:ATTUALIZAZZIONE
MI SAREBBE IMPOSSIBILE ELENCARE TUTTI GLI SCRITTI SULL’ARGOMENTO,SI DOVREBBE LEGGERE LE MIE PUBBLICAZIONI COMPLETE,MA FONDAMENTALMENTE SONO NEI MIEI DUE BLOG “RIPERCUSSIONE PUBBLICA DELLA MIA OPERA” E “FATTI INTERNI” CHE POTETE TROVARE IN QUESTI LINK:
http://cianciminotortoici.blogspot.com
http://dottgiuseppeciancimino.bloog.it/faites-internes-1continuation-201.html
http://spaziorealedottciancimino.over-blog.com/2015/04/faites-internes-1-continuation-331.html
-VEDI QUESTO SCRITTO NELLA PUBBLICAZIONE ORIGINALE SUL MIO BLOG DEI FATTI INTERNI:
http://dottgiuseppeciancimino.bloog.it/6263.html
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-23 MARZO 2014:CON IL NOBEL IN MENTE
Blogs
Rustom Ghazaleh sanctionné pour son opposition au rôle des Iraniens en Syrie ?
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Slideshow
“Anche la procura ci difende. E’ la notizia che aspettavamo, rende
giustizia a chi ha lottato in questi anni per fermare il Muos, sono
contento e anche i cittadini di Niscemi lo sono”, dice il sindaco di
Niscemi, Franco La Rosa dopo il sequestro dell’impianto. “Abbiamo sempre
riposto fiducia nella magistratura, un pò meno nella politica, a cui
chiediamo di fare passi indietro, bloccare il Muos e trasferirlo in una
zona senza abitanti. Al posto dell’impianto satellitare spero che venga
realizzato un ecomuseo delle Scienze, che attragga turisti qui a
Niscemi”. Poi riferendosi alla manifestazione nazionale il programma il 4
aprile a Niscemi, il sindaco dice: “Sarà una giornata di festa,
passeggeremo nella Sughereta, respirando i profumi della natura”.
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-VIDEO SOSPESO:Muos, le antenne in funzione dopo la sentenza e la rabbia degli attivisti
–
Sulla realizzazione del Muos e sul pericolo per ambiente e salute
degli abitanti della Sicilia sud-orientale da anni sono in corso
polemiche, con posizioni assolutamente contrastanti. Da Sigonella
l’ufficio stampa stazione aeronavale della marina Usa fa sapere di
“prendere atto della decisione della Procura” ribadendo che “ogni nostra
azione avviene nel pieno rispetto della normativa italiana” e
“augurando una rapida risoluzione del contenzioso per garantire un
efficace sistema di comunicazione finalizzato alla difesa”. I militari
statunitensi ribadiscono “la piena disponibilità alle autorità e al
territorio per qualunque chiarimento” e ricordano come “ripetuti studi
effettuati dalle autorità sanitarie italiane competenti hanno dimostrato
l’assenza di rischi ambientali e alla salute collegati a questa
installazione”.
Muos, no alle antenne: le donne “bruciano” Obama e Renzi
Navigazione per la galleria fotografica
REAZIONE:LA GIUSTIZIA RESTITUISCE L’AUTORITA ALL’AUTONOMIA SICILIANA
CHE CROCIETTA AVEVA CALPESTATO SOTTOMETTENDOSI ALLA LOBY DI ROMA ALLORA
GESTITA DAL PRO-LEGHISTA MONTI.NE PIU,NE MENO.
PROVIENE DI CUA:
-SUL CORRIERE DELLA SERA:
L’Ibm Simon Communicator è nato il 16 agosto 1994 ed è universalmente conosciuto come il primo smartphone.
Venduto in 50 mila unità, è stato il primo cellulare a includere in un unico device le caratteristiche di un telefono e quelle di un Pda.
Il Simon a confronto con un iPhone.
REAZIONE:OGNI TANTO LA STORIA DEGLI INVENZIONI DELLA NUOVA ERA TORNA A RIPETRSI.QUESTA VOLTA TOCCA AL PRIMO SMARTPHONE E NON IL PRIMO CELLULARE.FERMO RESTANDO CHE IL PRIMO SMARTPHONE E’ STATO ESSIBITO ALLA FIERA SMAU DI MILANO E COMPORTAVA L’INTEGRAZIONE DI UN KIT DI MEDICINA,NON HO RIFERIMENTI SU QUESTO “PRIMO SMARTPHONE MA POCO IMPORTA,E’ SEMPRE ISPIRATO AI MIEI CONCETTI(E CUA LE DATE SONO CONCORDANTI) E NON OCORRE PARLARE SU QUESTO “PRIMO”.
ALLORA,LA MIA RISPOSTA SU QUESTI “INVENZIONI” E’ LA STESSA,DI SOPRA.E C’E’ ANCHE LA FRANCIA CHE MI DA RAGIONE:
Le Monde.fr | 10.09.2014 à 16h35
Durée : 04:07 | Images : INA
Tourné il y a près de soixante-dix ans, ce reportage d’anticipation imaginait déjà l’omniprésence des écrans dans notre société. Des utilisateurs les yeux rivés sur leur appareil mobile, des voitures équipées d’un écran, des journaux sur tablette… les faits évoqués au siècle dernier ne sont pas sans faire penser à une certaine réalité, à l’heure de la sortie des nouveaux iPhone d’Apple.
VEDI ANCHE QUESTO:
VEDI QUESTO SCRITTO SULLA PUBBLICAZIONE INIZIALE NEL MIO BLOG DEI FATTI INTERNI:
http://dottgiuseppeciancimino.bloog.it/faites-internes-1continuation-165.html
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3 GENNAIO 2015:IL GIORNO DOPO,CACCIA ALLA DATA DEL PRIMO CELLULARE
Repubblica.it
La prima chiamata cellulare commerciale compie 30 anni
Slideshow
1
La prima chiamata cellulare commerciale compie 30 anni. È stata fatta in Uk il primo gennaio 1985 su rete Vodafone. Michael Harrison, il figlio di Sir Ernest Harrison, ex Presidente di Vodafone, fu il primo a mettere il sistema alla prova chiamando il padre per gli auguri di mezzanotte del 1° gennaio 1985. Il telefono utilizzato per l’impresa fu un Transportable Vodafone VT1 (nella foto), che pesava cinque chili e aveva un’autonomia di conversazione di circa 30 minuti. 31 dicembre 2014 2 Harrison, che aveva lasciato la festa di Capodanno per effettuare la chiamata, ricorda che la linea non presentava disturbi. Quando Sir Ernest rispose al telefono, Michael gli disse: “Ciao papà, sono Mike. Questa è la prima telefonata in assoluto mai fatta su una rete commercial mobile”. Il primo prodotto venduto da Vodafone fu il VM1 nel 1985 (foto). Si tratta di un telefono, utilizzabile e installabile solo in auto, dal peso di 5 chili. Costava 1.475 sterline che, calcolando il valore attuale, equivalgono oggi a 5.300 euro.31 dicembre 2014 3 Il primo telefono realmente “portatile” è stato il Motorola 8000 X, uscito negli Usa nel 1983 (Motorola aveva già realizzato nel 1973 il primo telefono cellulare portatile della storia) e due anni dopo in Uk. Pesava “solo” otto etti e costava 2.995 sterline, l’equivalente di 10.500 euro odierni. Era il telefono utilizzato da Michael Douglas nel film Wall Street del 1987. 31 dicembre 2014 Il Mitsubishi Roamer è stato uno dei primi telefoni cellulari giapponesi. La batteria si trovava di lato e non dietro l’apparecchio, forse per dargli la possibilità di essere infilato meglio in una valigetta 24 ore.——————————————————————————
VEDI LO STESSO POST ANCHE CUA:
1-FRANCIA:
2-BELGIO http://cianciminotortorici.skynetblogs.be/archive/2010/12/23/merry-christmas-and-happy-new-year-buone-festivita-joyex-noe.html
3-CANADA:
-SU “OVER BLOG” DI QUEBEC http://spaziorealedottciancimino.over-blog.com/le-buggie-del-consenso-italien
PROVIENE DI CUA:
26 APRILE 2014:EPILOGO
-ATTUALIZAZZIONE SU MICROSOFT
VITTORIA E EGEMONIA ASSOLUTA DELLAA NUOVA ERA SULLE TELECOMUNICAZIONI.LE SEGUENTE DUE NOTE SU “LA STAMPA” VI FARANNO CAPIRE PERCHE:
-NOTA 1:SCOMPARE DISSOLTA NOKIA
Economia
22/04/2014-tecnologia
Nokia cambia nome
Nasce Microsoft mobile
Dopo l’acquisizione da parte del colosso di Redmond
Con la chiusura dell’acquisizione di Nokia da parte di Microsoft, che sarà finalizzata a giorni dopo l’annuncio a settembre scorso dell’operazione da quasi cinque miliardi e mezzo di euro, il colosso di Redmond si appresta a cambiare nome al produttore finlandese di telefonini
Con la chiusura dell’acquisizione di Nokia da parte di Microsoft, che sarà finalizzata a giorni dopo l’annuncio a settembre scorso dell’operazione da quasi cinque miliardi e mezzo di euro, il colosso di Redmond si appresta a cambiare nome al produttore finlandese di telefonini. Secondo indiscrezioni riportate dal blog Mashable, lo storico marchio Nokia sarà sostituito dal brand «Microsoft Mobile». La transazione, secondo quanto comunicato da Nokia, si chiuderà entro il 25 aprile.Il «cambio» di nome per Nokia emerge da una nota scoperta dal sito «NokiaPowerUser» e riportata dal blog americano. L’azienda finlandese l’avrebbe inviata ai suoi fornitori di servizi e componenti per dispositivi. Li informa appunto che «Nokia Corporation» cambierà in «Microsoft Mobile» alla chiusura della transazione col colosso a stelle e strisce.
Ieri con un comunicato la compagnia di Espoo aveva annunciato che la vendita della sua divisione «Dispositivi e Servizi» a Microsoft sarà formalmente completata entro 25 aprile. La chiusura dell’accordo era slittata il mese scorso per un esame prolungato dell’operazione da parte delle autorità asiatiche.
http://www.lastampa.it/2014/04/22/economia/nokia-cambia-nome-nasce-microsoft-mobile-HXzSplvh7gBMIYRFiN27bI/pagina.html
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-NOTA 2:Tecnologia,10/07/2013
NEW YORK
Qualcuno la chiama rivoluzione. Ma quella che Steve Ballmer, numero uno di Microsoft, si appresta ad annunciare assomiglia più a una «drammatica ristrutturazione» della casa fondata da Bill Gates, nella speranza di rilanciare il colosso di Redmond assediato dalla concorrenza.
L’obiettivo è puntare sui nuovi settori che si stanno rivelando più produttivi, sulla scia del successo di Surface e di Windows Phone 8, così da dare filo da torcere ai gruppi americani e asiatici nel campo dei software per tablet, degli smartphone e anche dei videogame. Insomma, la sfida ad Apple, Samsung, Sony o Google si appresta ad essere lanciata. E ad essere sacrificati dovrebbero essere alcuni dei segmenti più tradizionali in cui opera Microsoft, considerati oramai rami secchi che impediscono all’azienda di svilupparsi e rinnovarsi con le dovute energie.
Insomma, una vera e propria svolta, più volte annunciata da Ballmer ma finora sempre rinviata, che dovrebbe portare ad un cambio di pelle del marchio. Per ora circolano solo voci. Ma secondo quanto riporta il sito specializzato AllThingsDigital, il futuro della società verrà reso noto questa settimana – molto probabilmente giovedì – in coincidenza con la Conferenza annuale di Microsoft organizzata a Houston, in Texas, per la quale è prevista la partecipazione di oltre 16.000 persone, tra cui partner e rivenditori.
Secondo i rumors, i cambiamenti che saranno annunciati da Ballmer punteranno soprattutto a concentrare l’attività di Microsoft nel settore dei servizi e in quello dei dispositivi: computer, tablet, telefonini di ultima generazione. E poi la Xbox, in continua evoluzione per stare al passo con la Playstation della Sony ed altri concorrenti.
Si punterà a rafforzare questi settori sia per quel che riguarda i prodotti rivolti ai singoli consumatori sia per quel che riguarda prodotti e servizi da fornire alle imprese, con l’obiettivo di non rimanere schiacciati nella lotta per conquistare sempre più quote di mercato nel settore hi-tech.
Atteso anche un giro di poltrone ai vertici del gigante informatico, con alcuni manager del gruppo che dovrebbe salire ed acquistare maggior potere. Sono quelli che dovranno guidare la svolta, come il presidente di Skype (acquistata da Microsoft nel 2011) Tony Bates, il capo di Windows Phone software Terry Meyerson e il numero uno di Windows Julie Larson-Green. (Ansa)
http://www.lastampa.it/2013/07/10/tecnologia/microsoft-assediata-dalla-concorrenza-ora-punta-su-tablet-e-telefoni-wGqN5NhKmes42IHUck9L4N/pagina.html?exp=1
IL MIO COMMENTO:
SULLA PRIMA NOTA VEDIAMO CALARE IL SIPARIO AD UNA SFIDA FASULLA CHE NON AVREBBE MAI DOVUTO ESSISTERE,CIO’E’ QUELLA CHE VEDEVA CONTENDERE DUE PRESUNTI “INVENTORI DEL PRIMO TELEFONO MOBILE”:LA SFIDA ERA TRA MOTOROLA CHE HA TRATTATO SUPERARE LA GENIALITA DI GRAHAM BELL POSTULANDO AL SIGNOR MARTIN COOPER COME PRESUNTO INVENTORE DEL PRIMO TELEFONO MOBILE,IL COSIDETTO CELLULARE ALLUDENDO ALLA MODALITA DEL MEZZO ELETTROMAGNETICO DI TRASMISSIONE DELLE ONDE,DA UNA PARTE;E DI FRONTE,NELL’ALTRA PARTE SI TROVAVA NOKIA CHE CI VOLEVA FARE CREDERE LA STESSA ROBA.AVETE LETTO IN QUESTE PAGINE LA MIA LUNGA LOTTA PER SMONTARE QUESTE DUE BUGGIE,PRIMO QUELLA DI NOKIA QUASI SIN DALL’INIZIO DI QUESTI PUBBLICAZIONI,E DOPO QUELLA DI MOTOROLA E COOPER SU CHI NON DEVO INSISTERE.
COME SI E’ CONCLUSA QUESTA SFIDA?CON UN NULLA DI FATTO PERCHE MOTOROLA E’ STATA AQUISTATA DA GOOGLE E DOPO “SMONTATA” E NOKIA DA MICROSOFT E ADESSO ANCHE “SMONTATA”.
SE QUALCUNO HA VOLUTO,ERRONEAMENTE,VEDERE IN QUESTA SFIDA UNA LOTTA FRA EUROPA E USA E’ RIMASTO ANCHE DELLUSO PERCHE PRIMO LA SIDA E’ DIVENTATA IN UN CONFRONTO FRA QUESTI DUE COLOSSI DELLE TELECOMUNICAZIONI,GOOGLE AVANGUARDIA DELLA NUOVA ERA SIN DALL’INIZIO E MICROSOFT ORMAI COMPLETAMENTE RICONVERTITA AD ESSA PER LA FORZA DEI FATTI, E POI ENTRAMBE SONO STATE ASSORBITE DALLA NUOVA ERA..E APPUNTO DI QUESTO CI PARLA LA SECONDA NOTA.
INSOMMA CON LA SCOMPARSA DI MOTOROLA E NOKIA E CON LA CONVERSIONE DI MICROSOFT DOPO LA RETIRATA DI BILL GATES E BALMER SOLO RESTA IN CAMPO UN SOLO PROTAGONISTA VITTORIOSO :LA NUOVA ERA CHE DOMINA PER COMPLETO IN MODO EGEMONICO LE TELCOMUNICAZIONI.E NON E’ POCO DIRE.
DIREI CHE E’ UN FENOMENO APOTEOSICO:HA CAMBIATO IL MONDO IN TUTTI I SENSI,UNA RIVOLUZIONE SCIENTIFICA,TECNOLOGICA,INDUSTRIALE,SOCIO-CULTURALE E POLITICA DI PORTATA STORICA.
26 APRILE 2014:NOKIA FINITA,L’INDIANO COMPLETA L’ASSIMILAZIONE
-SU BBC:
Azienda
25 Aprile 2014 Ultimo aggiornamento alle 11:29 ET
Microsoft e Nokia,completano l’affare dell’unione di telefonia mobile
La vendita vedrà la fine della produzione di telefoni cellulari da Nokia.
Microsoft ha completato l’acquisizione di Nokia in un business di telefonia mobile per 5.44bn di euro ($ 7,5 miliardi; £ 4,5 miliardi).
L’accordo tra le due aziende avrebbe dovuto essere completata all’inizio di quest’anno, ma è stata ritardata l’aprovazione per un intoppo nelle normative.
La vendita vedrà la fine della produzione di telefoni cellulari da Nokia.
“Oggi diamo il benvenuto nella nostra familia a Nokia dispositivi e servizi business”, ha detto l’amministratore delegato di Microsoft Satya Nadella.
“Le funzionalità di telefonia mobile e le attività che portano avanzeranno la nostra trasformazione.”
La società finlandese si concentrerà ora sulle reti, servizi di mapping e lo sviluppo tecnologico e licenze.
Due piante Nokia resteranno al di fuori l’accordo – una unità di produzione a Chennai, in India, oggetto di un congelamento dei beni da parte delle autorità fiscali indiane, e la pianta Masan in Corea del Sud, che prevede di chiudere.
L’ex amministratore delegato di Nokia Stephen Elop è diventato vice presidente esecutivo del gruppo di dispositivi Microsoft, responsabile di smartphone Lumia e tablet, telefoni cellulari Nokia, Xbox hardware, Microsoft Surface, e Perceptive Pixel (PPI) prodotti.
Più su questa storia
Altri sviluppi
Da altri siti di notizie
*Japan Today :Nokia, Microsoft Compila 7,5 miliardi di dollari in affare su cellulare,3 ore fa
*Albawaba: E ‘ufficiale: era di Nokia finisce con l’aquisizione per parte di Microsoft in 7,5 miliardi dollari ,5 ore fa
*Philippine Daily Inquirer: Nokia, Microsoft Compila $ 7.5b cin affare su ellulare ,5 ore fa
*Outlook India Microsoft acquisisce ricevitore Nokia n un Business di 7,2 Bn di dollari,,7 ore fa
*SiliconValley.com Nokia vendita a Microsoft completata,13 ore fa
http://www.bbc.com/news/business-27163667
-MICROSOFT,APROFONDISCE LA CONVERSIONE NUOVA ERA
-SU LA STAMPA:Economia
7/07/2014
Microsoft taglia 18.000 posti lavoro, il 14% della sua forza complessiva, in quella che è la più drastica cura dimagrante della sua storia. Obiettivo cambiare cultura e diventare più agile in linea con la nuova filosofia dell’amministratore delegato, Satya Nadella, che vuole Microsoft più orientata in avanti al mobile e al cloud. I tagli riguarderanno soprattutto Nokia, dove saranno eliminati 12.500 posti, ovvero la metà dei dipendenti Nokia assorbiti da Microsoft.
La riduzione, superiore alle attese, avverrà in un anno e costerà a Microsoft 1,1-1,6 miliardi di dollari. La riorganizzazione delle attività prevede anche lo stop della produzione di telefoni Nokia basati su Android, introdotti all’inizio dell’anno e che si ponevano in diretta concorrenza con quelli Microsoft. «Cambiare è difficile ma è necessario» afferma Nadella in una email ai dipendenti, ribadendo la necessità di introdurre una nuova cultura nella società.
Nadella è il terzo amministratore delegato della storia di Microsoft e la sua decisione di tagliare mostra come non tema di rompere con il passato e i suoi predecessori. Per Nadella si tratta anche di un test per verificare se la fiducia conquistata con dipendenti e investitori sia sufficiente a consentirgli di portare avanti la sua strategia. Gli investitori chiedono da tempo a Microsoft una svolta per tenere il passo con gli altri colosso tecnologici. Wall Street plaude a Nadella e spinge il titolo Microsoft, che arriva a guadagnare il 2,9%.
«Le nostre ambizioni sono ampie e deve esserlo anche il nostro desiderio di cambiare ed evolvere la nostra cultura» ha detto Nadella la settimana scorsa in un memo dipendenti nel quale la parola “cambio” è stata usata 14 volte. la forza lavoro di Microsoft è cresciuta negli ultimi anni da 89.000 dipendenti nel 2010 a 127.000 con l’acquisizione di Nokia. Morgan Stanley stima che una riduzione della forza lavoro del 10% si traduca per Microsoft in 2,4 milioni di dollari in meno di spese operative annuali e in aumento dell’utile per azione di 20 cent.
REAZIONE:COSA DIRE?SI AVVIA DEFINITIVAMENTE VERSO IL MOBILE.SCOMPARE NOKIA.QUESTA E” INTERAMENTE ORMAI,UNA AZIENDA PARTE DELLA NUOVA ERA A PIENO TITOLO.
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-APPENDICE:ANALISI DELLA NOTIZIA SU LE MONDE:
8 juillet 2014, par Jérôme Marin
Pourquoi Microsoft licencie 18.000 salariés
Jamais dans son histoire Microsoft n’avait procédé à un plan social aussi lourd: 18.000 emplois supprimés, soit 14% de sa main d’oeuvre. Annoncée depuis plusieurs jours dans la presse américaine, cette restructuration, présentée officiellement jeudi 17 juillet, a cependant surpris par son ampleur. Et a ravi les financiers de Wall Street: sur un marché en forte baisse, l’action de Microsoft a gagné 1%, pour clôturer la séance à son plus haut niveau depuis 14 ans.
“Il est important de noter que nous éliminons des postes dans certains domaines, mais que nous en ajoutons dans d’autres, plus stratégiques”, a souligné Satya Nadella, le directeur général de l’éditeur du système d’exploitation Windows. Nommé en février, il a remplacé Steve Ballmer, l’ami du cofondateur Bill Gates, en poste depuis janvier 2000 mais poussé vers la sortie. Le nouveau patron imprime depuis petit à petit sa marque. Et rompt avec l’héritage de son prédécesseur.
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RESTRUCTURER NOKIA
Plus de deux-tiers des licenciements toucheront la branche téléphonie mobile de Nokia, dont le rachat par Microsoft pour 7,2 milliards de dollars (5,3 milliard d’euros) a été entériné fin avril. Cette acquisition, voulue par M. Ballmer, avait fait grimper les effectifs de la société de Redmond à 127.000 personnes, soit quasiment autant qu’Apple et Google réunis. “Une restructuration de Nokia était inévitable”, assure Norman Young, analyste chez Morningstar.
Sur les 27.000 anciens salariés du groupe finlandais, 12.500 ne seront pas conservés. “Il s’agit d’éliminer les doublons en matière de fabrication, de conception et d’ingénierie”, indique M. Young. Microsoft va ainsi réduire la voilure dans plusieurs centres de développement, notamment en Finlande, patrie de Nokia, et aussi fermer une usine en Hongrie.
Mais M. Nadella est allé plus loin, “ce que M. Ballmer n’aurait probablement pas fait”, selon M. Young, en ne limitant pas la restructuration aux équipes de Nokia. 5.500 licenciements supplémentaires, soit 5% des effectifs pré-acquisition, toucheront l’ensemble de la société. C’est légèrement moins que les 5.800 postes détruits en 2009, qui constituaient jusque-là le plus important plan social de l’histoire de Microsoft. Le dirigeant entend notamment réduire les couches de management, avec pour objectif de “devenir plus agile et d’agir plus rapidement”.
VIRAGES RATÉS
Microsoft, qui reste extrêmement rentable – avec plus de 22 milliards de dollars de profits attendus au titre de son exercice fiscal qui s’est conclu le 30 juin -, n’est pas le seul pionnier américain de l’informatique à réduire sa main d’oeuvre: 50.000 emplois supprimés chez Hewlett-Packard, 12.000 chez IBM et 5.000 chez Intel.
“L’industrie change à un rythme effréné. Vous ne pouvez plus conserver les mêmes méthodes qu’il y a cinq ans”, explique Al Gillen, du cabinet d’études IDC. Lourd, bureaucratique, organisé en silo ne communiquant pas ensemble, Microsoft n’a été assez réactif face aux évolutions du marché. Pendant trop longtemps, ses efforts ont d’abord cherché à protéger Windows et la suite bureautique Office, plutôt que de s’adapter aux nouveaux usages. “Quand vous occupez une position hégémonique, comme cela était le cas de Microsoft, il est facile de retarder les évolutions”, estime M. Gillen.
Par conséquent, la firme a raté de nombreux virages stratégiques, à commencer par le mobile. Quand Apple dévoile son iPhone, elle ne voit pas la révolution venir. Dans un discours désormais célèbre, M. Ballmer assure alors que le smartphone échouera. L’ancien patron balaie ensuite les chances de réussite d’Android, le système d’exploitation mobile de Google. Microsoft ne prend pas le virage et doit depuis courir derrière ses rivaux. L’an passé, sa part de marché dans le domaine des smartphones n’était que de 3,2% selon le cabinet Gartner. Sur le marché des tablettes, il est encore plus inexistant.
SE FOCALISER SUR SES FORCES
Face à des concurrents beaucoup plus souples, osant davantage prendre des risques, l’éditeur a manqué d’autres évolutions. Sur la recherche et les services en ligne, il a été dépassé par Google. Dans le cloud computing, l’informatique dématérialisée, il a laissé l’initiative à Amazon. “A chaque fois, la réponse de Microsoft a consisté a investir massivement pour tenter de rattraper le retard, indique M. Young. Microsoft semble aujourd’hui prêt à davantage se focaliser sur ses forces plutôt que d’essayer à tout prix de combler ses faiblesses”.
Dans un courrier électronique adressé la semaine passée aux salariés, M. Nadella avait ainsi entériné sa rupture stratégique avec M. Ballmer. Celui-ci voulait transformer Microsoft en société de “terminaux et de services”, deux domaines où elle est en retard. C’est cette philosophie qui avait justifié le lancement des tablettes Surface puis le rachat de Nokia. Le nouveau directeur général veut lui devenir une entreprise de “productivité et de plates-formes”, deux de ses atouts qui doivent constituer sa porte d’entrée dans le cloud et le mobile.
CHANGEMENT DE CULTURE
Depuis son arrivée, M. Nadella n’a ainsi pas hésité à bousculer les lignes. Il souhaite provoquer un “changement de culture” et “s’adapter à la réalité du marché”. Fin mars, il avait ainsi donné son feu vert au lancement d’Office sur iPad, longtemps repoussé par M. Ballmer. “Nos applications et services doivent être disponibles partout”, justifiait-il à l’époque. Quelques jours plus tard, il rendait Windows gratuit pour les smartphones et les tablettes, pour mieux rivaliser avec Android. “Des décisions jusque-là impensables”, estime M. Gillen.
“Rien n’est exclu”, assurait la semaine dernière M. Nadella. “Les organisations changeront, des acquisitions seront réalisées, les responsabilités évolueront, de nouveaux partenariats seront formés, les vieilles traditions seront remises en question, nos priorités seront ajustées, de nouvelles compétences seront bâties, de nouvelles idées émergeront, de nouvelles embauches seront réalisées et les procédures seront simplifiées”, listait-il. Les salariés de Microsoft seront fixés sur ces changements le 22 juillet, à l’occasion de la publication des résultats annuels.
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REAZIONE:QUALCUN MALINTENZIONATO HA VOLUTO VEDERE NELLA RISTRURAZIONE DI NADELLA UNA SPECIE DI “CONQUISTA CULTURALE” DI NOKIA SU MICROSOFT:”ROMA VINCE LA GUERRA CONTRO GRECIA MA NON LA PACE”.QUESTI SONO GLI STESSI CHE HANNO DIFUSSO LA NOTIZIA CHE NOKIA AVEVA INVENTATO IL PRIMO CELLULARE E VOLEVANO PROPALARE ANCHE UNA SFIDA DELLE HIGH-TECH EUROPA-USA.
RESTA CHIARO CHE NIENTE DI QUESTO E’ VERO,CHE NOKIA NON HA INVENTATO IL PRIMO CELLULARE,NE ESSISTEVA UNA LEDEARSHIP DI NOKIA SUL MOBILE:LO SCOPO DELLA RISTRUTTURAZIONE E’ COLAMARE IL DIVARIO FRA MICROSOFT E GOOGLE L’AZIENDA AVANGUARDIA DELLE TELECOMUNICAZIONI IN APPLICAZIONE DEI MIEI CONCETTI E DELLA MIA LOTTA PER LA DIFUSSIONE DELLA NUOVA ERA GLOBALE.NON A CASO L’AQUISTO DI NOKIA PERMETTERA RIVALIZZARE CON ANDROID CHE ALTRO NON E’ CHE IL PRIMO SISTEMA OPERATIVO PER MOBILI CREATO DA GOOGLE SEMPRE IN APPLICAZIONE DEI MIEI CONCETTI.RESTA CHIARO DUNQUE CHE IN QUESTO CONTESTO L’INTENZIONE DI NADILLA E’ PROFONDIZZARE L’ERA DEL MOBILE,CIO’E’ DELLA NUOVA ERA A FAVORE DEL “TUTTO CONNESSO” E NON GIA COME VOLEVA BALMER,SMENTITA LA SUA PROFEZIA, SCARTARE AD ESS SMARTPHONE E TABLET,I SUPPORTER SIMBOLI DELLA NUOVA ERA,QUELLA DEL MOBILE,CREATI A ISPIRAZIONE DELLE MIE CONCEZZIONI.SE VUOI,DETTO CON ALTRE PAROLE ,VISTO L’ANDAMENTO ATTUALE DEI MERCATI MONOPOLIZZATI DAI PRODOTTI ISPIRATI ALLE MIE CONCEZZIONI DEL MOBILE,IL RIVALE DA CONTENDERE E’ GOOGLE E NON TANTO APPLE E SAMSUNG,CHE DALTRONDE HANNO ANCHE ISPIRATO I SUOI PRODOTTI E SERVIZZI DALLE MIE RIFLESSIONI E CONCETTI.
RESTA CHIARO CHE NOKIA SCOMPARE ASSOLUTAMENTE:FUORI I SUOI IMPIEGATI,FUORI LA SEDE DI FINLANDIA,FUORI LA SUA FILOSOFIA.E COSI FUORI ANCHE I GRANDI BUGGIARDI SCONFITTI.GRAZIE NADELLA E LA NUOVA MICROSOFT PER AVERE CREDUTO A ME E QUESTE PREDICHE.GRAZIE E…ATTENTI AL LUPO.
-16 AGOSTO 2014:ATTULIZAZZIONE
MICROSOFT IN EUROPA:BOICOTTEARE IL DIGITAL VENEZIA
15 AGOSTO 2014:LA GENERAZIONE TELE(VIZIO)IN AZIONE
-SUL CORRIERE DELLA SERA:
Garante delle comunicazioni
1 Tecnologia
Dopo Digital Venice, è la volta della presentazione alla Camera della relazione annuale del Garante delle Comunicazioni, altro tassello che compone il puzzle del digitale nostrano e dà importanti indicazioni sull’approccio futuro. In particolare, è stata la presidente della Camera Laura Boldrini ad aprire l’evento sottolineando la necessità di stabilire, anche in occasione del semestre europeo di presidenza italiana, “nuove regole” per non rimanere sotto lo scacco di altri Stati o di colossi del settore. Dopo aver citato i temi di neutralità della Rete, privacy dei dati e odio online, Boldrini ha parlato dell’importanza di “ridurre il divario digitale che rappresenta il nuovo volto della vecchia disuguaglianza” e ha invitato a non “trascurare il pluralismo dei media” in nome “dell’attenzione richiesta alla Rete”. In linea l’intervento del presidente dell’Autorità Angelo Cardani, che ha ricordato la recente introduzione del regolamento per la tutela del diritto d’autore online, ed è entrato nel merito delle nuove aree in cui andare a dettare, anche livello europeo, legge: fra le priorità il rapporto fra i cosiddetti Over The Top, i vari Google o Skype, e gli operatori tradizionali di telecomunicazioni che devono sottostare a “regolamentazione ex ante”, le politiche legate allo spettro radio tenendo conto “dei crescenti fabbisogni della banda larga mobile per sostenere lo sviluppo dell’Internet delle cose” e il ruolo dell’Agcom in materia di Big Data e Open Data, tornando sulla privacy su cui si è soffermata la presidente Boldrini. E ancora, condizioni di utilizzo delle applicazioni e tutela dei minori.
I dati della relazione, soffermandosi sul comparto digitale e tlc (qui il resto), sono caratterizzati dal segno meno, sia in termini di ricavi degli operatori sia in termini di investimenti per la realizzazione di banda larga e ultra larga. Flessione, in questo secondo caso, del 5,4%, con il meno 9,8 della rete mobile che pesa in modo particolare, da leggere in considerazione della ripresa attesa durante l’anno in corso. Il mobile si distingue in negativo anche per un riduzione dei ricavi che, a differenza dello scorso anno, è nettamente superiore rispetto a quella registrata per la rete fissa: -11,2% e -6%. Sono in calo tutte le categorie considerate, con il 18,4% del traffico voce che si fa sentire particolarmente. Scivolano anche i ricavi dei servizi dati, -3,3%, anche se aumentano le Sim connesse alla Rete, da 31,3 milioni a 32,7, e il traffico, +7%. Continuano a crollare gli sms, -25% a beneficio di Whatsapp e simili, e si confermano con un rialzo del 13% gli introiti legati ai servizi di accesso e navigazione a Internet. C’è attesa, nella relazione, per la rivoluzione del pagamenti mobili a cavallo dell’Nfc, tecnologia sulla quale si basano le offerte lanciate da Telecom e Vodafone per perfezionare le transazioni avvicinando lo smartphone al Pos. Sempre per quello che riguarda il mobile, a farla da padrone è Telecom Italia con 32,2% del mercato delleSim, in crescita rispetto al 33,1 del 2012. Crescono anche Wind (23), H3G (10) e gli operatori mobili virtuali, presenti sul 5,4% delle Sim. In calo solo Vodafone, 29,4% di schedine a fronte del 30,2 dell’anno precedente. A cambiare gestore nel corso del 2013 sono stati 16 milioni di italiani. Nel campo della banda larga si registra invece per la prima volta il calo della quota di mercato di Telecom sotto il 50%. Nel primo trimestre 2014 si attestava al 49 tondo tondo.
15 luglio 2014 | 12:57,© RIPRODUZIONE RISERVATA
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REAZIONE:A CONTO DI PIU
1-LA NUOVA ERA NON RICONOSCE A LAURA BOLDRINI NE A NESSUN INTEGRANTE DI QUESTO “GOVERNO” GOLPISTA NESSUNA COMPATIBILITA CON LA NUOVA ERA:NE CON LA SUA ESSENZA,NE CON LA SUA VISIONE DEL MONDO.
2-IL DIGITAL DIVIDE E’ UN ARGOMENTO GIA DISCUSSO E LAUDATO IN QUESTE PAGINE E NON TORNERO SU ESSO.BASTA DIRE CHE IN REALTA NON ESSISTE NESSUN DIGITAL DIVIDE,E SE MANCANZA DI COPERTURA ADLS C’E’ E’ DOVUTA SOLTANTO ALLA MANCANZA DI CONCORRENZA,CIO’E’ ALLA MANCANZA DELLE DOVUTE LIBERALIZAZZIONi E RIFORME CHE HANNO PROMESSO E MAI COMPIUTO SIA BERLUSCONI,CHE MONTI,CHE RENZI.
3-NON ESSISTE NESSUNA CONTRAPOSIZIONE “PLURALISMO DEI MEDIA” E “L’ATTENZIONE RICHIESTA DALLA RETE”:LA NUOVA ERA E’ QUELLA DELL’INTEGRAZIONE DEI VECCHI MEDIA,QUELLI DELLA TELEVISIONE E RADIO TRADIZIONALI FRA ALTRI,ALLA RETE.I NUOVO MEDIA (NON I SOCIAL MEDIA VOLUTE DA OBAMA),QUELLI CHE FUNZIONANO NELLA RETE,SONO I SOLI MEDIA ESSIETENTI.PRETENDERE ALTRO SIGNIFICA SOLO CONVALIDARE IL PATTO SEGRETO FRA RENZI E BERLUSCONI PER SALVARE I SUOI MEZZI TRADIZIONALI LE QUI ONDE APPARTENGONO ALLO STATO DOVE DEVE RESTITUIRLI.IL SISTEMA GIUDIZIARIO AVEVA PROMESSO FARLO E DEVE COMPIERE O METTERLI SOTTO ACCUSA.
QUESTE PAROLE DELLA BOLDRINI CHE PRETENDE MISCONOSCERE I NUOVI MEDIA UNIVERSALMENTE ACETTATI E ADOPERATE SONO LA PROVA PALESE CHE IL PATTO SEGRETO CON MEDIASET ESSISTE E SI ADEGUANO ALLE PRETESE DI QUESTA MAL CHIAMATA GENERAZIONE “TELEMACO” CHE VUOLE “ADOSSARSI” ALLA NUOVA ERA IN ITALIA.SONO COSE DIVERSI,SONO INCOMPATIBILI E GLI OPERATORI NUOVA ERA SAPRANNO SMONTARE QUESTO ENGENDRO POLITICO DELLE LARGHE INTESE:
TELE-VIZIO ALTRO CHE TELEMACO SONO.VIA.FUORI DELLA NUOVA ERA GIA INSEDIATA IN ITALIA.UN ESSMPIO?:ALTRI GIOVANI CHE IN AMERICA HANNO ADERITO ALLA NUOVA ERA DOVREBERO ESSERE LO SPECCHIO A GUARDARSI,VITTORIA CLINTON,LA FIGLIA DI HILLARY E’ FRA I PIONIERI DEL GIORNALISMO DEI NUOVI MEDIA DOVE LAVORA.ESSITONO E NON SONO QUELLI DI BERLUSCONI.
4-I DIRITTI DI AUTORE ONLINE DI QUI PARLA QUESTO ANGELO CARDINI NON ESSISTONO:VA TUTELATA LA “PROPIETA INTELLETUALE” E NON UN MUCCHIO DI PROCEDURE BUROCRATICI CHE ALTRO CHE CARTA STRACCIA NON SONO.
Venezia – I giovani spesso arrivano prima, soprattutto se si parla di digitale. Così è avvenuto a Venezia, dove 161 innovatori provenienti da 24 Paesi hanno animato il primo giorno di Digital Venice, settimana lagunare di eventi dedicati alla strategia digitale europea. L’evento clou sono gli interventi di Matteo Renzi e Neelie Kroes. Il presidente del Consiglio e il vice-presidente della Commissione europea firmeranno la cosiddetta Carta di Venezia per provare a fissare i punti attorno cui costruire la politica digitale europea che caratterizzerà il semestre di presidenza italiana appena iniziato. Anche per l’Italia potrebbe rivelarsi una giornata cruciale: Renzi dovrebbe annunciare il nome del direttore dell’Agenzia per l’Italia digitale, ente a cui spetta la concretizzazione di norme e decreti in materia. Nelle ultime ore sono calate le quotazioni di Stefano Quintarelli, deputato di Scelta Civica e in quanto tale in possibile conflitto con il ruolo, mentre appare un’ipotesi plausibile quella di Alessandra Poggiani, padrona di casa qui a Digital Venice.
Il premier e la riunione con i Big della tecnologia
Il premier Renzi con il ministro Madia in vaporetto a Venezia (da Instagram)
Aperte anche le partite del Digital champion, figura che deve rappresentare la spinta innovativa del Paese, e del presidente del Comitato d’indirizzo, altra gamba di cui il tavolo digitale nostrano ha bisogno per stare in piedi. “Sono nodi da sciogliere in fretta; scelte cruciali per assicurarsi che l’orientamento politico sia declinato in maniera coerente”, dichiara al Corriere della Sera il sottosegretario con delega alle politiche europee Sandro Gozi. Dei temi caldi sul tavolo comunitario, invece, Renzi e Kroes hanno parlato a porte chiuse con colossi del settore come Huwaei, Samsung, Microsoft, Facebook, Google e Amazon. Dalle opportunità, con una spinta del Pil di 5 punti percentuali, alle sfide, tassazione dei colossi americani e neutralità della Rete su tutte. L’Italia e Matteo Renzi, che del digitale ha sempre fatto una bandiera per ora più sventolata che issata, hanno l’opportunità di farsi portatori del cambiamento di passo. Abbiamo, è il Censis ad averlo calcolato, tutto da guadagnarci: il ritardo attuale ci costa 10 milioni di euro al giorno. 3,6 miliardi all’anno, per citare una cifra che fa ancora più impressione. Senza (economia) digitale è difficile ripartire.
Il documento di Restart Europe
I giovani startupper di Restart Europe, così si chiama l’evento di lunedì, più che da questi numeri sono partiti dalle loro priorità nei campi di economia, smart city, lavoro, democrazia ed educazione. Il documento redatto a fine giornata è stato consegnato a Renzi e Kroes per affiancare le necessità dei colossi già presenti sul mercato a quelle delle nuove leve. Si propone la creazione di un quadro normativo unico a livello comunitario per le imprese innovative gestibile attraverso una piattaforma online. E si riceve, contestualmente, il plauso del sottosegretario all’Economia Pier Paolo Berretta: “Senza mercato unico il milione di posti di lavoro atteso dalle startup rimane un miraggio”, ha commentato. Per incoraggiare gli investimenti di Venture capital, al momento dieci volte meno consistenti di quelli statunitensi, la carica dei 161 ha pensato a incentivi fiscali per gli sforzi privati e a fondi per l’economia digitale. Per ogni euro investito da un privato, ad esempio, la Bce potrebbe mettercene uno di tasca sua. Le città potrebbero invece beneficiare di una carta d’identità europea con cui accedere ai servizi fisici e digitali senza limite alcuno nel Vecchio Continente.
Attesa per il direttore di Agid
Per l’Italia si tratta di un discorso particolarmente attuale, essendo il decreto per l’identità digitale in rampa di lancio e in attesa dell’intervento dell’Agid, che sta a sua volta aspettando il nuovo direttore. Mentre l’Italia aspetta, insomma, la giovane europa sogna di correre. Sempre nelle metropoli digitali, potrebbero essere utili delle ricompense per i cittadini e le istituzioni virtuosi e un sistema di recensioni sui servizi offerti. Pensando al lavoro, invece, si spazia dal ‘reverse internship’, stage dei dipendenti delle aziende nelle startup per sporcarsi le mani con la cultura dell’innovazione, a un fondo pensione pan-europeo che incoraggi gli spostamenti dei lavoratori e alleggerisca gli oneri delle aziende che vogliono assumere all’estero.
Amministrazione digitale
L’amministratore delegato di Microsoft Italia – a cui si deve l’organizzazione di Restart Europe – Carlo Purassanta vede di buon occhio le contaminazioni tra realtà consolidate e nascenti soprattutto nell’ambito di ricerca e sviluppo: “Più dell’80% delle imprese fa ricerca in un una sorta silo separato da tutto il resto. È un approccio troppo vecchio, bisogna entrare in una modalità di innovazione collaborativa”. Tornando alle proposte, il rapporto ideale con i vertici è quello che si risolve in un clic: governi e amministrazioni pubbliche dovrebbero ‘arrendersi’ alla democrazia partecipativa e a pubblicare e discutere su apposite piattaforme spese e processi decisionali. Il cittadino deve aver accesso a un unico portale per ottenere informazioni, dialogare con gli amministratori e ottenere documenti o indirizzi. Per dare una spinta all’educazione bisogna invece partire dagli insegnanti e fornire loro piattaforme aperte per aggiornarsi e condividere le competenze su un nuovo tipo di didattica. Gli istituti, oltre a ospitare corsi di programmazione fin dalle elementari, devono anche essere messi in condizione di acquistare dispositivi tecnologici in modo consapevole. Insegnare alle scuole, quindi. Formare le aziende con le startup, come detto in precedenza. Il digitale che arriva prima. Anche a Venezia, in attesa della lista delle priorità dei grandi, è andata così.
8 luglio 2014 | 10:24,© RIPRODUZIONE RISERVATA
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REAZIONE:NATURALMENTE,NON BISOGNA DIRE CHE LA NUOVA ERA VEDE DI MAL OCHIO QUESTA AMBIZIOSA INIZIATIVA DI MICROSOFT IN COLLABORAZIONE CON UN GOVERNO GOLPISTA COME QUELLO DI RENZI,PIAGATA DI BUONE INTENZIONI CHE PERO RESTA SOLO UNA ESPRESSIONE DI DESIDERIO.IL FATTO CHE PER L’INCONTRO SIA STATA SCELTA LA CITTA DI VENEZIA E’ LA PROVA PALESE CHE SI TRATTA DI UN INTENTO DI UISURPAZIONE DELLA VISIONE DEL MONDO DELLA NUOVA ERA .RISULTA CHIARO CHE MICROSOFT NON HA IMPARATO LA LEZIONE DELLA NUOVA ERA CHE DOPO QUEL CONCORSO DOVE HA RESPINTO LE MIE TESI AL RIGUARDO HA FINITO PER SMORONARSI E SCOMPARIRE.ORA CHE LI HA ADOTTATE CCONVERTENDOSI ALLA NUOVA ERA CON QUESTE INIZIATIVE TORNA A ZOPPICARE CON LA STESSA PIETRA:NULLA DI QUANTO PROIETTATO SOPRA ANDRA A BUON PORTO,RESTA SOLO COME DETTO PRIMA,UNA ESPRESSIONE DI DESIDERIO DI UN MUCCHIO DI “BUONE INTENZIONI” CHE ALTRO NON FANNO CHE CERCARE DI USURPARLA.SI VEDE DIETRO L’INIZIATIVA LA MANO DI BILL CLINTON,IL NEOLIBERALE PARRINO POLITICO DI RENZI.SOSPETTO CHE MICROSOFT DA ORA IN AVANTI TORNERA A PERDERE TERRENO FRA I BIG DELLA TECNOLOGIA.LA NUOVA ERA LI RITIRA OGNI FIDUCIA E INVITA AI SUOI OPERATORI A BOICOTTEARE QUESTE INIZIATIVE:IL GENIO INNOVATIVO NON SI AQUISTA IN FARMACIA.INUTILE INSISTERE IN QUESTA VIA.
-QUANTO DETTO SOPRA PRIMA E’ ANCHE VALIDO PER QUESTO INCONTRO DELLA GENERAZIONE TELE-VIZIO.
2-RENZI E I SUOI NON DURERANNO AL GOVERNO E LE AUTORITA DELLA COMMISIONE EUROPEA PARTECIPANTE SARANNO CAMBIATI UNA VOLTA NOMINATE QULLE NUOVE USCITI DAL RECENTE VOTO,QUINDI QUESTE INIZAITIVE MICROSOFT AVREBBE DOVUTO FARLI NEL MARCO DELLA VISIONE DEL MONDO DELLA NUOVA ERA E CON CHI CORRISPONDE,CIO’E’ AVREBBE DOVUTO ASPETTARE CHE SIANO MESSE IN CARICA LE NUOVI AUTORITA.E IL FATTO CHE SI SIANO AFRETTATI A FARE L’EVENTO DIGITALE A VENEZIA E’ UNA MOSTRA DI QUANTO SIANO CONSAPEVOLI DELLA FORZA E PORTATA DELLE VISIONE DEL MONDO DELLA NUOVA ERA IN EUROPA,E QUINDI DI QUANTO FRAGILE SIA QUESTA INIZIATIVA.
3-”I giovani startupper di Restart Europe” ALTRO NON SONO CHE QUESTA GENERAZIONE TELE-VIZIO.(A)
4-A PURASSANTA LO SI VEDE OSSESIONATO DAL PROCESSO INNOVATIVO E LA RICERCA E QUINDI SI FA ECO DELL’ESPERIENZA DI MICROSOFT CHE L’HANNO PORTATA AL FALLIMENTO COME AVANGUARDIA DELLE TELECOMUNICAZIONI E “vede di buon occhio le contaminazioni tra realtà consolidate e nascenti soprattutto nell’ambito di ricerca e sviluppo”:IN MICROSOFT NON C’E STATA NESSUNA “CONTAMINAZIONE” FRA “REALTA CONSOLIDATE E NASCENTI”,DOPO CHE GOOGLE HA ACCOLTO LE MIE TESI SCIENTIFICI RESPINTI DA MICROSFT IN AVANTI LA REALTA DI QUESTA AZIENDA E STATA SOLO QUELLA DELLO SMORONAMENTO CONTINUO(INSIEME AL SISTEMA PC FISSO)FINO ARRIVARE AD OGGI ASSOLUTAMENTE SMORONATA A MANO DEL MOBILE.PENSAVO CHE LA CONVERSIONE ALLA NUOVA ERA FOSSE GENUINA PERO—–
“INNOVAZIONE COLLABORATIVA?.RIPETO,IL GENIO INNOVATIVO NON SI COMPRA IN FRMACIA E MICROSOFT NON SEMBRA AVERE UNO SPECIALE FIUTO NEL TROVARLO:”CIO CHE NATURA NON DA LA NUOVA ERA NON IMPRESTA”.I GIOVANI TELEMACI SONO CONTAMINATI SI MA DALLA CULTURA DEI MEZZI TRADIZIONALI E QUINDI SONO CONDANNATI AL FALLIMENTO IN ANTICIPO,NELLA NUOVA EUROPA DELLA NUOVA ERA NON PROSPERERANNO.
IL SETTORE PATTISTA DEL PARTITO DEMOCRATICO NON E’ LA PRIMA VOLTA CHE PROVA AD USURPARE LA NUOVA ERA:CI AVEVA PROVATO DALEMA,HA FALLITO MISERAMENTE E SCOMPARSO DELLA SCENA POLITICA,NON SARA MEGLIO IL FUTURO DI RENZI.
(A)TENTATIVA DI DOPPIAGGIO E INVERSIONE “TECNICA”?:
IL SISTEMA OPERATIVO DELLA MIA NETBOOK (PIATTAFORMA MOBILE QUINDI)CHE ADOPERO IN ITALIA E UN “WINDOWS STARTER”.
COME VOI SAPETE LE AREE DI ATTIVAZIONE DEI PRODOTTI CONNESSI GLOBALMENTE ALLA RETE INTERNET SONO DIVISI IN 4 AREE CHE CORRISPONDONO A DIVERSI CONTINENTI.IL MIO SISTEMA OPERATIVO,STARTER PERO, E’ DI ATTIVAZIONE SOLO IN LATINOAMERICA,ANCHE SE DOPO PUOI USARLO OVUNQUE.
NE QUANDO SONO IN ITALIA NE QUANDO SONO IN LATINO AMERICA IL MIO “STARTER” E’ USATO DA ALTRI CHE DA ME,E TANTO MENO DA QUESTI “giovani (STAR)tupper di Restart Europe”.
TRANNE CHE PER QUALCHE RIPARAZIONE TECNICA IL MIO NETBOOK E’ DI USO ASOLUTAMENTE PERSONALE,RISERVATO E PRIVATO.
-APPENDICE 2:NADELLA,INIZIA MALE
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-SU LE MONDE,Blogs
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18 juillet 2014, par Jean-Baptiste Jacquin
Microsoft: Des paroles… et des actes
Satya Nadella, directeur général de Microsoft (n.bhupinder-CC BY 2.0)
J’ai une bonne et une mauvaise nouvelle, par laquelle voulez-vous que je commence ? Ce dilemme de cour de récréation se pose rigoureusement dans les mêmes termes pour les chefs d’entreprise.
Satya Nadella, le nouveau directeur général de Microsoft, a lui aussi été obligé de trancher. Dans un e-mail adressé, le 10 juillet, aux salariés du groupe américain de logiciels, le successeur de Bill Gates et de Steve Ballmer a promis « un changement de culture ».
Mercredi 16 juillet, M. Nadella a eu l’occasion de préciser sa « vision stratégique » pour le groupe dont il a pris les rênes en février. Dans une de ces grand-messes dont les multinationales ont le secret, il s’est retrouvé seul sur une estrade, face à plusieurs milliers de « partenaires » de Microsoft, venus du monde entier pour cinq jours.
Tel une rock-star, il a fait son Bercy, à Washington ! Un discours enthousiaste d’une heure, sans notes, arpentant la scène dans un costume sombre, chemise grise ouverte.
Un vrai bonheur
« Nous sommes dans un monde plus global où 3 milliards de personnes ont un terminal connecté à Internet, où plus de 200 milliards de capteurs et de terminaux seront en circulation en 2020. S’il n’y a pas le cloud [l’informatique à distance], il n’y aura pas d’expérience globale possible. C’est une opportunité extraordinaire. »
M. Nadella définit un nouveau credo pour Microsoft : « Le mobile d’abord, le cloud d’abord. » « Tout cela va représenter une explosion des dépenses dans les technologies de l’information. »
« C’est l’une des raisons pour lesquelles être dans cette industrie est un vrai bonheur. Il n’y a pas un secteur de l’économie, de l’industrie ou de la vie des gens où les logiciels et les objets fonctionnant avec des logiciels ne sont pas un élément essentiel. »
Etre capable de galvaniser une salle fait partie des talents exigés d’un grand patron. C’est pourquoi M. Nadella ne s’est pas arrêté là. Il en est venu au rôle que pouvait jouer « l’entreprise dans laquelle [il] a passé toute [sa] vie d’adulte ». Il a 47 ans et y travaille depuis vingt-deux ans.
Accomplir davantage
« Nous sommes l’entreprise et l’écosystème qui vont bâtir la productivité et les plates-formes pour ce monde du mobile first cloud first (…) Nous allons permettre à chacun et à chaque organisation de la planète de faire plus, d’accomplir davantage. C’est notre mission, c’est dans notre âme, c’est ce que nous allons faire. »
Le lendemain, jeudi, il annonçait la suppression de 18 000 postes dans le groupe. Une décision dont personne n’avait anticipé l’ampleur. La mauvaise nouvelle risque fort d’éclipser la bonne sur « les opportunités formidables ».
La veille encore, M. Nadella expliquait que l’une de ses principales tâches était de « rechercher comment permettre aux salariés de Microsoft de donner le meilleur d’eux-mêmes ». A chacun sa méthode.
http://ecobusiness.blog.lemonde.fr/2014/07/18/microsoft-des-paroles-et-des-actes/
Je suis arrivé au Monde en 2011 où j’ai fait partie pendant deux ans de la rédaction en chef emmenée par Erik Izraelewicz. Je suis désormais chroniqueur économique. Cela fait 25 ans que je suis la vie des entreprises en tant que journaliste. Je suis passé par Les Echos, L’Expansion et La Tribune.
REAZIONE:QUESTO NADELLA NON E” QUELLO CHE LA NUOVA ERA SI ASPETTAVA,QUALCOSA HA CAMBIATO DOPO LA NOMINA E QUINDI INIZIA CON MAL PIEDE.
-15 SETTEMBRE 2014:ATTUALIZAZIONE
3 SETTEMBRE 2014:IN OGNI MODO VI RACCONTO CHE NOKIA HA SCOMPARSO
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-SU LA STAMPA:Stop a Nokia,Microsoft abbandona il marchio
Il nome sarà eliminato in favore di Lumia
1/09/2014
ROMA
Microsoft eliminerà, per finalità di marketing, l’uso dei marchi Nokia e Windows Phone dai suoi telefonini, in favore del brand Lumia. La notizia sarebbe contenuta in un documento aziendale intercettato dal sito GeeksOnGadgets . «Come parte della nostra transizione graduale – si legge nella nota interna – elimineremo il nome del produttore dalle referenze del prodotto» durante la campagna promozionale in vista della stagione natalizia. Nelle promozioni Windows Phone sarà sostituito da Windows.
Il passaggio da Windows Phone a Windows a fini di marketing è in realtà già presente. Negli ultimi spot del Lumia 930, ci si riferisce al sistema operativo di Microsoft chiamandolo solo Windows, e stessa cosa accade nella reclame del One M8 di Htc e in quelle dei Lumia 530, 730 e 830.
La mossa potrebbe spiegarsi con l’intenzione di Microsoft di unificare i sistemi operativi su cui girano pc, telefoni, tablet e la console Xbox. «Snelliremo la prossima versione di Windows, da tre sistemi operativi ad uno solo, integrato, per schermi di tutte le dimensioni», aveva annunciato nel luglio scorso l’ad di Redmond, Satya Nadella. «In passato avevamo più squadre al lavoro sulle diverse versioni di Windows, ora ne abbiamo una con un’architettura comune. Questo ci consente di creare l’Universal Windows Apps». (Ansa)
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REAZIONE:IL DIGITAL VENEZIA DELLA GENERAZIONE TELE-VIZIO NON HA DECOLLATO NE DECOLLERA MAI MA NOKIA,CHE PRETENDEVA AVERE INVENTATO IL CELLULARE E CHE C’E’ CHI LO VOLEVA INALZARE ALLA PUNTA DI LANCIA EUROPEA DI UNA SFIDA TECNOLOGICA EUROPA-USA,NON ESSISTE PIU.QUELLO DEL TITOLO.
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27 OTTOBRE 2014:ATTUALIZAZIONE NADELLA
-GLI ERRORI CONTRO NADELLA
10 ottobre 2014 Ultimo aggiornamento alle 17:55 ET
Consigli su ‘karma’ di Satya Nadella: ‘deplorevole e scorretto’
BBC News Washington, DC
CEO di Microsoft Satya Nadella detto che le donne dovrebbero fare affidamento sul “karma” per aumenti di stipendio
Quando sei un altoparlante ad una “celebrazione delle donne in computing”, non è probabilmente una buona idea per fare off-the-bracciale osservazioni su come le donne dovrebbero fidarsi “il sistema” per dare loro la paga che meritano.
Questa è la lezione CEO di Microsoft Satya Nadella ha imparato nel modo più duro il Giovedi.
«Non è proprio di chiedere per il rilancio, ma conoscendo e avendo fede che il sistema sarà effettivamente vi darà il diritto alza come si va avanti”, ha detto Nadella durante un’intervista sul palco.
“Perché questo è un buon karma. Essa tornerà perché qualcuno sta andando a sapere che è il tipo di persona che voglio avere fiducia,” ha detto
Dato che si trattava di una conferenza di settore tecnologia, osservazioni controverse del sig Nadella apparsi su Twitter e altri siti di social media praticamente nel momento in cui sono state pronunciate. Al mattino stavano facendo i titoli nazionali.
Il commento che ne risulta è la roba di Microsoft pubbliche relazioni incubi.
“Nadella raggiunto questo coinvolgimento emotivo offrendo il consiglio più deplorevole e scorretto delle donne sul posto di lavoro dal momento che Joan Holloway ha detto Peggy Olson di indossare qualcosa che ha mostrato le caviglie cari”, scrive Nitasha Tiku sul blog di tecnologia Valleywag, riferendosi al televisore programma di Mad Men, che raffigura la cultura ufficio nel 1960.
Al tempo, Laura Stampler scrive: “Differenziale retributivo di genere si scese Prendete un corso accelerato da Etiquette Academy di CEO di Microsoft Satya Nadella Per Polite signore giovani:?. Sorriso bella e non essere così sconveniente, per chiedere un urto stipendio Dopo tutto , un rilancio è un po ‘come un corteggiatore di sesso maschile, e se si perseguono, si potrebbe semplicemente guidare via “.
Anche se la parte “karma” del discorso di Nadella ha guadagnato più attenzione, Stampler riserva le sue parole più taglienti per “il sistema” che il signor Nadella dice che si prenderà cura delle lavoratrici.
. “Purtroppo, quel sistema che Nadella vuole le donne a mettere tutta la loro cieca fiducia in esse fornisce solo 78 centesimi per dollaro di ciò che gli uomini guadagnano E se guardiamo più da vicino le donne Nadella è stato specificamente rivolgeva, la realtà è piuttosto triste: un divario retributivo tra i sessi esiste ad ogni livello di Stem [scienza, la tecnologia e la matematica] posti di lavoro. Nella Silicon Valley, gli uomini con i gradi del bachelor guadagnano il 40% in più rispetto ai loro omologhi di istruzione femminile, ”
Lei continua a dire che alcune aziende tecnologiche hanno anche approfittato del presupposto che le donne sono pagate meno. Racconta la storia del fondatore di start-up Evan Thornley, che ha detto all’inizio di quest’anno che un vantaggio di donne che assumono è che il loro stipendio è ancora “relativamente a buon mercato rispetto a quello che avremmo mai dovuto pagare qualcuno meno bene di un genere diverso” .
Come l’indignazione cresceva, il sig Nadella ha fatto marcia indietro tardo pomeriggio di Giovedi, tweeting : “. Era re inarticolato come le donne dovrebbero chiedere per elevare la nostra industria deve chiudere divario retributivo di genere in modo un rilancio non è necessaria a causa di un pregiudizio.”
Egli ha ribadito l’idea un’ora più tardi in una e-mail ai dipendenti , dicendo che crede che uomini e donne dovrebbero avere parità di retribuzione a parità di lavoro.
“Ho risposto a questa domanda completamente sbagliato”, scrive. “Senza dubbio, appoggio pienamente i programmi di Microsoft e del settore che portano più donne in tecnologia e chiudere il divario di retribuzione. Credo che uomini e donne dovrebbero avere parità di retribuzione a parità di lavoro.”
Che non vola per Nicole Kobie del PC Pro Blog, però. Si ricorda che il sig Nadella, come amministratore delegato di una delle 10 più grandi aziende tecnologiche al mondo, ha una capacità unica nel settore per chiudere il gap – e non è da tweeting su di esso.
“Vuoi chiudere il divario di retribuzione Ecco cosa fare:? Esaminare gli stipendi delle donne e degli uomini a Microsoft in lavori analoghi”, scrive. “Ritiene ci sembrano essere un divario No. Impressionante;? Emettere un comunicato stampa su come sei meravigliosa, ma se c’è un divario di retribuzione Fix it li Pagare di più.?.».
In realtà, pochi giorni prima del discorso, Microsoft ha rilasciato i dati sulla sua diversità personale. Rivista Time Charlotte Alter utilizza quei numeri a dimostrare che a Microsoft, come molte aziende di tecnologia, un divario di retribuzione non è l’unica discrepanza tra uomini e donne.
“La leadership di Microsoft è solo il 17,3% di sesso femminile” , scrive . Allo stesso tempo, “donne costituiscono meno del 30% di tutta l’azienda nel suo complesso.”
Grazie alle osservazioni del suo CEO, Microsoft improvvisamente è diventato il bambino del manifesto per ciò che i critici vedono come un problema più grande di retribuzione disparate nel settore della tecnologia e non solo. Con i riflettori fissato sul gigante informatico, vedremo se ha un buon karma sinistra.
(In Michea Luxen)
CITAZIONI(“Start Quote):
1-Quel sistema che Nadella vuole le donne a mettere tutta la loro cieca fiducia in loro fornisce solo 78 centesimi al dollaro di ciò che guadagnano gli uomini “
magazine Laura Stampler Tempo
2-Appoggio pienamente i programmi di Microsoft e del settore che portano più donne in tecnologia e colmare il divario di retribuzione “
http://www.bbc.com/news/blogs-echochambers-29578265
-APPENDICE
10 ottobre 2014 Ultimo aggiornamento alle 08:19 ET
Nadella di Microsoft si dispiace per i commenti salariale delle donne
-VEDI QUESTO SCRITTO NELLA PUBBLICAZIONE ORIGINALE SUL MIO BLOG DEI FATTI INTERNI:
http://dottgiuseppeciancimino.bloog.it/faitesi-nternes-1continuation-155.html
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-SU LA STAMPA:
3/10/2014
http://cianciminotortoici.blogspot.com/2010/01/apoteosi-dellegemoniala-nuova-era.html
http://cianciminotortoici.blogspot.com/2010/04/apogeoegemonia-e-dominio-della-nuova.html
Pubblicato da GIUSEPPE CIANCIMINO TORTORICI a 10/30/2014 05:16:00 PM
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19 NOVEMBRE 2014:ATTUALIZAZIONE
“PER CAPIRE LA CADUTA DI NOKIA”,VEDI CUA:
http://dottgiuseppeciancimino.bloog.it/per-sapere-tutto-sulla-sconfitta-di-nokia.html
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CUA DIAMO PER FINITA LA VICENDA NOKIA:E’ PASSATO.
CONTINUA CUA,4ta PARTE: